PROVINCIA DI TERNI Viale della Stazione, 1 - 05100 TERNI Tel. 0744/4831 - Fax 0744/483250 Part. I.V.A. 00179350558 Assessorato Attività Produttive Documento per Riunione 3° Tavolo Tematico ~ o ~ 16 Marzo 2006 NOTA INTRODUTTIVA Nell'autonomia dello svolgimento e della conduzione della riunione per il 3° Tavolo Tematico dell'Assemblea Provinciale dell'Economia e del Lavoro che riguarda le problematiche del: - Terziario; Commercio; Welfare; Lavoro femminile, settori che, a prima vista, sembrerebbero, in buona misura, esulare dalla competenza diretta del ruolo di una Amministrazione Provinciale, ci sembra opportuno focalizzare le motivazioni che hanno spinto l'Assessorato alle Attività Produttive e, per esso, l'Assessore Carlo Ottone a dare spazio anche alle tematiche di questo 3° Tavolo. Le motivazioni vanno ricondotte alle modifiche del Titolo V° della seconda parte della Costituzione (Legge Costituzionale n°3/2001 - nuovo art. 114), modifiche che hanno messo le Province al centro di nuovi assetti istituzionali, definendole "Ente di Governo di area vasta e di coordinamento del territorio e dello sviluppo locale", confermandone, così, la rappresentanza per la propria comunità, della quale cura gli interessi e ne promuove e coordina lo sviluppo. Un ruolo del tutto nuovo della Provincia: - nella impostazione delle strategie di sviluppo, basate sulla concertazione e sulla strategicità dei fattori identificativi delle potenzialità locali; - nella attivazione degli strumenti della "programmazione negoziata", nell'ultimo decennio 1995÷2005 cardini delle politiche nazionali alla incentivazione dello sviluppo -, che hanno trovato il loro riferimento ottimale nella dimensione provinciale (il riferimento è: Contratto d'Area; Patti Territoriali; Progetto Integrato Territoriale); - nella programmazione e pianificazione del territorio in funzione dei vari servizi (acqua; rifiuti; ambiente; turismo; trasporti pubblici; protezione civile; ecc…) e della localizzazione delle infrastrutture di interesse socio - economico; - nelle iniziative socialmente sostenibili per l'assistenza e la cura della persona. L'Ente Provincia - riassumendo il quadro sopra delineato - è chiamato a nuove competenze, attraverso una azione di: - programmazione di area e di settore; - coordinamento delle azioni locali; - assistenza tecnico-istituzionale ad Enti ed Associazioni; un ruolo di "regia" degli attori e degli strumenti dello sviluppo locale, nell'ambito e nel rispetto dei compiti di programmazione generale della Regione: anche se il riconoscimento effettivo e sostanziale della "legittimazione" della Provincia di Terni sul piano istituzionale deve scontare le difficoltà derivanti dalle complessità tecniche, organizzative, amministrative, funzionali, di immagine e di identità che caratterizzano la "quotidianità" del territorio provinciale. I "tavoli tematici" possono - in tale direzione - diventare il "focus operandi" di una costruttiva aggregazione concertata. TERZIARIO: Il settore è cresciuto notevolmente nel decennio 1995÷2005, anche nella componente più qualificata dei servizi avanzati alle imprese. Esso rappresenta il 70% del valore aggiunto del Pil (23.1% - Industria). La dimensione socio - economica risulta essere la seguente (Anno 2004/2005) Terni Perugia Umbria o Numero Aziende: 4.100 13.600 17.700 o Numero Occupati: 38.000 113.000 151.000 o Tasso di occupazione = n° 8,5 addetti per Azienda Ma dopo una crescita elevata fino al 2002/2003, recentemente quasi tutti i servizi di mercato sono fermi o addirittura in calo. E' in stagnazione il terziario legato all'industria, per le note difficoltà di quest'ultima, ma anche quello attivato sul versante della filiera cultura - ambiente - turismo e dei servizi privati finali risente delle difficoltà economiche che sono relative ad un numero sempre più crescente di nuclei familiari. Non è inoltre, decollato il nuovo modello di sviluppo " alternativo" che aveva