Palazzo Spada / Si è dimesso il sindaco Leopoldo di Girolamo

 
palazzo spada
Il sindaco Leopoldo Di Girolamo, intervenendo all’inizio della seduta di consiglio comunale di oggi pomeriggio ha presentato le sue dimissioni. “Rispettando la dignità delle istituzioni presento in quest’aula le mie dimissioni da sindaco, un ruolo che ricopro da 21 mesi”. “E' un atto di responsabilità e di chiarezza nei confronti della città – ha detto il sindaco - perché rappresenta un atto di trasparenza verso i cittadini, la politica e chi ci crede”. “Ringrazio le forze politiche e i gruppi che mi hanno accompagnato in questi mesi dentro una fase politica molto complessa con ripercussioni negative sulla città in termini di crisi e di problemi aperti”. “Ringrazio la maggioranza per il sostegno leale che mi ha dato fino ad oggi e anche la minoranza, della quale in alcuni casi non ho condiviso i toni, ma che ha sempre assicurato la dialettica”. “Si sono aperti dei conflitti e dei contrasti dentro il mio gruppo consiliare e il mio partito che rappresenta la parte preponderante della maggioranza in consiglio e che ha dunque una responsabilità più ampia degli altri. Abbiamo avuto delle discussioni lunghe, approfondite, tormentate, a volte anche segnate da asprezze, sul bilancio e su alcune linee strategiche che come giunta abbiamo presentato al consiglio comunale e alla città”. “Queste linee in parte non hanno trovato approvazione e condivisione di una parte del mio gruppo consiliare con la conseguente non approvazione nelle commissioni competenti sia del piano triennale delle opere pubbliche che del bilancio stesso. Abbiamo provato in questi giorni a ricomporre queste divisioni attraverso una discussione politica. Un consigliere d’opposizione, offendendoci, ha parlato di mercato, ma noi abbiamo fatto discussioni di politica e non di mercato. Ci sono altri che sono molto esperti di mercato, di compravendita e di mercificazione della politica”. “Non siamo riusciti a comporre queste divisioni: quindi, rispetto al mandato che mi è stato conferito dai cittadini – perché la candidatura è stata espressa dai partiti, ma il voto l’hanno dato i cittadini - ritengo di esercitare pienamente attraverso l’atto delle dimissioni la mia libertà d’azione e verificare in questi venti giorni che la legge dispone sulla base di un programma, che naturalmente deve essere condiviso, la possibilità di ricostruire una maggioranza solida e coesa di cui questa città ha bisogno”. (fonte ufficio stampa Comune di Terni)
 

 
Pubblicato il 03/05/2011

 

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