Dal Consiglio / Tiberi (Pdl) chiede chiarezza sul progetto Family Help

 
Tiberi seduto tre quarti
(PTN/MC) – TERNI – Francesco Tiberi (Pdl) ha presentato un’interrogazione nella quale chiede lumi sul progetto Family Help promosso da Regione e Inps. Nell’interrogazione Tiberi chiede Quante sono le persone residenti in provincia di Terni che hanno partecipato ai corsi di formazione per ottenere l’abilitazione e quante di queste sono state successivamente iscritte nell’apposito albo regionale e quindi in grado di poter svolgere i servizi in oggetto”. Il consigliere chiede inoltre “quale è il numero dei soggetti abilitati all’interno di ogni singolo distretto sanitario della Provincia di Terni. In che modo la Provincia di Terni si è attivata per far conoscere e dare pubblicità all’iniziativa e attraverso quali strumenti la Provincia ha coinvolto le amministrazione locali. La Regione Umbria – ricorda Tiberi - ha promosso insieme all’Inps il progetto “ Family Help” che prevede la concessione a famiglie con un reddito Isee inferiore o pari a 23 mila euro, con figli minori fino a 14 anni e/o anziani oltre i 65 anni,di contributi per servizi di cura e sostegno alla persona fino a un massimo di 1000 euro all’anno per nucleo familiare(equivalente a 100 ore di servizi svolti). Questi servizi, escluse forme di prestazioni specialistiche o infermieristiche, sono svolti da personale selezionato dalla Regione dopo aver frequentato un apposito corso di formazione e retribuito secondo il modello del “Voucher lavoro”. Nonostante quanto dichiarato da un esponente di Rifondazione comunista del Comune di Terni questi strumenti non rappresentano “forme assistenziali per ricchi” ma sono invece opportunità di impiego per giovani studenti o lavoratori part-time alternativi al ricorso a forme di assistenza pubblica o a cooperative di servizi e vengono incontro alle esigenze di molti nuclei familiari. Dai dati diffusi dalla stampa sulle circa 100 persone selezionate per svolgere i servizi oggetto della convenzione solo qualche unità risiederebbe in provincia di Terni impedendo di fatto l’accesso a tale opportunità a una parte consistente delle famiglie ternane potendo il personale selezionato svolgere la propria attività solo nel distretto sanitario di residenza. La Provincia in quanto ente di area vasta deve svolgere necessariamente un ruolo di promozione e informazione in relazione alle opportunità offerte anche da altri soggetti istituzionali. Non si capisce altrimenti perché organizziamo uffici con lo scopo di intercettare finanziamenti della Comunità Europea ma non siamo altrettanto solerti sui fondi -470 mila euro- che vengono messi a disposizione dalla Regione”.
 

 
Pubblicato il 24/04/2012

 

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