69° anniversario della liberazione di Terni. Il presidente Feliciano Polli: "Vincere la crisi mettendo a frutto il patrimonio genetico del territorio"

 

Il presidente Polli è intervenuto alla manifestazione, svoltasi nella sala consiliare del Comune, in occasione dell’anniversario della liberazione di Terni (13 giugno 1944): “69 anni fa Terni fu liberata dall’occupazione nazifascista. Era una città stremata, distrutta dai bombardamenti, addolorata per la morte di duemila persone.
Era stremata, ma non piegata. Aveva lottato per sopravvivere, prima, ad un'immane tragedia e per evitare ulteriori distruzioni, poi, difendendo ponti e fabbriche.
69 anni fa guardava già al futuro, ed il futuro iniziò presto a costruirlo.
La ricostruzione avvenne a Terni, come nel resto del paese. Più che nel resto del paese: con il lavoro, la professionalità, l’innovazione, la ricerca.
Le ferite nel cuore e nelle coscienze divennero stimolo, coraggio, impegno.
Quelle nel tessuto della città, oggi del tutto scomparse, sono durate fino a pochi anni fa.
Oggi sono tutte riassorbite in una città bella, moderna, ricucita in tutte le sue parti, inserite in un corpo armonioso.
Una città che abbiamo il dovere di difendere e sviluppare per le future generazioni.
Terni nel dopoguerra è stata un esempio di intraprendenza e modernità, con un forte ruolo nello scenario nazionale e internazionale, a livello industriale, di infrastrutture e di servizi innovativi.
Tutto questo testimonia una grande lezione delle generazioni che ci hanno preceduto, temprate dalla sofferenza, dai sacrifici, dal dolore, ma mai piegate.
Oggi abbiamo ferite meno visibili, ma non meno gravi, anzi più profonde.
Si dice che la crisi attuale sia peggiore di quella del 1929. Probabilmente è vero.
Lo abbiamo detto il 2 giugno, solo pochi giorni fa: dobbiamo rimboccarci le maniche, tutti, nessuno escluso.
Dobbiamo rimboccarcele e scrollarci di dosso il senso di impotenza e frustrazione paralizzante e inconcludente.
Molti lo stanno facendo con ammirevoli risultati di tenuta e di fiducia nel futuro.
Dove ci sono progetti dobbiamo stringere, intervenire con decisioni, e concludere. Ma dobbiamo cercare anche idee e soluzioni nuove e solide.
Le macerie di oggi, in gran parte immateriali, possono essere rimosse per iniziare la ricostruzione. Oggi come 69 anni fa.
Lo sciopero di martedì 18 deve essere una grande manifestazione di volontà ricostruttiva, ma anche di fiducia e di speranza.
Una grande carica per affrontare insieme i problemi dello sviluppo e del lavoro.
Insieme, dobbiamo riscoprire e mettere a frutto il patrimonio genetico di una città che si è espresso con successo 69 anni fa e nei decenni successivi. Dobbiamo metterlo al servizio di questa nuova, difficile stagione che abbiamo di fronte.
L’impresa appare proibitiva come allora.
Allora ne fummo capaci, anche oggi dobbiamo esserlo e lo saremo.”
 

Il presidente Polli: "Rilanciare l'offerta turistica del territorio grazie anche a nuove professionalità"

 

Il presidente Polli è intervenuto questa mattina alla presentazione, svoltasi nella sala del Consiglio provinciale, di quattro corsi formativi dedicati alle strategie innovative per la valorizzazione turistica del territorio promossi, con il sostegno della Provincia di Terni, da Iter, Innovazione terziario.
I corsi – ha detto il presidente – rientrano in una strategia che la Provincia di Terni sta coerentemente perseguendo con lo scopo di rilanciare il turismo tramite il lavoro, la conoscenza e la valorizzazione del territorio. Anche in questo ambito occorrono professionalità adeguate. Di qui la necessità di coinvolgere il settore formativo. Non è un caso che proprio alla formazione professionale la Provincia abbia destinato quest’anno complessivamente 6 milioni e 200 mila euro. Grazie ad una maggiore qualificazione professionale e a nuove professionalità la stessa offerta turistica diventa più attraente. Il turismo, in generale, può e deve contribuire alla crescita, allo sviluppo dell’economia, anche se non deve essere visto in alternativa al manifatturiero. E’ importante che oggi si guardi a questo settore con un approccio diverso, più motivato”. 
 

