Bestemmie a Es Terni / Nota di d'Antonio (Udc)

 
d'antonio nuova
Sulla vicendsa delle bestemmie a teatro da parte dell'artista Antonio Rezza, Massimo d'Antonio (Udc) ha diffuso la seguente nota: "Credo sia opportuno esprimere un mio parere sull'accaduto, non fosse altro che tra tutti quelli che hanno commentato l'episodio io ho assistito allo spettacolo. Devo riconoscere che personalmente sono un'appassionato spettatore degli spettacoli di Antonio Rezza. Io e la mia famiglia abbiamo visto tutte le sue performance presentate a Terni nell'ultimo anno. Lo ritengo assolutamente geniale ed unico nella originalità del suo modo di fare teatro. Detto questo, la bestemmia è stata pronunciata. Ma era solo un'aspetto della rappresentazione. Spettacolo che parlava della violenza, dell'ipocrisia, dell'ingiustizia e della disperazione che pervade la società italiana. Allora perchè non centrare l'attenzione anche su altri aspetti provocatori dello spettacolo come la disparità di trattamento nell'affidamento dei figli dei genitori separati tra le madri e i padri, dello scandalo della pedofilia nella chiesa come anche il santo padre ha denunciato, delle troppe morti sul lavoro, della irrisione delle vittime della strada, della indifferenza della politica verso i deboli o gli esclusi. Ecco, si può dire che non esiste la bestemmia? Non si bestemmia in famiglia, non si bestemmia sui luoghi di lavoro, non si bestemmia nelle strade e nei locali pubblici o negli stadi? Io non avrei bestemmiato in teatro, ma non perchè ero in teatro perchè sono credente e cerco di non bestemmiare mai. Ma non è bestemmia anche l'ipocrisia, di chi vede solo e sempre quello che gli fa comodo vedere? io penso di si. Personalmente ritengo Es. Terni un tentativo originale, certamente migliorabile e da aprire maggiormente alla città e a tutte le realtà artistiche ternane e non solo e sempre ad alcune. Ma ritengo anche che va nella tradizione culturale di avanguardia futurista che è nella storia ternana senza scimmiottare feste e tradizioni che non appartengono alla città "dell'acciaio". C'è una massima che mi è cara e che orienta la mia azione politica nel campo culturale, è quella del movimento artistico della secessione austriaca di inizio novecento: "Ad ogni tempo la sua arte, all'arte la sua libertà".
 

 
Pubblicato il 30/09/2010

 

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