L’approccio concertativo

 

Tavoli di concertazione tematici e/o territoriali
Tali istituti diventano una effettiva articolazione del Forum provinciale della sostenibilità ambientale e territoriale nella forma plenaria, in quanto esprimono una autonomia e una responsabilità deliberante relativa al tema o alla dimensione territoriale individuata, oltre a siglare intese come frutto della propria attività di concertazione. É composto da un rappresentante dei soggetti istituzionali, da rappresentanti del Consiglio Provinciale, da un rappresentante (con carica di responsabilità) per ogni attore territoriale connesso alla finalità per il quale viene attivato il Tavolo stesso. Il Coordinamento viene assunto da uno o più rappresentanti della Giunta Provinciale, con il supporto della dirigenza. Possono essere individuate figure di facilitazione e di mediazione. I tavoli attivati sono a termine, e possono essere riproposti in relazione a necessità e priorità rilevata.

L’approccio concertativo
La politica della concertazione è stata lungamente sperimentata e praticata a livello centrale con esiti molto positivi, soprattutto dalle parti sociali sotto il nome di patti.
Da qualche tempo si sta diffondendo anche a livello locale su temi che non riguardano solo aspetti di tipo orizzontale, ma anche politiche settoriali, coinvolgendo molti soggetti.

Per concertazione possiamo intendere:
una politica di definizione di obiettivi tra soggetti che rappresentano interessi differenti disponibili a convergere verso valori e interessi che vanno a beneficio dell’intera comunità.

Essa consta di un metodo che consente l’acquisizione di obiettivi generali comuni, da un lato, e di partecipazione delle forze organizzate (più o meno grandi che siano), ai processi fondamentali che orientino nella direzione dello sviluppo umano, sociale l’uso delle leve delle politiche pubbliche, dall’altro.
La concertazione fino ad oggi è stata un metodo utilizzato soprattutto a livello centrale, ma che con il decentramento istituzionale va diffondendosi sempre più a livello periferico per governare la crescita sociale ed economica dei territori, ponendo come temi centrali l’occupazione, la qualità della vita e tra questo l’ambiente, temi che oggi trovano difficoltà di soluzione a livello centrale.

La scelta concertativa si afferma a partire da quanto espresso nel Protocollo del 23 luglio 1993 dove viene definita come una forte procedura di coinvolgimento volta a stabilizzare e potenziare le scelte di politica economica e sociale. L’ingresso nella Unione Economica e Monetaria Europea impone di individuare un assetto delle regole coerente, trasparente e che offra certezza, anche sulla base dei processi decisionali individuati nel quadro comunitario.

La concertazione si estenderà e coinvolgerà più direttamente Regioni, Province e Comuni. Il vasto trasferimento di compiti e funzioni fino ad oggi esercitate dallo Stato, trasferimento che assegna agli enti locali leve amministrative e risorse cruciali per la concertazione territoriale (dal mercato del lavoro ai settori produttivi ed alle politiche sociali e sanitarie, al territorio e all’ambiente) necessita di adeguate forme di coordinamento con i governi regionali e locali, in modo tale che gli accordi di concertazione impegnino anche i diversi livelli di governo e di amministrazione interessati;

Le singole realtà locali, quindi, si trovano di fronte alla necessità di sostenere e gestire processi di efficienza e di efficacia della questione sociale a partire dall’integrazione e cooperazione degli attori. Per accogliere questa sfida occorre riconoscersi in azioni comuni condivise dagli attori, cooperando, condividendo conoscenze e capacità.

In quest’ottica va previsto un metodo e una politica di risoluzione dei problemi che abbia come obiettivo ultimo processi di concertazione per promuovere solidarietà per lo sviluppo economico affrontando questi problemi al loro adeguato livello di complessità, riconoscendo il ruolo essenziale della collaborazione con tutti i soggetti interessati, interni ed esterni al sistema locale.
Questo obiettivo pone problemi nuovi alla organizzazione territoriale, in quanto implica la sua capacità di conoscere e valutare le condizioni di rischio e lo stato del territorio, di orientare scelte e di sostenere comportamenti individuali e collettivi, in aggiunta alla più tradizionale funzione di offrire servizi e di erogare prestazioni.

Quali obiettivi darsi nella concertazione?

La concertazione vuole essere:

  • uno spazio di comunicazione dove produrre idee nuove;
  • uno spazio dove far crescere la cooperazione per aumentare i vantaggi e le opportunità reciproche;
  • un luogo dove estendere ed arricchire il tessuto di associazioni;
  • un luogo dove si aggregano quelle forze che si mobilitano per la valorizzazione delle risorse sociali, culturali, economiche,…

Alcuni obiettivi del patto di concertazione territoriale:

  • conoscere meglio le articolazioni del territorio, i suoi bisogni, cercando di capire in che misura sia possibile aggirare gli ostacoli che producono inerzia e servizi cattivi;
  • definire gli interessi del territorio;
  • sollecitare e mobilitare i soggetti a costruire uno o più progetti calibrati sui fatti del territorio e dell’ambiente e non su aspirazioni;
  • integrare soggetti diversi che vanno dal locale, all’Europa con cui si può agire per fare un progetto;
  • essere un motore locale;
  • essere un momento di ripensamento dei componenti che hanno caratterizzato e devono caratterizzare l'azione dei singoli dei gruppi sociali.

I processi di concertazione possono essere finalizzati:

  • alla pianificazione globale;
  • alla riqualificazione del territorio;
  • ad accrescere competenze.
 

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