Il presidente Polli: "Marcello Ghione, un artista che ha rappresentato la "ternanità" migliore"

 

Il presidente Feliciano Polli è intervenuto, giovedì 6 giugno, ad una serata, svoltasi a Terni, Palazzo Gazzoli, in ricordo dell’artista ternano Marcello Ghione: “Vorrei ricollegarmi al titolo dell’incontro di questa sera, “Le poesie che non vi ho letto”, per esprimere “le parole che non ho potuto dire direttamente a Marcello”, ma che sinceramente avrei voluto dirgli di persona.
Le mie parole sono frutto di osservazione personale, risultato di incontri casuali e istituzionali, quasi sempre brevi.
Non ho, quindi, la pretesa di rappresentare Marcello per ciò che è stato, sicuramente un uomo dalla personalità ricca e complessa, ma per come l’ho conosciuto attraverso gli incontri e le sue opere di artista poliedrico: poeta, pittore, narratore, commediografo, paroliere di motivi maggiaioli.
Il nostro è stato un rapporto di amicizia, fatto di scambi di battute, saluti brevi, ma intensi, tra persone che si capiscono, si intendono, si rispettano.
Ho avuto davvero la fortuna di conoscere una persona speciale, anzi due persone speciali, lui e la moglie Ambra, cui porgo i miei più affettuosi saluti, che estendo all’intera famiglia, uniti ad un sentito ringraziamento per avermi invitato a questo evento.
Marcello e Ambra, due persone in simbiosi, che hanno vissuto, con religiosa serenità, senza farli pesare, la sofferenza e il disagio per la sopraggiunta disabilità.
Una presenza lieve e discreta, quella di Marcello, che mi ha sempre colpito e che ha contribuito a fare risaltare in me il valore delle sue qualità umane e artistiche. Ho avuto modo di apprezzare le sue doti anche in Consiglio comunale, nei quattro anni della prima esperienza Ciaurro, esperienza che ritengo positiva.
Positiva per il centrodestra, che si avvicinava per la prima volta all’esperienza di governo, e per il centrosinistra, costretto a confrontarsi con la domanda di cambiamento.
Gli anni Ottanta e gli inizi dei Novanta sono caratterizzati – lo voglio ricordare – da profonde trasformazioni. In primo luogo, per la crisi della grande industria e per il superamento delle partecipazioni statali che avevano garantito sviluppo e occupazione. Coincidono peraltro con il crollo della Prima repubblica e del sistema politico che aveva guidato il paese dall’immediato dopoguerra. La scoperta dei finanziamenti illeciti ai partiti, colpiti a livello nazionale e locale, ne fu una delle espressioni più eclatanti.
Marcello rappresentava degnamente la domanda di aria nuova. Un uomo giusto in un periodo così difficile, pieno di lacerazioni e tensioni che avevano finito per stravolgere persino consolidati rapporti politici e personali.
Portava in quel contesto la sua sensibilità, la sua cultura, la sua saggezza, elementi distintivi delle sue opere che potrei ricondurre alla “ternanità” migliore.
Una “ternanità” che è miscela di umanità e culture maturate e distillate da stratificazioni sovrapposte a quelle tradizionalmente presenti, originate dagli arrivi massicci negli anni dell’esplosione industriale.
Un processo ricco e complesso che nel tempo ha prodotto professionalità nel campo industriale, tecnologico e manageriale, artisti di pregio e visto nascere luoghi d’incontro anche informali, come la taverna di Pietro Piccioni, tempio degli “Allegri ternani”.
Un mondo in parte scomparso, cui confesso di guardare con nostalgia, non tanto perché trascorso, ma perché nella trasformazione sociale e culturale di oggi ravviso vuoti, dispersione e disarticolazione.
Marcello è importante per quello che è stato e per ciò che ci ha lasciato. Il suo lascito, tra cui le opere che si presentano questa sera, come quello di altri artisti e uomini di cultura ternani, acquista maggiore rilevanza se letto come un richiamo, un invito a tutti noi a riprendere un cammino, mai del tutto interrotto, volto a produrre e trasferire quei valori in una società complessa e in profondo mutamento come l’attuale.
Un’operazione certamente non facile, ma di fondamentale importanza. Le comunità, infatti, non vivono e prosperano a lungo se poggiano soltanto sui beni materiali, ma hanno un futuro se coltivano e trasmettono, aggiornandoli, valori e sensibilità, e sono capaci di farli vivere in nuovi progetti e in nuove strategie, in grado di intercettare il futuro in un mondo in rapido cambiamento.
Tutto questo ci serve, ci serve molto! Oggi più di ieri. Grazie. Grazie specialmente a Marcello.”
 

