Sociale / Approvati dal ministero degli Interni due progetti per gli immigrati e le relazioni interculturali. Bigerna: “Lavorare insieme su idee e valori e fare rete per contrapporre ai tagli un cambio di cultura”

 
ingresso lato provincia
(PTN/MC) – TERNI – Integrazione sociale degli immigrati e sviluppo delle relazioni interculturali sono gli assi dei due progetti della Provincia di Terni approvati recentemente dal ministero degli Interni. Si tratta di una novità assoluta per il territorio provinciale poiché per la prima volta il risultato è stato il frutto di un lavoro coordinato fra amministrazione provinciale, Regione, Comuni del territorio provinciale, associazioni, cooperative e mondo della scuola. Tutti questi soggetti gestiranno e concretizzeranno i progetti approvati nell’ambito del Fondo europeo per l’integrazione (Fei). Il primo progetto ha come finalità generale la costruzione di un processo per l´inclusione sociale degli immigrati con l´obiettivo di assicurare garanzia dei diritti, tutela dell’identità, diffusione di un’educazione interculturale basata sul dialogo, il confronto e la valorizzazione delle diverse culture. Il secondo progetto è rivolto ai genitori, alle insegnanti e ai giovani stranieri e autoctoni e intende focalizzarsi sullo sviluppo della capacità di gestire in modo efficace la relazioni interculturali entro il sistema scolastico ed extrascolastico. Il lavoro congiunto di tutti i partner comincerà il 4 luglio. Per quella data l’assessore alle Politiche sociali Marcello Bigerna, che ha coordinato la redazione dei progetti, ha infatti convocato nella sala del Consiglio provinciale, alle 9,30, una prima riunione per definire le modalità di attuazione degli interventi. Lo stesso assessore a proposito dell’approvazione dei due progetti ha rilasciato la seguente dichiarazione: “In qualsiasi luogo ormai si parla solo di crisi economica e dei tagli alle amministrazioni. Io penso che la crisi non sia solo economica, ma che ci sia più di una crisi e fra queste la più importante è la crisi culturale e di partecipazione e che solo la soluzione della crisi culturale e di partecipazione porterà alla risoluzione della crisi economica. Perché questo accada anche noi dobbiamo cambiare cultura, linguaggio, trovare nuove forme di partecipazione anche come amministratori e sostituire le appartenenze con i valori, come unità nella diversità. Con questi due progetti abbiamo realizzato questo. Abbiamo cambiato cultura, costruito una rete territoriale, cambiato orizzonte, utilizzato il linguaggio dell’innovazione e proposto cose mai realizzate. Abbiamo sconfitto i tagli con il cambiamento di cultura”.
 

 
Pubblicato il 27/06/2011

 

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