Politico / Il capogruppo d’Antonio chiarisce la posizione del gruppo Scelta civica

 
D'Antonio 1
(PTN) – TERNI – In merito alla collocazione di Scelta civica e del gruppo consigliare in Provincia, il capogruppo Massimo d’Antonio ha affidato all’ufficio stampa la divulgazione della nota che si riporta di seguito: “Facendo seguito ai numerosi articoli di stampa usciti nel corso dei giorni precedenti è opportuno argomentare la posizione di Scelta Civica in merito alle possibili alleanze per la prossima tornata amministrativa. Va detto che Sc ha subito una scissione della parte popolare che ha costituito in parlamento gruppi autonomi denominati Italia Popolare. Questo ha fatto chiarezza e ha rafforzato la cultura identitaria del movimento che senza infrangenti di sorta si colloca in una area laico riformista che guarda in europa al pensiero liberal democratico. Conseguentemente l'azione di governo che vedrà protagonista Sc anche nelle future amministrazioni locali dovrà essere ispirata ad azioni pragmatiche orientate alla buona amministrazione, crescita dei diritti civili ed economica, opportunità per i giovani con un forte legame con l'europa , fuori dalla quale come oltre il limes romano, esiste solo crisi, prevaricazione e caos in parole povere barbarie. Oggi la vittoria cosi netta di Renzi fa chiarezza su quale sia la collocazione europea del PD. Il socialismo europeo. Questo apre di fatto un canale obbligato di dialogo tra SC e il PD per la creazione di un centro sinistra finalmente indentitario e non costituito per logica di appartenenza dettata da convenienze personali e di potere, che nulla hanno prodotto se non l'impoverimento sociale e culturale della nazione e in particolare della conca ternana. Ora questa chiara posizione di SC non può apparire di convenienza a nessuno per la semplice ragione che il PD ternano non è nella "hit parede" del gradimento cittadino perché non ha ben governato la città negli ultimi anni, per la situazione di crisi diffusa certo, ma anche per quanto sopra detto. La commistione tra popolari e laici non ha funzionato, si sbandierava solo una appartenenza ma senza una identità comune. Risultato il prezzo della non decisione, della non scelta su quasi nulla. Quindi semmai la mera convenienza convenienza politica di SC, assente dalla scena politica locale fino ad oggi e quindi senza macchia, starebbe nello schierarsi nella fronda che avanza unendo i dissimili nel rancore della protesta. Ma è di questo che ha bisogno la città? Non credo. Sarebbe come riproporre dalla parte opposta l'equivoco di partenza. insieme "contro" ma con culture sensibilità e identità diverse che naufragherebbero sul primo scoglio di una qualunque scelta sensibile. Più difficile è la strada che ha scelto di percorrere SC. Quella di iniziare un dialogo pungolando questo enorme pachiderma politico che è stato il PD ternano fino ad oggi a rialzarsi e a ritrovare una sua propulsività per far riprendere il cammino verso la modernità a Terni. Quasi 20 anni sono stati buttati, siamo indietro rispetto all'europa nei diritti civili, nella semplificazione e nelle buone pratiche di amministrazione, nei trasporti, nella ricerca, nelle nuove tecnologie, nelle opportunità per i giovani. Ora che il PD ha fatto una scelta speriamo, pur nel rispetto per le dinamiche interne di un altro partito, che non si attardi a rese dei conti interne ma inizi subito a lavorare per il bene comune. Scelta Civica vuole che si giri pagina, non è utile attardarsi su quello che è stato, pur rimanendo in tutti la consapevolezza degli errori fatti per non ripeterli, ma vuole rispondere con un nuovo programma da centrosinistra europeo dove porterà il suo contributo con le sue idee e con i suoi giovani. Quindi per SC l'opzione è tra una alleanza innovativa di centrosinistra o se questa per mancanza di coraggio o per piccoli calcoli politici verrà meno seguire autonomamente il suo cammino per la modernizzazione della città. Andiamo verso tre grandi aree. Una area conservatrice popolare, una area anti sistema e anti europeista e una area dove si è collocata SC, quella liberal democratica e progressista. Quindi anche le prossime alleanze pur se riguardano le elezioni amministrative non potranno prescindere da una collocazione identitaria e culturale in uno di queste tre aree. Pena la sorte di ripetere gli errori che hanno caratterizzato gli anni passati”.
 

 
Pubblicato il 13/12/2013

 

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