Il presidente Polli: "Piena solidarietà e affettuosa vicinanza al sindaco e ai lavoratori"

 

Piena solidarietà e affettuosa vicinanza al sindaco di Girolamo e ai lavoratori coinvolti” è stata espressa dal presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli che ha manifestato “sorpresa e preoccupazione” per quanto accaduto a Terni nel corso della manifestazione per lo sciopero indetto dai sindacati dell’Ast. ”Sono fortemente preoccupato – ha dichiarato il presidente della Provincia – sia per l’episodio, sia perché il sindaco di Girolamo e le altre istituzioni locali e regionali, unitamente ai sindacati, sono impegnati in una battaglia civile e politica fondamentale per i destini economici ed occupazionali di Terni, dell’Umbria e dell’intero paese. La storia politica e sindacale del nostro territorio si è sempre caratterizzata per la capacità di governo dei conflitti economico-sociali, nel rispetto delle regole del vivere civile. Sorprende e preoccupa fortemente pertanto quanto accaduto, perché rappresenta un episodio grave che rischia di compromettere il clima di larga collaborazione fra tutti i soggetti impegnati nella vicenda Ast, in primo luogo il governo, i parlamentari nazionali ed europei e i commissari europei. Tale collaborazione è infatti fondamentale per risolvere la vicenda Ast in tempi brevi e certi restituendo così fiducia e speranza ai lavoratori e all’intera comunità”.

 

2 giugno, festa della Repubblica. Il presidente Polli: "Questa festa vuole dare un segnale di fiducia e speranza un Paese che chiede esempi seri e credibili"

 

