Economia / Abbate (Pdl): Il grido dallarme delle imprese non può rimanere inascoltato
(PTN/MC) TERNI Francesco Abbate (Pdl) è intervenuto stamattina a seguito delle dichiarazioni del Comitato interassociativo sulla situazione delle imprese ternane diramando la seguente nota: E ormai urgente che la politica e le istituzioni affrontino in modo adeguato i problemi che impediscono lo sviluppo delle piccole e medie imprese del nostro territorio. Le aziende hanno oggi bisogno di interlocutori politici e istituzionali che siano vicini e consapevoli del difficile momento che il tessuto produttivo sta attraversando. Non è più tempo di risposte fumose, di impegni disattesi, di progetti irrealizzati. Le imprese hanno bisogno di risposte certe sul modello di sviluppo che si intende perseguire, di un progetto univoco sullo sviluppo del turismo, di una strategia chiara e concreta per favorire nuovi insediamenti dallesterno, di una pubblica amministrazione vicina alle loro esigenze e che non sia vissuta come un ostacolo alle attività quotidiane. Occorre rendere più agevole laccesso al credito, aumentare la competitività del territorio sviluppando servizi di eccellenza, aprirsi alle province e alle regioni limitrofe che possono rappresentare per noi una via duscita molto importante e che non è stata ancora adeguatamente valorizzata. Le amministrazioni locali non possono procedere unilateralmente alla determinazione dei propri tributi avendo come esclusivo riferimento lequilibrio di bilancio interno. In tal modo dimostrano infatti di disinteressarsi delle conseguenze negative che questo modo di fare ha sulleconomia locale, incidendo fortemente sulla qualità della vita delle famiglie e delle imprese. Non può più reggere la foglia di fico delle responsabilità del governo nazionale sulla politica dei tagli agli enti locali, le scelte di politica nazionale sono infatti dettate da contingenze finanziarie nazionali e internazionali note a tutti, pertanto è fondamentale essere consapevoli che stiamo attraversando un momento delicato che disegnerà una società diversa da quella che ci lasceremo alle spalle. La politica è chiamata ad affrontare e risolvere i problemi del sistema produttivo in modo nuovo con consapevolezza e competenza e non continuando ad adottare liturgie comportamentali come se fossimo ancora nel secolo scorso. Bisogna capire infatti che creare difficoltà a chi rischia in proprio significa mettere a repentaglio le imprese e, conseguentemente, i posti di lavoro. Occorre una classe dirigente con più cultura dimpresa e che sappia interagire con tutti gli attori del sistema produttivo in modo appropriato e consapevole.
Pubblicato il 29/07/2010