Acquasparta / Arte e antichità per le feste natalizie

 
Il quieto incedere di Francesco
(PTN/MC) – ACQUASPARTA – Inizio e fine d’anno ricco di iniziative ad Acquasparta. Il 2 gennaio alle 18,00 verrà presentata l’opera pittorica di Francesco Severini “Il quieto incedere di Francesco. Ad Acquasparta”. Si tratta di un olio su tela che verrà esposto nella chiesa di San Francesco. “Il passo della Commedia – spiega lo stesso autore del quadro - spesso apparso incomprensibile nella sua ricchezza di temi spirituali e filosofici, è una profetica allusione di Dante a quelli che saranno i destini del francescanesimo, spartiti fra gli esiti di due opposte correnti, quella degli spirituali, i più intransigenti, i quali dietro gli ammonimenti di Ubertino da Casale applicavano la regola in maniera radicale, e quella dei conventuali, guidati da Matteo d’Acquasparta, il cui atteggiamento - molteplici studi oggi hanno fatto luce intorno alla sua figura – era quello di riportare l’ordine francescano, di cui fu anche generale, ad un equilibrio più terreno e realistico (mentre secondo Dante egli ambiva a potenziarlo, spingendolo verso il possesso individuale, e dunque la ricchezza e la magnificenza) peraltro difendendone i destini proprio nella sede apostolica (fu lui che consigliò il Papa Bonifacio VIII, che di fatto osteggiava gli spirituali, di “concedere al tempo” l’efficacia di un nuovo equilibrio). L’intento dell’intero lavoro, però, è duplice: Anzitutto quello di suggerire una illustrazione fatta appunto per immagini dello scritto dantesco, peraltro visibile sulla tavola marmorea posta nella parete esterna della chiesa di San Francesco (il quadro, a sua volta, verrà “giustapposto” all’interno proprio nella zona muraria adiacente ad essa, come una intima estensione di recondite significazioni, un messaggio silenzioso eppure tangibile). L’altro tema è quello più direttamente inerente Acquasparta, in cui Francesco, come riportano gli Annales dello storico Lucas Wadding, deve aver soggiornato brevemente forse intorno al 1220-21, dopo il ritorno dal viaggio in Terrasanta. “Franciscus a beato Petro ductus est propter acquaspartanam fontem”, così nel testo latino, dove poi è chiara l’indicazione del beneficio che il santo ne trasse, bevendo appunto l’acqua della fonte dopo una delle notti travagliate per l’ormai incipiente malattia. La conseguente benedizione, ma soprattutto l’espresso desiderio di costruire nelle sue vicinanze un lazzaretto con annesso lebbrosario, è cosa accertata: intorno al 1290 fu costruita quella che oggi è la chiesa a lui dedicata, per volere appunto del cardinale Matteo d’Acquasparta, proprio nel “locus” minoritico del leprosario”. Prosegue inoltre il Meratino dell’Antiquariato dedicato all’hobby, allo scambio e al collezionismo d’arte, con circa cinquanta espositori che hanno aderito all’iniziativa promossa dall’amministrazione comunale in Piazza F.Cesi e nelle vie del centro storico. Una nota dell’amministrazione spiega che “il mercatino, che si svolge ogni quarta domenica del mese, nasce con l’intento di creare un piccolo evento che sia veicolo di attrazione turistica, ma anche un appuntamento per i cittadini di Acquasparta e del territorio circostante. L’idea interessante, inoltre, è quella di favorire un rinnovato interesse per il baratto, ovvero quella forma di scambio che coinvolga non solo gli appassionati dell’antiquariato d’arte o del collezionismo tout court, ma chiunque abbia in animo di disfarsi di oggetti inutilizzati o di perduto interesse, in luogo di altre suggestioni da trovare sui banchi dell’esposizione. Oggi si parla spesso di stili di vita sostenibile: barattare i propri oggetti, invece di buttarli via – alimentando accumuli di “immondizie” ancora utili - è un ottimo modo per ridurre la propria impronta ecologica. Anche i bambini, autentici soggetti di contrattazioni senza alcun fine lucrativo, si spera possano essere invogliati a vedere nello scambio l’idea di un “sistema” economico basato non sul consumismo ormai imperante, piuttosto sulla ricerca, la scelta, la proposizione, il “nuovo” utilizzo di cose ed oggetti che sono connotati di una quotidianità che è già storia”.
 

 
Pubblicato il 29/12/2011

 

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