L’intervento del presidente della Provincia di Terni, Feliciano Polli, in occasione del 2 giugno, festa della Repubblica italiana: “Un saluto alle autorità civili, militari e alle associazioni combattentistiche e d’arma, a tutti i presenti. Saluto e ringrazio il sottosegretario Bocci per avere accettato di essere tra noi. Questa non è una semplice ricorrenza, ma la festa della nostra Repubblica un evento che, per la situazione del Paese, è molto importante. Non può essere, quindi, come è stato detto, un evento in tono minore. La nostra Repubblica, scelta liberamente dai cittadini, è nata dalla Resistenza e dal concorso di forze culturali e politiche talvolta contrapposte, ma unite dall’impegno comune a ricostruire il Paese. Un legame solido, così solido che ha funzionato anche dopo la rottura che si verificò a livello di governo.  Un esempio valido ancora oggi. Merito anche della nostra costituzione che ha sostenuto la laboriosità del popolo italiano, facendo sì che il nostro paese  diventasse uno dei più sviluppati al mondo. Fu il miracolo economico! E’ stato detto che le costituzioni non si fanno a tavolino, ma “sgorgano” dallo spirito di un popolo. La nostra è il risultato della storia viva e concreta degli anni della liberazione. Rappresenta un nuovo inizio, come sostenne Piero Calamandrei, un testamento, un’eredità, e anche un compito, un impegno. E’ il lascito di una grande storia collettiva e, insieme, un “destino” verso cui tendere incessantemente. La conferma, quasi sorprendentemente, sta nel fatto che, nonostante le grandi difficoltà della politica, riusciamo a restare uniti, e insieme siamo impegnati a superare la crisi e a ricercare una nuova fase di sviluppo.Una grande capacità di tenuta è emersa in momenti, come quelli attuali, terribilmente lunghi e disperatamente difficili per milioni di persone, specie per i giovani che vogliono affacciarsi nel mondo del lavoro e i disoccupati. Uno spreco economico enorme. Il lavoro, come ricorda con forza il presidente Napolitano, è il cuore della costituzione. Anche per queste ragioni dobbiamo fare di tutto per evitare di perdere un’intera generazione. Abbiamo accennato ai fondamenti della Repubblica e della costituzione. A questi ci si è appellati nella formazione del governo. Un governo animato, come nel 1946, dalla necessità di riprendere un cammino di speranza. Obiettivo reso particolarmente difficile da una prospettiva inedita, dai ritardi per non avere saputo fare i conti con gli straordinari cambiamenti degli ultimi 25 anni (governatore Visco) e dalle insidie che troppo spesso sembrano riproporre i giochi di una vecchia politica presentata come nuova. Di qui l’appello forte del presidente Napolitano a reagire alle difficoltà, a non mettere a rischio la stabilità ed a fare le riforme. Questa festa vuole essere dunque un segnale nuovo e positivo, di rispetto per coloro che soffrono e, insieme, di fiducia e speranza per un popolo che chiede comportamenti esempi seri e credibili. A tutti, nessuno escluso. “Una domanda di governo”: così il “Corriere della Sera” titolava  l’articolo di fondo di qualche giorno fa, con riferimento al voto amministrativo che ha premiato alcuni e penalizzato altri a tre mesi dalle elezioni politiche. A conferma, lo stesso astensionismo è stato considerato da molti analisti demoscopici come un atteggiamento di attesa e, in fondo, di fiducia e di speranza che le cose possano migliorare. Sappiamo bene che la risposta va trovata innanzitutto in Italia, ma  anche in Europa c’è molto da cambiare, come recentemente proposto dallo stesso presidente Hollande: qualcosa comincia a muoversi. La battaglia va fatta sia per un’Europa federale, sia per l’apertura allo sviluppo, specialmente ora che la Commissione europea ha chiuso la procedura di infrazione avviata, quattro anni fa, nei nostri confronti. Il clima è assai diverso da quello di 67 anni fa, quando nacque la Repubblica. Sono diverse le persone. Sono cambiati il contesto nazionale e internazionale, lo scenario economico, l’assetto europeo. Nuovi grandi protagonisti si sono affacciati a livello globale. Ma noi dobbiamo recuperare lo spirito di allora.Le comunità locali e le loro classi dirigenti sono chiamate ad un impegno altrettanto forte e deciso, a fare la propria parte per non disperdere il patrimonio del passato e per intercettare il futuro. Dobbiamo guardare con grande attenzione e impegno alle vicende aperte nella siderurgia, nella chimica ed a quelle che si aprono ogni giorno. Un patrimonio del passato da proiettare nel futuro. Così come dobbiamo investire sull’università, sulla ricerca, sull’innovazione, sulla territorio, elementi chiave per un futuro competitivo.Dobbiamo farcela e ce la faremo, uniti e determinati. I  tempi della risposta dovranno essere, però, rapidi, molto rapidi. Non c’è più molto tempo .
 

Il presidente Polli: "Corriere dell’Umbria, concreto supporto ai processi di cambiamento"

 