puntato fortemente sul "Polo audiovisivo", sulla potenzialità insite nella identità storico - culturale - ambientale del nostro territorio, sulle innovazioni/verticalizzazioni legate alla capacità di produzioni primarie ed intermedie eco - compatibili e di sviluppo sostenibile. o COMMERCIO: Questo settore merceologico è, tradizionalmente considerato una valvola di sfogo occupazionale, una sorta di salvaguardia degli altri settori produttivi che, periodicamente, risentono di crisi strutturali. In realtà svolge una funzione vitale all'interno dell'economia, anche locale: il peso del commercio, nell'economia della Provincia è piuttosto elevato e si rappresenta con questi dati di riferimento: Terni Perugia Umbria o Numero Aziende: 5.400 15.000 20.400 o Occupazione: 14.000 40.000 54.000 o Tasso di occupabilità = n° 2,6 addetti/Azienda o Tipologia esercizi commerciali = a) di vicinato = 92% b) media struttura = 7% c) grandi strutture = 1% Va ricordato che per il Commercio, l'Ente Provincia non ha responsabilità dirette (che afferiscono alla istituzioni Regionali ed, in sede locale, all'Ente Comunale). Resta, comunque, valido il ruolo dell'Ente Provincia, laddove il commercio va ad incidere, in modo sostanziale, sull'efficienza dei processi produttivi, a monte, e sul livello dei prezzi al consumo, a valle, elemento questo che, da qualche tempo, è all'attenzione degli amministratori. LAVORO FEMMINILE: Nella Provincia di Terni il mondo del lavoro, fino al 1999, registrava una situazione di forte recessione, con una costante perdita occupazionale, andando dietro ad un percorso del tutto similare a quello della Regione Umbria, nel suo complesso. Con il biennio200-2001, è iniziata una cauta risalita dei tassi di occupazione, dove si è evidenziato un ruolo concreto della componente "lavoro femminile" che ha realizzato una sostanziale crescita della sua nicchia occupazionale che ha assunto valori costanti di evoluzione in positivo, passando dal 24,4% del 1995 al 28,9% del 2000, per continuare con il 30,6% del 2001, il 49,4% del 2002, il 40,3% del 2003, il 49,4% del 2004. Un altro dato peculiare è quello per cui, per le donne, cresce sia il lavoro e l'occupazione alle dipendenze che il lavoro autonomo ed imprenditoriale. Insomma una vera e propria inversione di tendenza a favore del lavoro femminile - che pur restando ancora su posizioni suscettibili di sensibili miglioramenti - visualizza dei comportamenti istituzionali e sociali, precedentemente non riscontrabili nel nostro sistema socio - economico e produttivo, quali: - da una parte l'impegno a sviluppare un progressivo processo di femminilizzazione del mercato del lavoro locale, impegno nel quale molto si è speso l'Assessorato alle Politiche del Lavoro e formative della Provincia di Terni; - dall'altra l'espansione della base imprenditoriale delle "aziende rosa"che si esplicita con l'aumento delle imprese "al femminile" e della crescita del numero delle donne coinvolte nella gestione e nella amministrazione delle imprese, non necessariamente femminili. Alcuni dati di riferimento: A) Occupazione femminile Dal monitoraggio del 1° semestre 2005 si ritiene che le risorse professionali al femminile possono rappresentare il 19,3% del totale delle nuove assunzioni, una quota in crescita di 3 punti rispetto allo scorso anno 2004 ed in linea con il trend nazionale. Le donne vengono preferite agli uomini nelle seguenti professioni: ¢ Esperti e tecnici delle scienze umane e della formazione; ¢ Specialisti delle scienze umane e della formazione; ¢ Addetti di segreteria, amministrazione e logistica; ¢ Addetti al settore tessile ed abbigliamento; ¢ Addetti alla ristorazione, bar, servizi relativi; ¢ Esperti e tecnici delle scienze biologiche e mediche; ¢ Specialisti della gestione di impresa; ¢ Addetto alla vendita ed assistenza clienti, ¢ Addetti ai servizi alle persone ed alle imprese; ¢ Esperti e tecnici del disegno