(provincia di terni notizie) Spettacoli, Verdecoprente presenta “Chthonia” a oasi Alviano-Guardea /

 
chtohnia verdecoprente
TERNI – 3 settembre – Sabato, dalle 16 alle 18, e domenica, alle 10, all’oasi di Alviano-Guardea Verdecoprente presenta “Chthonia, corridoi ecologici per sensazioni disperse”, una performance multimediale itinerante di Anna Maria Civico (concept, testo, voce, composizione) e Marta Paccara (registrazioni ambientali, elettronica, composizione, mixaggio). Questo il comunicato dell’organizzazione: “Chthonia reinterroga la voce e l’ascolto in relazione ad ambienti reali e fantastici, a narrazioni scientifiche, osservazioni animiste e a compost di frasi di campo, realizzando drammaturgie sonore, aggrovigliando elettronica ed acustica, organico e inorganico. Elementi del nostro eco-sistema-locale si concatenano, tra paesaggio e architetture, affetti- contingenti inter ed intra-specie. Un paesaggio sonoro-visivo multi-materico- sensoriale si riflette nel nostro spazio corporeo e sentimentale. Cosa viene assorbito? Cosa viene sviluppato ed esteso di ciò che percepiamo? Cosa stiamo lasciando indietro? Chthonia si domanda che vantaggio può averne il vento, l’istrice o l’airone da un canto o voce umana. Si pone nell’atteggiamento di assorbire l’ambiente che, aprendo le sue profondità e spazi iperbolici, ci ri-porta in posture vocali, impulsi di movimento e di pensiero all’incrocio con la sim-poiesi dove si realizzano gradi di reciprocità dall’essere-insieme.Il processo di scritture per Chthonia si sviluppano in modo concreto e granuloso, osservando umani e non-umani nei loro percorsi e fragilità, fra il 2019 e il 2021. L’autrice intercetta nella primavera della pandemia 2020 il libro di Donna Haraway “Chtulucene. Sopravviere su un pianeta infetto” qui trova gli sviluppi scientifici, narrativi e di attivismo eco- femminista che danno respiro alle prospettive di ciò che stava raccogliendo. Successivamente in autunno 2020 partecipa ad un gruppo di studio (on-line) sul libro della Haraway proposto da Isabella Pinto per IAPH – Atelier narrazioni. Lo studio collettivo è stato l’humus in cui le intuizioni e gli elementi raccolti hanno potuto ri-generarsi, contaminandosi di pensieri e pratiche diffratte. “Suono e sentimento” di Steven Feld è l’altra traccia che ci dona la scoperta di una ricerca etnografica che accorda a Chthonia l’esperienza e il processo culturale di musica e linguaggio costruiti rielaborando i riflessi sonori dell’ambiente, proprio come avviene ancora oggi per un popolo vivente, i Kaluli della Nuova Guinea, i cui strumenti relazionali e comunicativi si strutturano nella rielaborazione dei suoni della foresta. All’incrocio multidimensionale con i segni inizia il processo di scrittura del racconto che si vuole materia narrante del fondale. La residenza artistica nell’Oasi di Alviano è il microcosmo che guida la composizione e il tessuto del fondale. La narrazione si muove insieme al paesaggio sonoro multispecie rielaborato nelle fasi di ricerca sul campo. I suoni raccolti, registrati, danno consistenza materica al suono elettronico e al fondale che è spazializzante e non mero sfondo. Ciò che è stato raccolto riemerge nei piani sintetici in una composizione di sample-ricami elettrici, emulando timbri la cui base è concreta. Il canto ritrova una voce altra, straniera, arcaica (greco della tradizione orale), gutturale e materica. La voce di Chthonia canta uscendo fuori dal fondale elettroacustico e ci parla dal Mediterraneo. I movimenti corporei di Chthonia segnano gestualità concrete e ripetitive. Stare sulle tracce, raccogliere frammenti e metterli nella sporta. I frammenti accostati hanno iniziato a espandersi in una coerenza che mostra l’arte del seguire tracce multispecie. Il testo, così come la drammaturgia e la composizione musicale, anche nella forma, propongono che il processo continui, senza soluzioni finali (Urusula Le Guin, ri-significare le strutture narrative e della scena oltre la formula inizio, sviluppo, fine). Il messaggio dell’autrice semina una serie di indizi che gli spettatori potranno cogliere come frammenti del proprio esserci. I frammenti raccolti anticipano i passi della composizione. Quella di Chthonia, quella di ogni singolo/a spettatore/trice. Lo spazio che porta verso Chthonia è anticipato da tracce di forme organiche realizzate nella tecnica dell’uncinetto iperbolico. Le frasi compost, la narrazione, i suoni, la voce, i movimenti si allocano sui margini rotti di questo periodo umano distorto in un processo artistico polisemico. Anna Maria Civico: cantante, attrice, musicoterapeuta, ricercatrice indipendente, autrice. Sono interessata a costruire corridoi ecologici attraverso l’ascolto e la