Crisi / “Lo sciopero della benzina proclamato dall’Aci per il 6 giugno è un’iniziativa importante per tenere alta l’attenzione sulle difficoltà delle famiglie e delle imprese ternane”

 
sciopero della benzina
(PTN/MC) – TERNI – L’amministrazione provinciale di Terni è fortemente preoccupata per la crisi in atto e per le conseguenze che essa sta producendo anche nelle famiglie del territorio provinciale. I costi a carico dei cittadini stanno diventando molto pesanti e fra essi quello della benzina è sicuramente tra i più rilevanti vista la necessità dell’uso quotidiano dell’auto per motivi di lavoro o personali. A tale proposito l’iniziativa dell’Aci nazionale, e quindi dell’Aci di Terni, di uno sciopero contro il caro benzina assume un significato simbolico molto importante. La Provincia di Terni collabora da anni con l’Aci per sviluppare programmi e progetti finalizzati alla sicurezza in auto e all’educazione ad una guida corretta delle giovani generazioni. Anche in occasione dello sciopero della benzina proclamato dall’Aci nazionale per il 6 giugno per protestare contro il caro benzina, la Provincia di Terni conferma questa sinergia condividendo lo spirito dell’iniziativa. In un momento di crisi generale, l’aumento delle accise si ripercuote fortemente su famiglie e imprese già gravate da una forte pressione fiscale e da una recessione che sta colpendo in maniera pesante i cittadini. Per tali ragioni la Provincia esprime pieno sostegno all’Aci di Terni, confermando la grande collaborazione fra i due enti, e sottolineando come iniziative di questo genere assumano notevole importanza per far comprendere al governo che tali scelte sono insostenibili dal punto di vista economico e sociale soprattutto in un momento di particolare difficoltà come quello che si sta vivendo”. I COSTI PER I CITTADINI - AUTO: UN COSTO SEMPRE CRESCENTE Fra il 1990 e il 2010, la spesa degli italiani per l'acquisto di carburanti è cresciuta del 96,3%; la spesa per l'assicurazione RcAuto è aumentata, nello stesso periodo del 149,1%, rispetto a un andamento dei prezzi al consumo in crescita del 72%. Negli ultimi due anni le cose sono notevolmente peggiorate: considerando infatti anche il superbollo, l'IPT e l'IVA, la maggiore spesa fiscale per gli automobilisti nel 2011 è stata di 1,2 miliardi e sarà di 2,4 miliardi nel 2012. La sola benzina è aumentata di oltre il 20% negli ultimi 12 mesi. Il quadro è in continuo mutamento, purtroppo in negativo per gli automobilisti. Anche la nuova disciplina degli ammortizzatori sociali e la riforma del mercato del lavoro si finanziano a spese degli automobilisti: la deduzione del 10,5% riconosciuta sulla tassa al servizio sanitario nazionale che si applica sulle assicurazioni rc-auto scatterà solo per importi oltre i 40 euro (quindi per assicurazioni superiori ai 380 euro). Questa norma garantirà un gettito per l’Erario di 172,4 milioni di euro nel 2013 e di 101 milioni nel 2014. A ciò si aggiunge anche il taglio delle deduzioni per l’auto aziendale: dall’attuale 40% al 27,5%. L’approccio cambia oltre confine. In Germania, dove il mercato dell’auto non accusa la contrazione che registriamo in Italia, gli automobilisti beneficiano dal 1900 della Pendlerpauschal (pronuncia Pendtlapauscial), ossia una ricca detrazione fiscale a rimborso chilometrico del percorso casa-ufficio per 5 giorni la settimana, pari a 30 centesimi di euro per chilometro. LA SPESA DEGLI ITALIANI PER L’AUTOMOBILE (2011) Spesa annuale per l'auto 2010 e 2011 (€) 2010 2011 Variazione % 2011/2010 Carburante 1.495,0 1.530,0 +2.3 Parcheggio (garage + parcheggio a ore) 207,0 218,0 +5.3 Autostrade 