Università / le priorità secondo il presidente della Provincia - il discorso di Polli al Consiglio unificato Provincia-Comune

 
La realtà universitaria ternana è oggi di fondamentale importanza per lo sviluppo del nostro territorio provinciale e della nostra regione, tenendo anche conto del rapporto di collaborazione già esistente con il mondo economico, sociale e culturale. Siamo consapevoli dell’importanza della posta in gioco confermata dallo sforzo congiunto compiuto nel corso degli anni da istituzioni e comunità per consolidare il polo universitario ternano. Uno sforzo che ha messo in mostra grande unità fra istituzioni, forze politiche e società civile mosse da senso di responsabilità e lungimiranza. Sappiamo che i tempi sono stretti perché se è vero che l’anno accademico è già iniziato, è altrettanto vero che occorre decidere subito i nuovi assetti ed organizzarli a partire dall’utilizzazione della nuova sede di medicina e dalla sistemazione dell’ex Encifap. Significativo sotto questo profilo è stato il pronunciamento del Consiglio di Polo dell’8 gennaio scorso che, oltre ad evidenziare i notevoli punti di forza dell’università ternana, ha rimarcato anche la necessità di tempi brevi per la riorganizzazione. Nonostante ci sia la consapevolezza che i tagli siano necessari quest’anno e che ce ne dovranno essere anche nel futuro, tuttavia dobbiamo evitare di compromettere il futuro dell’università sia favorendo le necessarie razionalizzazioni, sia avviando un processo di qualificazione del polo universitario. Condividendo l’ordine del giorno dei Consigli provinciale e comunale e l’esposizione fatta dal sindaco di Terni di Girolamo in occasione dell’assemblea di Palazzo Spada, ritengo utile ribadire alcuni punti essenziali per consolidare e rilanciare l’università a Terni. In primo luogo è necessario che dall’università stessa giunga un piano quadro comprendente facoltà e corsi di laurea che, pur nella necessaria razionalizzazione, valorizzino il polo ternano riconfermandone l’importanza ed esaltandone le qualità. Altro punto fondamentale è il non asciugare le lauree magistrali, ma puntare al massimo, con la presenza di una forte e qualificata ricerca a ingegneria e medicina, nodi strategici di rafforzamento delle facoltà, ed affiancando alla ricerca stessa anche la didattica. La riforma dell’università passa anche per la valorizzazione dei dipartimenti intesi come centri di attività di ricerca e didattica in grado di favorire la residenzialità e il radicamento dei docenti. Per affrontare con efficacia una situazione difficile data da vincoli finanziari e normativi è necessario altresì avviare una fase di forte qualificazione della presenza universitaria che consolidi i punti di forza attraverso la federazione tra università. L’auspicio è che il ricco e articolato dibattito di pochi giorni fa al Consiglio comunale di Terni possa condurci ad un’efficace sintesi della situazione e ad una positiva soluzione del problema, pur nelle enormi difficoltà poste dai provvedimenti del Governo. E’ un obiettivo comune che dovrà guidare il lavoro di tutti per corroborare il clima di confronto serio e di collaborazione reciproca che si sta respirando in questi giorni e che sono convinto caratterizzerà anche il prossimo futuro.

 
Pubblicato il 20/01/2010

 

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