Scuole / Sacripanti (g.Misto): Trovare una soluzione definitiva per il Liceo Artistico di Orveto
(PTN) TERNI La Provincia assuma una decisione definitiva sul futuro del Liceo Artistico di Orvieto. Lo chiede Andrea Sacripanti (gruppo Misto) che sullargomento ha presentato uninterrogazione, ricordando che la Provincia deve affrettare i tempi della decisione data limminente riforma in atto, che con molta probabilità non darà più un ruolo politico e decisionale allente per la risoluzione dei problemi. Di seguito il testo: Nel gennaio 2013, facendo seguito sia ad uninterrogazione del novembre 2011 che ad una nota diramata in precedenza sullargomento in questione, il sottoscritto consigliere ha presentato unulteriore interrogazione per conoscere quali iniziative la Provincia avesse intenzione di intraprende per restituire allIstituto una sede sia stabile che funzionale al sereno e fattivo svolgimento delle lezioni, ritenendo non più rinviabile la ricerca di una soluzione definitiva al problema in oggetto; In risposta alle predette interrogazioni, LAmministrazione provinciale, per il tramite dellAssessore Mocio, ha rassicurato che, nonostante le difficoltà oggettive nel trovare un accordo con lEnte proprietario (la Curia), si stava raggiungendo una soluzione e che nel giro di poco tempo la stessa Amministrazione sarebbe stata in grado di dare risposte certe sul futuro del prestigioso Istituto; Ricordava lassessore che il Liceo Artistico di Orvieto venne trasferito presso la Palazzina Comando della Caserma Piave per consentire interventi di ristrutturazione e messa in sicurezza del Palazzo Monaldeschi e che il costo di detti lavori, il cui ammontare è lievitato rispetto a quanto programmato in precedenza, ha comportato il mancato raggiungimento di un accordo sulla loro esecuzione tra la Provincia di Terni, Ente locatario e responsabile della sicurezza degli edifici scolastici, e la Curia vescovile, proprietaria dellimmobile; Tale aumento dei costi, stando a quanto riferito sempre dallassessore, avrebbe comportato un conseguente aumento del canone di affitto che la Provincia avrebbe dovuto pagare in futuro, una volta realizzati i lavori e rinnovata la convenzione. Il canone così lievitato venne stimato in circa 125 mila euro annui, cifra ben superiore ai 90.000 precedentemente concordati e particolarmente gravosi se raffrontati ai 70 mila annui che lEnte stesso ha erogato negli anni scorsi alla Curia prima che si rendesse necessario procedere alla ristrutturazione dellimmobile. Sono trascorsi quasi quattro anni da quando lIstituto è stato trasferito e che, nonostante le continue sollecitazioni con cui lo scrivente ha richiesto in tutto questo tempo allAmministrazione di procedere con tempestività alla chiusura di un accordo con le Istituzioni interessate, nessuna soluzione ancora è stata né data, né ipotizzata. Perdurano i disagi che sono costretti a sopportare quotidianamente insegnanti, studenti e personale amministrativo e tecnico, attesa linadeguatezza e la scarsa funzionalità dei locali della Palazzina Comando che rischia di compromettere sia il sereno svolgimento delle lezioni, con serie ripercussioni sulla qualità dellinsegnamento didattico e formativo degli studenti, sia limmagine ed il prestigio dellIstituto, fiore allocchiello del panorama culturale e scolastico provinciale. Si rende urgente una decisione definitiva sia perché lAmministrazione comunale di Orvieto ha ormai da tempo dichiarato la propria intenzione di alienare la Palazzina Comando, ed anzi a tal fine ha già posto in essere le procedure per la vendita, sia perché a breve la Provincia di Terni, attesa la riforma in atto, con molta probabilità non avrà più un ruolo politico e decisionale per la risoluzione di alcuni dei problemi, tra cui quello in questione, da troppo tempo irrisolti. Per tutto questo chiedo quale sia ad oggi lo stato di avanzamento dei rapporti tra lAmministrazione provinciale, la Curia vescovile ed il Comune di Orvieto in merito al problema in oggetto. Se lAmministrazione provinciale non intenda raggiungere, in tempi rapidi, un accordo con lEnte proprietario per restituire allIstituto in questione la sede storica oppure, in alternativa, procedere allindividuazione di una sede definitiva che sia funzionale allo svolgimento delle attività didattiche e che abbia gli stessi standard qualitativi della precedente sede prestigiosa di Palazzo Monaldeschi.
Pubblicato il 30/01/2014