
(PTN/MC) TERNI Sulle opere pubbliche di competenza della Provincia di Terni, Andrea Sacripanti (Pdl, nella foto) ha diffuso stamattina una nota nella quale accusa lassessore alledilizia Stefano Mocio di inefficienza. Eccone il testo: Pesano sul totale disinteresse della Provincia nei confronti di Orvieto le responsabilità di Mocio il quale, trascorso oltre un anno dalla sua nomina ad assessore provinciale, si è rivelato in tutta la sua inefficienza ed inadeguatezza nel rappresentare le istanze del territorio. Questioni irrisolte quali, solo per citarne alcune, la realizzazione del Casello nord, il rifacimento del manto stradale della S.S. 71 che collega Orvieto scalo con il centro storico, il rilancio del Palazzo del Gusto, la risistemazione delle zone di Ciconia devastate dallalluvione del gennaio scorso, lultimazione dei lavori del Liceo Classico, dimostrano come lassessore orvietano, forse troppo impegnato in questo anno a dirimere le controversie sorte in seno al Pd, sia praticamente assente nelle decisioni della giunta provinciale vanificando di fatto limpegno che noi tutti consiglieri orvietani, sia di minoranza che di maggioranza, ci siamo assunti nei confronti del territorio che ci ha eletto. In particolare Mocio, rispondendo alle interrogazioni, spesso presentate in forma congiunta da noi consiglieri orvietani, con ciò dimostrando una sostanziale unità di intenti nel rappresentare le realtà di nostro riferimento, a parole rassicura la realizzazione di quanto sollecitato, ma nei fatti tradisce la sua scarsa incisività nelle dinamiche decisionali dellamministrazione. Si pensi alla realizzazione del tanto agognato Casello Nord, opera da tutti riconosciuta, Mocio in testa, necessaria e funzionale al rilancio economico di Orvieto. Ebbene, mentre lAssessore si è fatto garante dellinvestimento da parte della Provincia di un milione di euro, cifra stanziati nellannualità corrente del piano triennale delle opere pubbliche 2010-2012, sottolineando sia in commissione che in Consiglio come anche le procedure burocratiche stiano finalmente per essere ultimate, lassestamento di bilancio che rappresenta il documento contabile sul quale lamministrazione misura le iniziative di natura politica e che il consiglio adotterà nella seduta del 25 novembre, tradisce lottimismo più o meno ingenuo dello stesso Mocio, atteso che al capitolo mutui ed investimenti, voce Casello Nord di Orvieto, compare sì limporto di 1.000.000, ma con un bel meno davanti. Tradotto in linguaggio politico ciò vuol dire che la Provincia a parole si impegna a concorrere allesecuzione dellopera infrastrutturale, ma nei fatti non è intenzionata ad investire un solo euro e che pertanto il Casello Nord, almeno per il momento, non vedrà la luce. Che dire poi del Palazzo del Gusto, ente che, pur dimostrandosi fallimentare nel conseguimento degli obiettivi, è costato nel passato al Comune di Orvieto svariate centinaia di migliaia di Euro in virtù di una convenzione a dir poco scellerata stipulata con la Provincia. Mocio, delegato dallo stesso presidente Polli ad intervenire sulla questione sia in commissione che in Consiglio, ha annunciato a più riprese un progetto finalizzato a rilanciare il Palazzo del Gusto quale volano del turismo enogastronomico non solo per Orvieto, ma per lintero territorio provinciale. E trascorso un anno da quando si è acceso il dibattito sulla riconversione della struttura, si è cambiato lo statuto, si è proceduto ad una nuova convenzione tra gli enti interessati, si sono annunciati ingenti investimenti economici da parte della Fondazione Cro di Orvieto, ma il tanto declamato progetto di rilancio non solo non è stato presentato, ma sul punto è intervenuto il presidente Fumi il quale pubblicamente ha smentito che allo stato attuale vi siano rapporti di natura economica o progettuale tra la Provincia e la Fondazione stessa. Mi auguro che in futuro lassessore Mocio sia più presente sulle questioni che interessano il territorio orvietano, a cominciare dal rifacimento di alcune strade la cui percorrenza, a partire dalla principale strada di accesso al centro storico, è diventata praticamente impossibile e pericolosa per gli automobilisti, figuriamoci per i ciclisti che in primavera sfileranno su quelle stesse strade in occasione dellimportantissima manifestazione sportiva del Giro dItalia.
Pubblicato il 22/11/2010