Dal Consiglio / Buconi (gruppo Misto) boccia il Dap: Non affronta i nodi cruciali dellUmbria
(PTN) TERNI Il Dap è sovrastimato e non affronta i nodi cruciali dellUmbria. Lo afferma Danilo Buconi (gruppo Misto) in un documento nel quale boccia la manovra della giunta regionale e chiede più impegno su occupazione, tutele sociali, sostenibilità ambientale, apertura culturale. Di seguito il documento integrale: Pongo innanzitutto una questione di merito riguardo la discussione del Dap 2014-2016 in quanto appare grave il fatto che il Consiglio provinciale venga investito per sola mezza giornata di discussione su un tema e su una programmazione pluriennale del futuro della Regione, discussione peraltro ridotta ad una riunione di Commissione Consiliare. Ancor più grave appare, in questo contesto, lassenza del Presidente della Giunta Provinciale, segno evidente questo - del profondo e radicato disinteresse della Giunta Provinciale e della maggioranza politica che la rappresenta verso i problemi della nostra Regione e, ancor più e peggio, della nostra Provincia dei nostri territori, dei nostri cittadini. Il tutto a felice coronamento di quattro anni e mezzo di non amministrazione della Provincia di Terni. Nel merito il Dap 2014-2016 della Regione Umbria altro non fa che porre in rilievo il risultato negativo ed insoddisfacente dellamministrazione regionale con un forte calo delloccupazione e degli investimenti e, quindi, con una aggravata sofferenza di famiglie e imprese, con conseguente impoverimento sociale e culturale oltrechè economico. Il Dap non affronta i temi veri della nostra regione (occupazione, tutele sociali, sostenibilità ambientale, apertura culturale), sovrastima una presunta crescita economica che non vedrà mai la luce con questo tipo di politica di governo regionale e locale e non pone le basi per accrescere e ridistribuire il bene sociale delle famiglie umbre, cuore di qualsiasi ipotesi di ripresa economica delle nostre aziende ed imprese. Nessuna parola è scritta sul sostegno alla piccola impresa, schiacciata dalla liberalizzazione commerciale e dalla grande distribuzione, anche cooperativa, e relegata alla crisi crescente e allo spettro della chiusura, con ulteriore impoverimento dei centri minori e marginali della regione (già abbastanza bistrattati da tutti i livelli istituzionali). Nessuna nuova progettualità di prospettiva viene prevista in tema di infrastrutture, settore nel quale la Regione dimentica completamente (o volutamente?) la Provincia ternana, sia verso il Lazio che ancor più verso la Toscana, relegando lAlto Orvietano al buio, al freddo e al gelo dellisolamento totale. Infine, ciliegina sulla torta, si prevede a compenso della perdita di competitività strutturale, economica e sociale un aggravamento della pressione fiscale regionale che, facendo il paio con le scelte dei governi Monti prima e Letta poi finirà per distruggere definitivamente le nostre famiglie e le nostre imprese.
Pubblicato il 17/01/2014