Politiche formative / Preparare i giovani ai nuovi scenari del mercato del lavoro, nota di Gabriella Caronna (Pdl)
(PTN/MC) TERNI In merito alle Politiche formative della Provincia e al dibattito in Commissione Controllo e Garanzia, Gabriella Caronna (Pdl, nella foto) ha diffuso la seguente nota: Il nostro obiettivo, che è anche quello dellattuale Governo, è giungere ad un piano di azione che prepari i giovani di oggi ai mercati del lavoro di domani, ricomponendo la frattura tra Istruzione, Formazione e mondo del lavoro. Siamo infatti preoccupati nel vedere la ns. Provincia in grave difficoltà per una forte carenza di competenze elevate ed intermedie legate ai nuovi lavori e/o rispondenti alla effettiva domanda del territorio. Al di là del momento difficile per loccupazione conseguente anche alla crisi economica, in questa provincia si registra una doppia patologia: 1) la fuoriuscita precoce dallIstruzione, 2) lentrata tardiva nel mondo del lavoro. Qualcosa non torna se è vero che sono un numero enorme i profili professionali richiesti dalle imprese (in Italia 180.000) che Scuola e Formazione non riescono a soddisfare. Per questo, fermo restando lesigenza di ciascuno di seguire le proprie inclinazioni, lIstituzione Provincia deve essere in grado di far conoscere le possibilità occupazionali ed i tempi di ingresso nel mondo del lavoro permessi dalla propria offerta nellIstruzione e nella Formazione. Occorre dunque, come negli anni ho più volte sollecitato, fare una completa ricognizione della domanda del territorio, perché questa consentirà una attività di orientamento senzaltro più pertinente. Nel nostro territorio esiste, innanzitutto, una questione di tempi della transizione istruzione formazione / lavoro che sono eccessivamente lunghi e che alimentano preoccupanti fenomeni di disoccupazione, anche intellettuale, di lunga durata. Sono allarmanti gli esiti della transizione: la percentuale di lavoratori con diploma o laurea che è utilizzata in maniera non coerente con i propri titoli di studio è altissima. Ancora troppi sono i giovani che, senza orientamento e sostegno da parte delle scuole e delle istituzioni, concentrano le loro scelte su percorsi formativi deboli che non potranno dare sbocchi sul mercato del lavoro. Una seconda questione attiene ai modi della transizione. La ricerca del lavoro avviene prevalentemente attraverso reti amicali e informali che, non di rado, operano ai limiti della legalità. Ancora bassa è la percentuale di lavoratori intermediata dai centri pubblici per limpiego e dalle agenzie private abilitate ad operare nel mercato del lavoro in funzione di precisi regimi autorizzata tori o di accreditamento. Poco e male presidiata è anche la transizione tra i vari gradi e ordini dei percorsi educativi di Istruzione e Formazione che genera rilevanti fenomeni di abbandono e dispersione, anche per lincapacità di orientare i giovani alla scelta di percorsi coerenti con le proprie attitudini e potenzialità. Da qui la necessità di attuare un insieme di interventi integrati e strutturati di politiche attive del lavoro che rendano più fluidi e trasparenti i meccanismi che regolano lincontro tra domanda e offerta di lavoro e che anticipino il contatto tra lo studente e limpresa lungo tutto il percorso scolastico, formativo e quello universitario. E importante potenziare la rete degli operatori, autorizzati o accreditati, presenti sul mercato del lavoro, contrastare i canali informali che operano al di fuori del sistema, rilanciare una sorta di borsa continua del lavoro che sia sensibile anche alla fascia dei non ugualmente abili, il cui inserimento nel mondo lavorativo è stato, sino ad oggi, del tutto carente
Pubblicato il 18/01/2010