artistico, tecnico, audio-video. B) - Imprenditoria femminile al dicembre 2004 le imprese "femminili" registrate alla Camera di Commercio di Terni ammontavano a 5.803 unità (in luogo delle 5.641 registrate nel 2003) e quelle "attive" a 5.193 (invece delle 5.087 al dicembre 2003). Un altro dato significativo è rappresentato dall'ingresso delle donne nelle imprese in generale. La tendenza è espansiva e pervasiva: a parte alcuni settori "marginali" o soggetti a vincoli istituzionali, in ogni altro tipo di attività economica c'è presenza di figure femminili. Presenza femminile all'interno di organi di amministrazione, gestione o conduzione di impresa: sono circa 4.575 le unità lavorative impegnate nelle società di persone. Che aggiunte alle 3.980 donne titolari di ditte individuali, rappresentano un significativo spaccato di piccole e media impresa del territorio provinciale. In sintesi il lavoro femminile costituisce un peso crescente sul versante quantitativo ed anche come contributo di intelligenza alternativa nella direzione di un rafforzamento del nostro panorama socio-economico. In tale direzione dovrà muoversi, per il futuro prossimo, il ruolo e l'azione delle Amministrazione Provinciale, in chiave di attualizzazione dei contenuti del Piano di Sviluppo socio-economico per il periodo 2007÷2009. La Provincia di Terni ed il ruolo nel Welfare Welfare = sistema sociale in cui lo Stato e/o le Istituzioni del territorio nazionale si assumono il compito di promuovere il benessere dei cittadini, cercando di garantire loro un reddito minimo ed attenuando varie e più misure di sicurezza sociale. L'approvazione della Legge 328/2000 - "Legge Quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali", ha costituito un passaggio storico per la scelta di un modello Welfare del nostro Paese e sta innescando profondi processi di cambiamento, innanzitutto nell'assunzione di responsabilità da parte del sistema degli Enti Locali. La successiva modifica del Titolo V° della Costituzione ha introdotto ulteriori elementi di modificazione nei ruoli delle diverse articolazioni dello Stato, ponendo in capo alle Regioni la titolarità legislativa rispetto al "sociale" col riconoscimento, ai Comuni, della completa ed esclusiva competenza progettuale e gestionale (Piani di Zona ed Accordi di Programma). La Legge 328/2000 - in coerenza con il Testo Unico sull'ordinamento degli Enti Locali - non attribuisce compiti diretti e gestionali alla Province in campo assistenziale, e non ne definisce un ruolo in linea con i compiti che, in generale, negli ultimi anni le Province hanno assunto, diventando il soggetto centrale della programmazione e dello sviluppo del proprio territorio. Il ruolo della Provincia, come sottolineato dall'art.7 della legge 328 va a svolgersi nei seguenti ambiti di intervento: - raccolta delle conoscenze e dei dati sui bisogni e sulle risorse disponibili - dai Comuni e dagli altri soggetti Istituzionali presenti in ambito provinciale - per concorrere all'attuazione del "sistema informativo dei servizi sociali"; - analisi dell'offerta assistenziale al fine di promuovere approfondimenti mirati sui fenomeni sociali più rilevanti in ambito provinciale fornendo, su richiesta dei Comuni e degli Enti Locali interessati, il supporto necessario per il coordinamento degli interventi territoriali; - promozione - di intesa con i Comuni - di iniziative di formazione, con particolare riguardo alla formazione professionale di base ed all'aggiornamento; - partecipazione alla definizione ed all'attuazione dei Piani di Zona. In sintesi sono previsti per la Provincia: - a) - un primo livello di compiti che concerne le funzioni di "Osservatorio" delle singole aree di bisogni; - b) - un secondo livello che riguarda una competenza storica in capo all'Amministrazione Provinciale la "formazione professionale"; - c) - un terzo livello, riferito all'attività di "monitoraggio e valutazione", elemento altamente innovativo