Cultura / Tempo di finissage per la mostra Giulio Turcato. Libertà
(PTN) - TERNI - Dopo sei mesi di programmazione, chude i battenti Giulio Turcato. Libertà, la mostra curata da Silvia Pegoraro e allestita al Caos Centro Arti Opificio Siri. L'antologica, che ha preso le mosse dal restauro delle Libertà, le sette grandi sculture in acciaio realizzate da Giulio Turcato, installate presso il lago di Piediluco, ha visto esposte circa 60 opere ‒ alcune del tutto inedite ‒ concesse in prestito dall'Archivio Giulio Turcato di Roma. Una mostra che, come ha sottolineato l'assessore alla Cultura del Comune di Terni Simone Guerra, "oltre ad aver riscosso grande successo di pubblico e di critica, è stata l'occasione per organizzare un convegno nazionale sui temi del restauro e della conservazione delle opere darte da parte degli enti pubblici, che ha portato a Terni alcuni dei più autorevoli esperti nello studio diagnostico e scientifico dei manufatti d'arte contemporanei". Il finissage, in programma a partire dalle 19, sarà accompagnato dagli interventi musicali di Matteo Ceccarelli e Matteo Sperandio, duo specializzato nel riadattamento di diverse esperienze musicali, dalla canzone d'autore alla musica popolare. Il programma prevede esecuzioni che vanno dalle invenzioni a due voci di Bach fino alla Ciarda di Vincenzo Monti per poi rielaborare famose arie d'opera e celebri canzoni della tradizione popolare italiana e non. Dal 2010 hanno fondato il gruppo Matteo Sperandio and Th Q-Artet che si avvale delle composizioni del violinista e cantautore Matteo Sperandio che ha messo a disposzione le proprie musiche e i propri testi per originali arrangiamenti. Dove Caos Centro Arti Opificio Siri Via Campofregoso, 98 - 05100 Terni Orari Sabato: dalle 10.00 alle 24.00 Domenica: dalle 10.00 alle 20.00 Biglietteria Intero 5 ; ridotto 3,50 ; ridotto speciale scuole 0,50 *Ogni sabato e domenica, alle 17.00, è possibile effettuare visite guidate gratuite sia alle collezioni permanenti che alla mostra di Giulio Turcato. Info Tel. 0744 285946 www.caos.museum (FONTE UFFICIO STAMPA CAOS)
Pubblicato il 01/04/2011