4 novembre / Il presidente Polli alla Festa delle Forze Armate: LUnità nazionale per uscire da una crisi che si fa sentire anche nella nostra provincia
(PTN/MC) TERNI Il presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli ha presenziato oggi alle celebrazioni per la Festa delle Forze Armate. Nel suo intervento il presidente ha sottolineato limportanza dellunità del paese ed ha fatto riferimento agli effetti della crisi anche sul territorio provinciale. Oggi - ha detto - ricordiamo solennemente il 4 novembre, festa della vittoria e delle forze armate, una data che segna un passaggio fondamentale della nostra storia patria. La vittoria della guerra 15/18 unì sotto ununica bandiera popolazioni diverse per storia, condizioni culturali, sociali ed economiche. Quel 4 novembre è nata una grande nazione moderna. Lo ricordiamo ha affermato Polli - con il Treno della Memoria, un treno che ci riporta a quello che nel 1921 trasportò il corpo del Milite Ignoto da Aquileia a Roma. Dopo tanti anni, che hanno cancellato la memoria diretta dei sacrifici e patimenti di allora, il treno ha avuto unaccoglienza commossa e sorprendente, a partire dal Nord Est e sostando anche a Orvieto, a conferma del successo dellunificazione e delle celebrazioni per i 150 anni dellUnità. Il treno è stato accolto dal presidente Napolitano che tanta parte ha avito in questo successo e che oggi segue con lucida fermezza i pericolosi eventi che riguardano il futuro del nostro paese. Le celebrazioni per i 150 anni dellUnità dItalia hanno avuto un successo che solo pochi mesi fa ci riempiva di orgoglio e alimentava la nostra speranza di ripresa dalla crisi e che oggi appare molto lontano. Oggi infatti combattiamo una guerra diversa, più insidiosa, una guerra che vede in pericolo il nostro paese, la sua sopravvivenza come paese ricco ed autonomo. Una guerra che viviamo ogni giorno sui nostri territori, anche nella nostra provincia, e che colpisce le nostre comunità, il lavoro, i giovani e le imprese. Questo ha rimarcato il presidente - ci induce a moltiplicare gli sforzi per dare risposte con iniziative politiche e di progettazione, nella consapevolezza comunque che tutto ciò potrebbe risultare insufficiente se lItalia non si rimetterà in marcia. Oggi siamo un paese sorvegliato dallEuropa, che rischia di non farcela e di trascinare altri nel baratro, un paese diviso e poco credibile con una classe dirigente i cui limiti risultano ormai evidenti. Per queste ragioni mi auguro che questo 4 novembre e questa storia straordinaria, lunga 150 anni, ci aiutino, in un sussulto collettivo di orgoglio e dignità e con un rinnovato senso dello stato, a ritrovare la strada giusta; ci indichino, soprattutto, una nuova forte e straordinaria risposta per uscire dalla drammatica emergenza che stiamo vivendo. Se al 4 novembre e ai 150 anni di unità del paese ha concluso - affidiamo una speranza così grande e così sentita è perché rappresentano uno straordinario patrimonio umano e di valori, una grande storia che non possiamo liquidare con leggerezza e superficialità e da cui invece dobbiamo attingere per ritrovare le energie e la responsabilità che oggi sembrano smarrite.
Pubblicato il 04/11/2011