185,0 188,0 +1.6 Multe 100,0 118,0 +18.0 Bollo 189,0 193,0 +2.1 Assicurazione 695,0 715,0 +2.9 Manutenzione ordinaria 165,0 140,0 -15.2 Manutenzione straordinaria 118,0 128,0 +8.5 Danni non rimbrosabili e altro 37,0 48,0 +29.7 Totale 3.191,0 3.278,0 +2.7 Fonte: Aci - Censis Servizi, 2011 LA SPESA NEL 2012 Gli aumenti dei prezzi di benzina, gasolio e gpl generano una crescita della spesa per il carburante fino a 1.680 euro per ogni automobile nel 2012, portando la spesa complessiva intorno ai 3.500 euro. IL MERCATO Il 2012 si dovrebbe chiudere con un numero di auto vendute di circa 1.500.000 unità, con un calo di mezzo milione di auto in meno l'anno rispetto alla media degli ultimi 4 anni. Il sistema-auto – che dà lavoro a 1.200.000 persone, pesa l'11,4% del Pil e contribuisce al gettito fiscale nazionale nella misura del 16,6% – così non può reggere. A causa della sempre maggiore pressione economica e fiscale, entro il 2012 perderanno il posto di lavoro 10.000 dipendenti del settore auto: 4 volte gli operai che hanno perso tutto nella vicenda di Termini Imerese. La crisi che attanaglia il mercato dell'auto porterà alla perdita di 8,3 miliardi di mancato gettito di IVA per lo Stato. COME CONTENERE I COSTI PER L’AUTO? PARTIAMO DALLE ASSICURAZIONI L’ACI ha inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti, una lettera che porta all’attenzione del Governo quattro raccomandazioni e un progetto di legge in grado di alleviare la pressione sugli automobilisti a partire dal costo dell’assicurazione: i provvedimenti da noi sollecitati possono produrre ribassi delle polizze rc-auto fino al 40%. Premi più bassi si possono ottenere soltanto razionalizzando le spese e gli indennizzi a carico delle Compagnie, uniformando il mercato assicurativo italiano a quello europeo. Un evento che in Italia porta a un rimborso di oltre 300.000 euro (la perdita di un figlio in un incidente stradale) vale 25.000 euro in Francia e 11.800 sterline in Gran Bretagna. Il nostro Paese viene martoriato ogni anno da 700.000 denunce per “colpo di frusta” perché è impossibile diagnosticarlo in modo strumentale (il medico si limita a scrivere nel referto “il paziente lamenta dolori al collo” e le assicurazioni pagano 2 miliardi di euro l'anno, pari al 15% del valore totale dei sinistri annui). Le 4 proposte dell’ACI: 1. Ridurre dagli attuali 2 anni a 90 giorni il tempo utile per denunciare un sinistro. 2. Ripristinare il termine di 5 giorni (oggi 2) entro il quale il danneggiato deve rendere disponibile il veicolo per la perizia da parte dei periti assicurativi. 3. Bloccare i risarcimenti dei danni alla persona qualora la documentazione medica non attesti con certezza e con criteri di misurazione strumentale l’esistenza e l’entità della lesione. 4. I veicoli danneggiati devono essere riparati in officine convenzionate con le assicurazioni, altrimenti si avrà diritto al risarcimento nella misura massima di quanto previsto in una officina convenzionata. Le quattro raccomandazioni dell’ACI: 1. La definitiva approvazione della tabella nazionale dei risarcimenti per danni fisici che comportano invalidità dal 9% al 100%, tabella sviluppata dai ministeri competenti ma non ancora entrata in vigore. 2. Creare un gruppo di lavoro per studiare come adeguare i risarcimenti per danno morale da morte pagati in Italia agli standard europei. 3. Collegare le immatricolazioni ed i passaggi di proprietà delle auto alla preventiva stipula della polizza di assicurazione RcAuto. 4. Rivedere la tassazione sulle polizze RcAuto.
 

 
Pubblicato il 29/05/2012

 

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