Province / D'Antonio (Udc) sostiene il referendum per Terni nel Lazio
(PTN) - TERNI - Il capogruppo Udc Massimo d'Antonio ha diffuso la seguente nota relativa al riordino dell'Umbria: "Il sindaco Di Girolamo ed il presidente Polli hanno giocato la loro partita al meglio delle loro possibilità. Gli si può far carico, politicamente, del ritardo quarantennale e della miopia del loro partito sulla questione dell'annoso riequilibrio regionale. ma non si può dubitare del loro impegno e determinazione in questa vicenda. ma tant'è. Questa era una partita truccata dal risultato scontato: un nulla di fatto. il riordino non può essere realizzato se non con l'art. 133 della costituzione, in tempi lunghi e convincendo popolazioni in larga parte contrarie. ma ad oggi secondo la legge non ci sarà continuità: la provincia di Terni è già cessata. punto. Ieri, a foligno, si è consumato l'ennesimo stanco rituale che nulla ha produtto se non le solite enunciazioni del stringiamoci a corte e del "volemose bene" visto che siamo tutti sulla stessa barca Umbria. Peccato però che su questa barca che può affondare c'è chi sta in prima classe nel salone delle feste vicino alle scialuppe di salvataggio ed altri (i ternani) che stanno sotto il livello del mare nella sala macchine. Ora la speranza è che il sindaco di Terni giochi più cinicamente la partita politica per questa città. Lunico modo possibile per far sopravvivere la provincia di Terni almeno fino alle prossime elezioni, non risiede nella tortuosa strada sin qui intrapresa dal CAL, ma solo nel seguire le parole del prof. Carlo Deodato, capo del dipartimento per le riforme istituzionali di Palazzo Chigi, parole pronunciate un mese fa: "il Governo può tenere in considerazione l'esistenza di richieste di referendum avanzate prima della data del 20 luglio 2012". Il referendum comunale ternano rientra perfettamente in questa casistica e se si parla di riordino il governo non può non tenerne conto, dal momento che esso riguarda sia la regione Umbria e ovviamente anche la regione Lazio dove paradossalmente Terni potrebbe essere la città più popolosa (e quindi secondo la legge vigente quella canditata ad esserne capoluogo) della nuova provincia Lazio nord. Io ritengo che il Comitato promotore, al di là dell'indubbio mancato sviluppo di rapporti economici seri con la regione Lazio, al di là delle dinamiche di marginalità da decenni perseguite verso l'Umbria sud, ha ragione nel sostenere una posizione tattica, aspettando dunque il ricambio di esecutivo. il sindaco ascolti quelle parole e interagisca con il governo, per il bene della città, prima che sia troppo tardi."
Pubblicato il 19/09/2012