
(PTN/FP) TERNI Due Province in Umbria. Il problema non è solo nel numero, ma sul tipo di Provincia. Lo sostiene Zefferino Cerquaglia (Psi) che così continua: Quella disegnata dal governo Monti non risolve il problema di quale debba essere lente intermedio tra Comuni e Regione per il governo del territorio in modo unitario, economico ed efficiente per unarea vasta. E unaltra cosa rispetto alla Provincia. Per gestire scuole e strade non occorre il nome e un ente Provincia. Chiedere ai comuni della Valnerina o della media Umbria se volessero far parte della Provincia di Terni è questione oziosa e improduttiva se non si disegna un nuovo ente Provincia che abbia utilità ed efficacia per quei territori che volessero farne parte. Per questo accanto alla proposta del governo (strade, scuole, ecc.) occorre una proposta innovativa e complessiva per le competenze che la Regione può trasferire alle nuove Province per la gestione del territorio e dei servizi di area vasta (ambiente, aree protette, formazione e centri per limpiego, ecc.). Anche la Regione Umbria deve concorrere a disegnare la nuova provincia mediante laffidamento di compiti che rendano questo ente una realtà operativa, economica ed efficace. Se non si propone un disegno organico credibile e attuabile nei contenuti e nei tempi prosegue Cerquaglia ogni discussione sul numero delle province in Umbria risulta puro esercizio verbale, inutile se non addirittura controproducente. Con competenze reali e produttive la Regione Umbria può fare effettivamente vivere due nuove Province ed esercitare una forza di coesione dellintero territorio regionale
Pubblicato il 28/08/2012