4 Novembre / Il presidente Polli alle celebrazioni per la Festa delle Forze Armate: “Coraggio e responsabilità per uscire dalla crisi e rilanciare il paese”

 
Polli
(PTN) – TERNI – “Il 4 novembre rendiamo omaggio, prima di tutto, a coloro che si sono sacrificati, anche a costo della vita, per l’unità della nazione. Fu l’epilogo della lotta risorgimentale alimentata dall’orgoglio e dalla volontà di riscatto testimoniata dalla generale commozione che accompagna la salma del milite ignoto, il 4 novembre, all’interno del Vittoriano. Oggi siamo di nuovo chiamati a lottare per il futuro dell’Italia che, malgrado i suoi talenti e il suo inestimabile patrimonio, è in grave difficoltà”. Lo ha detto stamattina il presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli in occasione delle celebrazioni del 4 Novembre, Festa delle Forze Armate. Il presidente ha fatto riferimento alle difficoltà dell’Italia di oggi ed ha fatto anche appello ad uno sforzo comune per superare la crisi. “La nostra linea del Piave – ha dichiarato – oggi si chiama sviluppo e coesione sociale, valori insidiati dai drammatici morsi della crisi. La disoccupazione ha raggiunto livelli inusitati, mentre è altissimo il numero di coloro che il lavoro neppure lo cercano perché sanno che non lo troveranno. I giovani, poi, rischiano di non poterlo mai conoscere. Per questo, occorrono atti di grande coraggio. Dobbiamo spostare le risorse e le energie – ha osservato Polli - verso le imprese, i centri di ricerca, i soggetti capaci di produrre sviluppo e occupazione. Occorre un nuovo modello di sviluppo. L’Italia di oggi è diversa da quella di allora. È più ricca, più colta, più moderna, ma anche più rassegnata e divisa. Nella grande guerra, eroi spesso inconsapevoli, e con le scarpe di cartone, hanno dato un contributo decisivo all’affermazione della nostra nazione. Oggi abbiamo un alto livello di sviluppo tecnologico, culturale ed economico. Le stesse forze armate sono molto qualificate e apprezzate nelle missioni all’estero. Fatichiamo, però – ha affermato - ad assumerci le nostre responsabilità, a prendere le decisioni necessarie, immersi, come siamo, nel pessimo costume del “tutti contro tutti”. Sono limiti che hanno prodotto conseguenze disastrose , in particolare sulla spesa pubblica con debiti che incombono come macigni sul nostro presente e sulle giovani generazioni. Per vincere la battaglia del futuro occorrono, quindi, coraggio, e responsabilità, solo così si renderà onore a quei morti e si darà risposta alle attese. Le attese di tutti, in particolare di milioni di persone prive di sostentamento e spesso persino della speranza. Per questo – ha concluso il presidente - siamo tutti chiamati ad un contributo costruttivo, ad una grande prova di responsabilità collettiva e di solidarietà. Potremo così superare anche la debolezza della politica che costringe il presidente Napolitano al sempre più gravoso compito di unico punto di sintesi del paese. Se ci convinceremo presto dei nostri limiti e se cambierà il nostro atteggiamento, a partire dalle classi dirigenti, ce la potremo fare. E ce la faremo se avremo piena consapevolezza che gli italiani e l’Italia costituiscono una straordinaria risorsa su cui investire. Sarà una vittoria di grande valore per il futuro, come lo fu quella che oggi celebriamo”.
 

 
Pubblicato il 04/11/2013

 

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