8 marzo / Più donne nei Consigli di amministrazione. Basta discriminazioni in società e sul lavoro
(PTN/MC) TERNI In occasione della ricorrenza dell8 marzo lassessore alle Pari Opportunità Stefania Cherubini (nella foto) ha diffuso una nota nella quale esprime alcune considerazione sul valore e il significato della festa e del ruolo delle donne. Eccone il testo: Occorre fare una profonda riflessione sui motivi per i quali in questo momento stiamo toccando uno dei punti più bassi del lungo percorso di valorizzazione della donna e del raggiungimento effettivo della parità di genere. E stato inviato, soprattutto negli ultimi anni, un forte messaggio culturale, amplificato da potenti mezzi mediatici di svalutazione delle risorse intellettuali a favore di altre meno nobili e della valorizzazione di queste ultime in termini di successo esclusivamente economico. Tale messaggio ha bisogno, ora e subito, di una risposta forte e decisa quale è stata quella della piazza del 13 febbraio e della voce univoca di tutte le donne che continuino ad impegnarsi in quella direzione. Credo, inoltre, che sia necessario questanno dare un seguito allinvito rivolto dalle forze sindacali a segnare fortemente questa festa sul tema del lavoro perché è noto come le donne siano penalizzate sia sul posto di lavoro sia, in momenti difficili come questi, nel momento dellaccesso e paghino un prezzo molto alto in termini di espulsione dal mercato del lavoro. Siamo agli ultimi posti in tutte le classifiche negative, perdiamo, non utilizzando il lavoro delle donne, numerosi punti di Pil, tuttavia non vengono messe in campo neanche una delle azioni positive necessarie. Solo pochi giorni fa il governo ha fermato la proposta di legge presentata congiuntamente sia dalla maggioranza che dallopposizione per introdurre la riserva di genere nei Cda che avrebbe costituito un utilissimo strumento per consentire anche alle donne di poter intervenire nelle scelte economiche e finanziarie. In un momento di profonda rivoluzione politica dellarea mediterranea non possiamo dimenticare il grande contributo che a questo hanno dato le donne e dobbiamo ribadire che questo percorso di democratizzazione debba passare anche attraverso unevoluzione culturale che preveda leliminazione dellorrenda pratica della Mutilazioni Genitali Femminili che umilia non solo le donne che la subiscono ma lintera comunità sociale che le ammette e le consente.
Pubblicato il 07/03/2011