Dal Consiglio / Cerquaglia (Psi): “Finanziare le opere pubbliche con prestiti forzosi prelevati sulle alte pensioni”

 
Cerquaglia
(PTN) – TERNI – Zefferino Cerquaglia (Psi) ha presentato un ordine del giorno finalizzato a formulare una proposta per sostenere le opere pubbliche di pertinenza degli enti locali mediante prestito forzoso applicato sugli alti redditi da pensione. Nel documento Cerquaglia, ricordando la crisi in atto, sostiene che si possano “reperire risorse finanziarie per sostenere un vasto programma di manutenzione ordinaria e straordinaria di viabilità, scuole ed edilizia sanitaria mediante un prestito forzoso da applicarsi sui redditi alti di pensione comunque originati ed in qualsiasi modo cumulati, prestito da rimborsarsi in un termine medio lungo con prefissati interessi. Tale iniziativa non solo non toglie nulla ai diritti già maturati, ma ne differisce soltanto il pagamento, ma che allo stesso tempo presenta un alto valore di solidarietà intergenerazionale in quanto consente di produrre occupazione per i giovani di oggi e di riavviare il sistema economico e quindi di produrre ricchezza oltre che impedire il degrado delle strutture esistenti”. Cerquaglia prepone quindi di “sollecitare il futuro governo ad adottare uno specifico disegno di legge per un programma quinquennale di manutenzione ordinaria e straordinaria delle reti viarie e degli edifici scolastici di pertinenza di Comuni e Province, nonché degli edifici adibiti alla prevenzione, cura e riabilitazione, di proprietà pubblica, gestiti nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale; sollecitare i gruppi parlamentari di recente eletti affinché propongano un progetto di legge come sopra indicato; Finanziare tale progetto mediante prelievo, sotto forma di prestito forzoso, da applicarsi sui redditi di pensione, di qualsiasi origine e comunque cumulati, per gli importi superiori alla quota corrispondente dieci volte il reddito minimo Inps; Rimborsare gli importi così prelevati, con un reddito annuo garantito ed esentasse presenti e future, al completamento del programma e comunque non oltre tre anni dalla ultima annualità del programma stesso; inviare l’ordine del giorno, una volta approvato, ai presidenti di Camera e Senato e ai presidenti dei gruppi parlamentari, nonché al prossimo presidente incaricato del Consiglio dei Ministri..
 

 
Pubblicato il 07/03/2013

 

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