Dal Consiglio / D’Antonio (Udc): “Intitolare a Pitasi una struttura scolastica”

 
d'antonio in consiglio
(PTN/MC) – TERNI – Massimo d’Antonio (Udc) ha presentato una mozione per intitolare una struttura scolastica alla memoria dell’ex preside Antonino Pitasi. “La cristallina figura del preside Antonino Pitasi – afferma d’Antonio - recentemente scomparso, le sue idee innovative, la sua umanitą e modernitą hanno insegnato a tantissimi al di lą delle proprie opinioni personali il valore della democrazia. Antonino Pitasi č nato a villa san giovanni (rc) il 30 marzo del 1923, ha iniziato la sua carriera giovanissimo a Rieti, per poi passare a Narni e Terni come professore di matematica e fisica. Alla fine degli anni ’60 era stato tra i fondatori della Cgil scuola. Da allora aveva sempre coniugato l’impegno scolastico con quello del sindacato e la politica, definendosi prima di tutto un anarchico , nel senso di pensatore politico libero, al di fuori di qualsiasi partitismo e poi spinto dalla necessitą di prendere una posizione, militando in formazioni di sinistra. Una figura sempre fuori dagli schemi, un uomo orgoglioso delle sue idee e della sua autonomia di pensiero anche quando, in anni non facili, si era trovato a rivestire il ruolo di preside con la sua prima dirigenza scolastica che coincise con la creazione del liceo scientifico R. Donatelli. Contrario all’autoritarismo anche per la sua formazione politica e culturale, non aveva esitato a schierarsi dalla parte del movimento studentesco mentre quasi tutti i suoi colleghi allora si arroccavano su posizioni retrive. Molti professionisti lo ricordano con stima ed affetto come insegnante del liceo classico mentre le nuove generazioni di studenti, come preside dei Geometri ed infine dell’Ipsia dove anni fa concluse la sua carriera scolastica. alle migliaia di studenti che hanno avuto la fortuna di conoscerlo ha lasciato la sua onestą, il suo coraggio di opporsi alle convenzioni, l’incorruttibilitą che arrivava fino alla rigiditą, la speranza e l’utopia di una societą pił giusta e saggia. Ha lasciato le sue idee politiche ed il suo senso di giustizia. le sue passioni: per la matematica,l’astronomia, per la ricerca e la conoscenza. Ma ha lasciato anche la testardaggine, la genialitą, la volontą forte e l’orgoglio di non aver mai bisogno di chinare il capo di fronte ai potenti. Infine ha lasciato la sua compassione e generositą che rasentava l’ingenuitą con il desiderio di aiutare soprattutto i bisognosi e le minoranze”.
 

 
Pubblicato il 03/11/2011

 

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