Province / L'ordine del giorno approvato stamattina dall'Upi Umbria
Preso atto che con il decreto legislativo del 6 luglio 2012, n. 95 (al fine di contribuire al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica imposti dagli obblighi europei necessari al raggiungimento del pareggio di bilancio) le province sono soppresse o accorpate sulla base dei criteri indicati dal provvedimento in questione, si osserva che : Ø in linea generale eventuali modifiche dellassetto istituzionale, specialmente quando queste riguardano enti elettivi di rilievo costituzionale, non dovrebbero essere motivate da esclusive ragioni di compatibilità finanziaria, ma da valutazioni più generali riguardanti il miglior assetto istituzionale necessario a rendere più efficace la partecipazione democratica dei cittadini alla gestione del proprio territorio; Ø in particolare non si può tacere la mancanza di un disegno istituzionale che indichi la natura complessiva dello Stato nel quale incardinare lintervento in questione. Infatti rimane ancora da stabilire se lopzione federalista è attuale oppure viene preferito un diverso disegno istituzionale del quale però non si ha alcuna conoscenza. Ø tutto ciò rende precario ogni intervento in quanto non corrisponde ad un organico e razionale disegno riformatore, ma prosegue lungo una strada che appare rispondere più alla logica dellemergenza e della improvvisazione che invece ad un progetto complessivo di riforma istituzionale volto a rendere più moderno e democratico lordinamento istituzionale italiano. Ciò premesso si ritiene che i criteri per la riduzione e laccorpamento delle province, da individuarsi nella dimensione territoriale e nella popolazione residente in ciascuna provincia come previsto dal secondo comma del D.L. in oggetto, applicato in modo indistinto a tutte le regioni, non risponde alle esigenze delle regioni che dispongono nel loro territorio di due sole province. Leventuale soppressione della provincia che non dovesse rispondere ai paramenti che verranno indicati, comporterà laccorpamento alla rimanente provincia che, per effetto di tale decisione, coinciderà con lintero territorio regionale determinando la costituzione di un organismo intermedio che non appare in condizione di rispondere adeguatamente alle esigenze territoriali. A seguito di quanto precede, SI CHIEDE 1. di interessare immediatamente il livello parlamentare e quello regionale affinchè i pesanti tagli, apportati dal governo nazionale alla finanza delle Province e dei Comuni, vengano rivisti, dal momento che essi mettono oggettivamente in condizioni di paralisi operativa gli Enti Locali ed in particolare le province rispetto a tutte le competenze che essi esercitano ; 2. vengano mantenute in Umbria le due province di Perugia e di Terni, evitando lanomalia istituzionale, di dubbio profilo costituzionale, di un territorio provinciale coincidente con quello dellintera regione, con linevitabile sovrapposizione di ruoli e di compiti operativi
Pubblicato il 16/07/2012