Il "Corriere dell'Umbria" sabato 18 maggio, a pag. 5, ha pubblicato il seguente intervento del presidente Feliciano Polli scritto in occasione dei trent'anni del quotidiano regionale:
"Gli anni Ottanta, quando è cominciata la vostra avventura, sono stati contrassegnati dalla crisi della grande industria e del sistema delle Partecipazioni statali che avevano garantito per decenni sviluppo e occupazione. Le conseguenze sono risultate, per il nostro territorio, gravissime a livello occupazionale e sociale. Da quel periodo, anche per l’impegno dei governi nazionali e della comunità locale, non senza difficoltà e fatica, si è tuttavia avviata una nuova fase di trasformazione del sistema economico-sociale (un nuovo tipo di sviluppo industriale, Università e ricerca, multimedialità, commercio, servizi, infrastrutture) con risultati rivelatisi in seguito positivi, tanto che all’inizio del nuovo millennio, a differenza di quanto avvenuto in altre grandi città industriali del Paese, l’occupazione e la popolazione sono tornate ai livelli degli anni Ottanta.
Terni e il suo territorio si sono affacciati nel Duemila con un sistema industriale ed economico più articolato e vivace, in crescita in settori innovativi, con una nuova imprenditoria, autonoma dalla grande industria, capace di proiettarsi sui mercati nazionali e internazionali, e con una città divenuta protagonista del cambiamento anche grazie a significativi mutamenti strutturali, urbanistici e infrastrutturali, aperta a nuovi orizzonti culturali. In questa nuova fase, non sono mancati limiti e contraddizioni, come emerso con forza nella crisi attuale, in cui, tuttavia, prosegue il processo di cambiamento di fondo sui versanti chiave dell’Università, della ricerca, con una presenza universitaria di crescente qualità a livello di Polo ternano e della Sanità, confermata, proprio in questi giorni, dalla nascita dell’azienda ospedaliera universitaria.
Si tratta di condizioni, sicuramente non complete né sufficienti, ma fondamentali per il futuro, che potranno dare slancio all’intero sistema economico-sociale e, in particolare, alla siderurgia, alla chimica verde, all’energia da fonti rinnovabili, alle imprese dei settori innovativi quali la meccanica, l’aeronautica, la nautica, ecc.
Trasformazione, modernizzazione ed internazionalizzazione devono andare avanti per affrontare con successo un futuro che si presenta complesso e del tutto inedito.
In questo quadro, acquistano sempre maggiore importanza la stampa e il pluralismo mediatico (internet, tv, radio, giornali) in un ruolo insostituibile di stimolo e proposta.
Il “Corriere dell’Umbria”, nato nell’83 per dare voce all’intero territorio regionale, fino ad allora poco rappresentato nel mondo della comunicazione, ha costituito e costituisce un concreto supporto ai processi di cambiamento del sistema sociale, economico, istituzionale.
Oggi, a distanza di trent’anni, le opportunità assicurate da mezzi comunicativi più veloci propongono una nuova sfida. Il web è, infatti, al centro di una nuova frontiera della partecipazione e della democrazia.
Il “Corriere” opportunamente ha accettato e fatto propria la sfida, continuando, con nuovi strumenti, un servizio prezioso in una regione come l’Umbria che, accanto ai pesanti effetti della crisi generale, presenta elementi peculiari di difficoltà.
L’Umbria ha grande necessità di trovare, a partire da se stessa, e nella dimensione internazionale, in collaborazione con le regioni limitrofe, le vie del futuro.
La comunità, con le sue istituzioni, come trent’anni fa, deve imboccare la strada giusta. Una strada nient’affatto scontata e facile. Occorre percorrerla con determinazione e lungimiranza, evitando facili slogan e logore parole d’ordine. Il mondo è cambiato, le vecchie risposte non funzionano, così come non funzionano le antiche divisioni culturali e geografiche.
La cultura, la tv, la stampa, la radio, il web, oggi più di ieri, rappresentano un elemento chiave per vincere una scommessa che si rinnova ad ogni passaggio della storia."
 

