(provincia di terni notizie) Amelia, si inaugura sabato a museo civico archeologico mostra MATRIX. Oltre la realtà-Beyond reality di Luciano Ventrone
AMELIA 2 agosto - Lobiettivo è far dialogare la ricerca contemporanea in pittura con larcheologia, offrendo anche al pubblico una chiave di lettura diversa della rinomata collezione museale. Lo dice lassessore alla cultura, Federica Proietti, annunciando linaugurazione della mostra di Luciano Ventrone in programma il prossimo 5 agosto alle 21 al Museo civico archeologico e pinacoteca Edilberto Rosa. Il noto artista italiano esporrà MATRIX. Oltre la realtà-Beyond reality fino al 20 gennaio proponendo la produzione più recente attraverso una selezione di dipinti, in un inedito confronto con la collezione archeologica del museo. Alcuni dei reperti conservati allinterno del museo spiega ancora lassessore Proietti -, in particolare i pregevoli capitelli dellantica Ameria, sono stati di ispirazione per Ventrone, dagli inizi degli anni Ottanta, per la realizzazione di alcune delle sue famose nature morte. La mostra, promossa dallassessorato alla cultura del Comune di Amelia, è organizzata dallassociazione Archivi Ventrone in collaborazione con Sistema Museo e curata da Cesare Biasini Selvaggi. Luciano Ventrone nasce a Roma nel 1942. Nel 1983 un articolo scritto da Antonello Trombadori su LEuropeo induce lo storico dellarte Federico Zeri a interessarsi dellartista suggerendogli di affrontare il tema delle nature morte. È qui che inizia la lunga e ancora non completa ricerca sui vari aspetti della natura, catturando particolari sempre più dettagliati e quasi invisibili a occhi bombardati da milioni di immagini, quali sono quelli degli uomini della nostra epoca. Il progetto espositivo sarà scandito in due tappe. Il 5 agosto sinaugurerà la prima fase, unanteprima ospitata al piano terra del Museo, nelle sale dedicate alle mostre temporanee. Questa anteprima comprende una selezione di 7 dipinti recenti dellartista, oltre a 2 opere degli inizi anni Novanta, nelle quali campeggia in primo piano la raffigurazione di alcuni reperti archeologici dellantica Ameria. Nel prossimo autunno prenderà, invece, il via la seconda fase del progetto espositivo, con la sua estensione a unantologica di dipinti di Ventrone (circa trenta) che saranno distribuiti nelle sale espositive ai piani superiori, in dialogo e in confronto diretto con lampia collezione museale. Il titolo della mostra deriva dal termine latino matrix (generatrice/matrice). In questo caso, la matrice rappresenta una sorta di realtà simulata dagli atomi che organizzano ogni cosa intorno a noi, nel mondo fisico o in natura. I soggetti rappresentati da Ventrone, come le sue proverbiali nature morte, non vanno mai visti pertanto come tali, ma astrattamente, nella traduzione pittorica della loro struttura atomico-molecolare. Per la loro comprensione è richiesta prima unosservazione ravvicinata, quasi da microscopio, per poi allontanarsi dai dipinti. Prendendone le distanze. Ed ecco che luce e colore assumono unità in una forma armonica e omogenea, allimprovviso riconoscibile e familiare per lo spettatore. Che lascia la mostra con un interrogativo in più: Chi mi assicura, a questo punto, che ciò che vedo esista, oltre che nella mia testa come idea, anche nella realtà? È questa ricerca di Ventrone dellinganno della realtà che ha destato, nei decenni, lattenzione, tra gli altri, di Federico Zeri, Sergio Zavoli, Duccio Trombadori, Marco Di Capua, Vittorio Sgarbi, Achille Bonito Oliva, Roberto Tassi, Giorgio Soavi, Edward Lucie- Smith, Evgenia Petrova, Angelo Crespi, Beatrice Buscaroli. (ptn 564/17 12.06)
Pubblicato il 02/08/2017