Sanità e Province / Lettera di Polli e di Girolamo sulle dichiarazioni del capogruppo regionale del Pd Locchi
(PTN/MC) TERNI - In questa estate rovente fra crisi economica sempre più profonda, consumi tornati a livello degli anni 30, spread in salita, Borse in discesa, disoccupazione in aumento, incendi multipli, riforma endoregionale in corso non cera lesigenza di gettare benzina sul fuoco da parte di Renato Locchi che più che un capogruppo regionale sembra atteggiarsi da consigliere regionale del Comune di Perugia. Dal capogruppo del più grande partito dellUmbria ci si attenderebbe equilibrio e responsabilità. La vicenda del riordino della Sanità va avanti da quasi un anno e dobbiamo dare atto alla Regione, nelle persone della Presidente Marini e dellAssessore Tomassoni che forse mai nessuna riforma regionale ha visto una partecipazione così ampia e approfondita. Incontri nei territori, con le forze politiche, quelle sociali, i lavoratori, culminati poi nella deliberazione della Giunta Regionale del 30 luglio. Tre giorni dopo, prendendo a pretesto la lettera di tre consiglieri regionali Pd che sostengono una soluzione diversa, ovvero una unica Azienda Ospedaliera ed una unica ASL, Locchi riapre la partita aggiungendoci, come condimento, il de profundis per le Province che lo stesso governo ha deciso di mantenere attraverso un processo di riorganizzazione. Al gioco allo sfascio non ci stiamo e ci sorprende molto questa presa di posizione, considerando che su questo argomento, oltre allampia partecipazione, si è pronunciata la sua Giunta ed il suo partito. Nel merito precisiamo che in nessuna parte del mondo avanzato esiste una Azienda Ospedaliera ad alta specialità, integrata con lUniversità, che si articola su due presidi distanti fra loro 80 Km. e che lunica Regione che ha provato a fare lASL unica regionale, le Marche, è dovuta precipitosamente tornare indietro ed articolare lorganizzazione sanitaria regionale in 5 aree vaste. E sorprendente che il capogruppo regionale non conosca i dati economici riferiti alle ASL ed alle Aziende Ospedaliere. Per quanto riguarda le ASL la delibera regionale n. 1733 del 20.12.2011 ripartisce il fondo regionale sanitario destinando 401.038.889 . alla ASL di Terni e 275.477.313 alla ASL di Foligno. Ed anche per quello che riguarda i costi ospedalieri il report regionale ci dice che lAzienda Ospedaliera ad alta specialità di Terni non solo ha un costo unitario per indice di case-mix inferiore di 1.000 euro a quello della Azienda Ospedaliera di Perugia, ma addirittura inferiore anche ai presidi ospedalieri di Branca, Foligno, Spoleto, Narni-Amelia ed Orvieto. Dati che vengono confermati dalla nota tecnica elaborata dal Commissario straordinario per la razionalizzazione della spesa per acquisti di beni e servizi, Enrico Bondi, che ci dice che il costo per punto di ICM dellAzienda ospedaliera di Perugia è di 5.179,39 euro a confronto di 4.249,34 euro di quella di Terni. Ma anche se dovessimo andare a guardare un altro elemento importante: il trend della mobilità sanitaria extraregionale attiva, vedremo che mentre lAzienda Ospedaliera di Perugia in cinque anni passa da 22.394.979 euro a 21.293.112 euro di attivo, quella di Terni passa da 16.784.317 a 18.538.640. Se dovessimo guardare quindi al parametro qualità/costi non cè dubbio che lAzienda Ospedaliera incorporante dovrebbe essere quella di Terni. Sulla questione delle Province poi, dove Locchi rilancia lidea dellabolizione totale, cosa strana, visto che non sta più neanche nei provvedimenti del governo, ribadiamo quello che le nostre assemblee hanno deliberato: una sola Provincia mette a rischio la stessa esistenza dellUmbria e comunque determina squilibri, conflitti e sovrapposizioni che peggiorerebbero il sistema istituzionale che va reso più moderno ed efficiente attraverso una riforma endoregionale che ridisegni unUmbria più moderna e competitiva. Non ci interessano le polemiche, vogliamo guardare allUmbria nel suo complesso e ad un futuro che rischierebbe di non esistere più se prevarrà la visione asfittica e monocentrica che Locchi sembra voler ventilare. Continueremo ad essere aperti al confronto e a sostenere con lealtà, convinzione e fermezza il lavoro di riforma difficile e complesso, ma necessario e urgente, che la presidente Marini e la sua Giunta stanno portando avanti per disegnare unUmbria plurale, aperta, dinamica e competitiva, che valorizzi la comunità e le eccellenze, sia amministrative che economiche e sociali.
Pubblicato il 03/08/2012