Umbria Water Festival / L’acqua come sviluppo e criticità al convegno Anci Umbria di stamattina in Provincia

 
UWF 2013
(PTN) – TERNI – Si è svolto stamattina, nell’ambito della seconda edizione dell’Umbria Water Festival, il convegno “Acqua, risorsa e rischio, un delicato equilibrio di vita”, organizzato dall’Anci Umbria con la collaborazione della Provincia di Terni. I lavori, svoltisi nella sala del Consiglio provinciale, hanno visto la partecipazione di numerosi esperti del settore e sono stati incentrati soprattutto sul rapporto tra acqua e sviluppo del territorio, con focus sulle criticità riguardanti i fiumi in particolare il Tevere e il Paglia. I saluti di apertura sono stati fatti dal presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli e dal sindaco di Terni Leopoldo di Girolamo che hanno sottolineato come oggi occorra un corretto approccio ai temi dello sviluppo sostenibile, contemperando le diverse esigenze legate al territorio e al suo utilizzo. Dello stesso avviso il direttore generale di Anci Umbria Silvio Ranieri che ha ricordato le difficoltà a cui vanno incontro spesso i comuni umbri nel dover gestire situazioni difficili e complicate legate al territorio e alla presenza di fiumi, corsi d’acqua e fenomeni atmosferici più violenti rispetto al recente passato. I cambiamenti climatici degli ultimi anni, è stato detto, associati alla fragilità del territorio e alla sua cattiva gestione, producono sempre più frequentemente fenomeni come esondazioni, alluvioni e frane. Questa situazione va affrontata da parte delle amministrazioni e anche dagli istituti di ricerca Una corretta gestione e protezione delle risorse idriche è di primario interesse per il raggiungimento degli obiettivi di prevenzione territoriale da parte delle amministrazioni e della società civile in generale. Numerosi i siti di cui si è discusso stamattina. Fra questi quello della Cascata delle Marmore, dove i recenti interventi hanno ridotto sensibilmente il rischio idrogeologico, il la go di Piediluco, per il quale è in atto un programma di rilancio turistico e ambientale e dove tuttavia occorre monitorare la stabilità delle sponde e la qualità costante delle acque e dove l’Autorità di Bacino ha approvato il piano stralcio per la salvaguardia delle acque e delle sponde stesse. Per quanto riguarda il lago di Corbara la presenza di dighe per la produzione energetica e la qualità dei fondali deve rapportarsi ai progetti di sviluppo turistico e sportivo, mentre l’Oasi di Alviano, una delle zone umide più importanti del centro Italia, necessità del costante mantenimento di un livello alto di qualità delle acque. Altre tematiche affrontate sono state infine quelle riguardanti la naturale collocazione di Orvieto e il fiume Paglia e la zona industriale di Maratta nel ternano.
 

 
Pubblicato il 16/05/2013

 

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