creazione. Vivo tra Umbria, Calabria e Lazio. Nasco ad Aosta i miei genitori ritornano in Calabria quando io avevo ancora due mesi e così cresco a Catanzaro fino a 19 anni, successivamente vivo a Roma, Venezia, ed ora vivo tra Terni, Marta (VT) e Sellia Marina (CZ). La mia formazione teatrale e di canto inizia a contatto con i maestri: Abani Biswas, James Slowiak, Jairo Cuesta e Maud Robart (già assistenti di J. Grotowski). Viaggi studio presso il Theatre du Radeau di Francois Tanguy a Le Mans. Seminari teorici con Antonio Attisani e Lorenzo Mango. Ho incontrato in alcune sessioni di lavoro, intense e vitali, i maestri Tapa Sudana, Armando Punzo, Eimuntas Nekrosius, Chiara Guidi. Per alcuni anni pratico la CIE Contact Improvisation con maestri internazionali. Contemporaneamente mi formo alla pratica dei canti di tradizione orale, dai canti Shakers, ai canti Afrocaraibici, fino ai canti di tradizione orale italiani e calabresi in particolare; pratica dell’improvvisazione musicale con musicisti francesi/giapponesi. La mia ricerca sul campo dei canti è una ricerca indipendente artistica e umana che si poggia anche sullo studio di testi di etnomusicologia e su archivi sonori. Collaboro in Umbria come artista con associazioni culturali e sociali come Cantiere d’Arti, Terni Donne, Indisciplinarte CAOS. Nel frattempo trovo una variazione al mio lavoro artistico e mi diplomo alla Scuola Quadriennale di Musicoterapia al Cep di Assisi. Conduco attività professionale come musicoterapeuta e formatrice dal 2009 con Agenzie formative ARIS di Terni e CIPSS di Narni e con l’Associazione Alzheimer Orvieto. Sono attivista e cofondatrice della Casa delle Donne di Terni dove ho diretto il Coro VocInsieme con Lisa Maroni dal 2014 a marzo 2020. Dirigo il laboratorio Voce specifica dal 1998. Collaboro con EX Convento_risiedi di Belmonte Calabro (CS); con U Stegg! Stage di musica dell’Aspromonte meridionale; con Felici&Conflenti festival di Comunità di Conflenti (CZ). Pubblico i volumi: Contributo alle Teorie della performance, Rubbettino, 2011; La violenza sulle donne. Riconoscerla, contrastarla e prevenirla AA. VV. a cura di Francesca Fanelli, Morlacchi Editore, 2012; Un sentimento di benessere collettivo. Il corpo-voce in musicoterapia, UVE Umbria Volontariato Edizioni, 2015; Armatura, racconto, UVE Umbria Volontariato Edizioni, 2019. Collaborazioni artistiche: O Thiasos Teatro Natura con Francesca Ferri e Sista Bramini; Vismusicae Il Parco Sonoro dei Due Mari, direzione artistica di Paolo Scarnecchia a Taverna, Villaggio Mancuso, CZ ; festival Story Telling di Malta a La Valletta direzione artistica di George Mifsud-Chircop; Ange! Qui si je cries Tempo Cantabile compagnia di danza diretta dalla coreografa Ghislaine Avan, Parigi. Stazione di Topolò UD. Ho collaborato con il direttore artistico Giorgio De Finis per le perfomance/installazioni “Seguire amodale” per Face to Face Ex Carcere di Montefiascone e con la stanza d’artista “Nuvole di voce” per il MACRO ASILO, Roma. LUACHI teatro-canto, produzione EXCONVENTO in collaborazione con Alessio Bressi, Stefano Cuzzocrea, Ester Tatangelo per Campsirago Giardino delle Esperidi Festival. Fondo il RROSA TRIO con Elena D’Ascenzo e Ambra Battistelli. Conduco una ricerca su Cantare il paesaggio, camminare e raccogliere suono e sul paesaggio sonoro. Dall’improvvisazione vocale e dall’ascolto in ambiente traggo gli spunti del lavoro attuale. Per via della mia pratica sui canti arcaici del Mediterraneo, e frequentazioni ambientali e comunitarie di forte impatto e assorbimento, mi considero di cultura Mediterranea. I miei progetti perseguono il desiderio di ri-definire la mediterraneità come una sostanza fluida e vitale che scorre tra specie umane e non- umane e tra materie organiche e inorganiche. Marta Paccara - compositrice, polistrumentista, musicoterapista, electronic producer, sound designer, educatrice e antropologa. Si forma come musicista a Terni con Alessandro Nardini, Linda Semperlotti. Con Saverio Paiella affina la conoscenza della produzione elettronica, della registrazione e del missaggio. Porta avanti nel tempo, vari progetti e collaborazioni musicali con artiste ed artisti del ternano (N3mora proj., Tv Lumière). È inoltre musicoterapista ad orientamento Metaculturale, si occupa di pedagogia e antropologia in ambito educativo e interculturale. E’ allieva e assistente di Anna Maria Civico nella registrazione sul campo di canti polivocali, nella ricerca sul paesaggio sonoro, nella registrazione ambientale di voci e suoni, collaborando insieme alla creazione di nuovi concept musicali e sintesi elettroacustiche”. (Ptn 449/21 11.40)
 

 
Pubblicato il 03/09/2021

 

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