e consono al ruolo di area vasta delle Province. A tuttociò che è previsto dall'art.7 della legge 328/2000, va aggiunto un possibile ruolo di coordinamento territoriale, laddove fosse richiesto, in particolare dai comuni di piccole dimensioni. La Provincia può andare ad assumere un ruolo strategico di "cerniera" in un "circuito della programmazione locale", dove si veda affidate importanti funzioni di promozione di processi, di progettazione e supporto alla pianificazione sociale del territorio provinciale. Un ruolo rilevante, quindi, di duplice valenza: 1) di promozione, informazione e supporto tecnico ai Comuni; 2) di raccordo e sintesi, nei confronti della Regione, nel processo di elaborazione ed approvazione dei Piani di Zona. Un ruolo che la Provincia di Terni sta cercando di costruirsi, in collaborazione con i Comuni più piccoli da una parte, e Regione Umbria dall'altra (Istituzione dell' "Osservatorio sulle politiche sociali")e mantenendo una sorta di sistema "fai da te" istituzionale, che viene dalla storia e dalla tradizione di questo Ente in materia di politiche sociali (vedi atti quali: 1) Convenzione per definire le competenze sui minori: illegittimi; non vedenti; non udenti; 2) Accordo di programma per Adozioni; 3) Progetto "Immigrazione in rete"; ecc…) Crediamo, infine, che debba rientrare in una sorta di "welfare work" tutta l'attività che la Provincia di Terni svolge nel campo del mercato del lavoro attraverso l'opera dei Centri per Impiego. All'interno della riforma del Welfare, (ex - lege 328/2000; Titolo V° della Costituzione; nuovo art. 117 della Costituzione), l'Amministrazione Provinciale di Terni, interpretando in maniera estensiva il proprio ruolo di Ente di "Area vasta" nel sistema integrato di interventi e servizi, ha sviluppato un intenso programma di politiche del lavoro e formative mirate ad aree di "fascia debole" e cioè: lavoro femminile, categorie invalidi e disabili (legge 68/99), lavoratori non comunitari. ? PROPOSITIVITÀ' INTEGRATE della SITUAZIONE ATTUALE: L'Assessorato Provinciale alle Attività Produttive - in attesa di poter avere proposte da parte del Tavolo Tematico - ritiene utile delineare una prima fascia di temi da sviluppare, riferiti ai diversi settori: 1) TERZIARIO: a) rilancio del polo audio visivo e cinematografico (Asse strategico "B" del Piano di Sviluppo 2003/2006); b) programma di sostegno e rilancio di aziende hi - tech; c) innovazione e sviluppo, con progetti di "verticalizzazione" ed iniziative di nuova impresa con materiali speciali e nanotecnologie; d) sviluppo attività fieristica, anche sul territorio Provincia di Terni; e) promozione, sostegno e tutela per la internazionalizzazione della PMI. 2) LAVORO FEMMINILE: 1. Programmazione di interventi formativi mirati per favorire la nascita e la crescita di nuove figure professionali, considerate prevalenti in alcuni ambiti lavorativi. In tal senso dovrebbe essere utilizzato l'investimento di 714.000,00 euro, previsto da un recente atto di indirizzo del Consiglio Provinciale di Terni. 3) WELFARE: Nella moratoria di una riforma del welfare, impostata su alcuni strumenti concreti quali: - una sostenibilità del sistema sociale; - una universalità delle prestazioni; - una sussidiarietà sostanziale e non occasionale ; che costituiscono i capisaldi di un programma operativo che vada inteso come investimento e prospettiva di crescita del sistema sociale nel contesto delle politiche di sviluppo regionale, potrebbe risultare di "utilità a sostegno" della futura riforma, la realizzazione della: "Agenzia Provinciale di Assistenza agli Enti Locali", già prevista dall'Asse strategico "E" del Piano di Sviluppo Socio - Economico della Provincia di Terni 2003/2006. N.d.r. = Le fonti dati sono: - Camera di Commercio di Terni - 1° Semestre 2005 - Indagine Excelsior - Anno 2005 - Documentazione UPI - Anno 2004/2005 - Rapporto Mercato del Lavoro - Provincia di Terni - 1° semestre 2005