Museo internazionale armi leggere di Terni. Il presidente Polli: "a disposizione una parte importante del patrimonio storico e industriale del nostro territorio"

 

Intervenendo stamani alla presentazione del progetto per il Museo internazionale di armi leggere a Terni, il presidente Feliciano Polli ha detto: "Il Mialt ci racconta tante cose:
1) L’inizio della grande storia industriale di Terni, che dura ancora. In particolare ci racconta:
a) le acciaierie,                 
b) la fabbrica d’armi,
c) l’energia idroelettrica,
2) Ci racconta la passione di ieri e di oggi, di persone quali il gen. Aldebrano Micheli, autore, tra l’altro, di un ponderoso volume sulla storia della fabbrica d’armi, il gen. Guido Pesce, i direttori che si sono succeduti e l’attuale, Gabriele Ghione, nonché l’impegno del Rotary di Terni, nel cui ambito nacque e si sviluppò nel lontano 1993 l’idea del museo delle armi.
Il progetto ha una storia lunga che rischiava di non avere mai fine, e il museo mai inizio. Nonostante i soldi già spesi ed un progetto qualificato, frutto dell’impegno delle istituzioni locali e regionali, di parlamentari e d esponenti governativi.
L’apporto fattivo e incisivo del gen. Gucciardino, del prefetto Salustri, dell’architetto Scoppola e dello stesso gen. Pesce, che ringrazio, ha reso possibile l’acquisizione, il 15 febbraio di quest’anno, da parte del Ministero della Difesa, dell’autorizzazione alla realizzazione del progetto presentato nel 2011.
Siamo qui per questo motivo. Siamo qui perché, grazie all’impegno di persone che vi hanno profondamente creduto, finalmente si comincia, sia pure con i limiti dell’incompletezza che, nel tempo, potrà essere colmata in una sorta di work in progress, con l’impegno di tutti, in primo luogo del Ministero della Difesa, rappresentato dal gen. Giglio, del Ministero dei Beni Culturali, delle istituzioni locali e dell’intera comunità. Siamo qui con la soddisfazione di potere mettere a disposizione, per il futuro, un importante patrimonio.
E’ di grande significato anche la scelta di affidare la gestione alla passione di volontari. Un modo decisamente nuovo e concreto di affrontare le cose in una fase difficile come l’attuale.
Il museo si colloca, peraltro, alle porte di un territorio, fantastico e magico, percorso, prima dell’industrializzazione, dai viaggiatori del Grand Tour, incantati, come Byron, Goethe, Hesse, incantati – mi piace ripeterlo - dagli scenari “belli e terribili”, per molti versi “selvaggi”, della Cascata delle Marmore e della Valnerina. Un territorio rimasto, pur nella sua profonda trasformazione, suggestivo e affascinante, sul quale siamo impegnati con iniziative e progetti per qualificarlo e valorizzarlo ulteriormente.
Questa esperienza è importante anche perché indica un modello da seguire nuovo e appropriato ai tempi attuali.
I soldi non ci sono, ma il museo lo facciamo lo stesso, anche perché convinti che il territorio, con il suo patrimonio culturale, artistico, ambientale, paesaggistico, con la vocazione turistica, costituisce un elemento fondamentale per il futuro.
Ancora una considerazione. Le acciaierie e la fabbrica d’armi sono nate per ragioni belliche; si sono, poi, evolute grazie anche allo straordinario impegno della comunità nazionale e locale. L’acciaio sempre più verso usi civili, la fabbrica d’armi a supporto delle forze armate nel Paese e nelle missioni internazionali di pace, particolarmente apprezzate.
Si sono evolute nelle produzioni e nelle tecnologie restando perno dell’economia ternana ed umbra.
Il museo ha, inoltre, un altro interessante significato. Una parte del sito si trasforma, infatti, in elemento espositivo di notevole valore storico e collezionistico, mentre nella parte principale prosegue l’attività industriale. Situazione assai diversa da quella di altri siti ternani divenuti esclusiva testimonianza di archeologia industriale.
Tutto questo, la storia lunga e tormentata, l’obiettivo raggiunto, la tenacia con cui è stato perseguito, devono indurre tutti i soggetti coinvolti a proseguire nell’impegno sino all’apertura effettiva del museo in tempi brevi.
Mi preme, a questo proposito, segnalare le prossime tappe :
1)      acquisizione della disponibilità del fabbricato adibito a museo da parte del Genio Militare,
2)      acquisizione dal Comando logistico dell’Esercito delle armi che saranno esposte,
3)      adeguamento della struttura alle necessità museali.
Come si vede, c’è ancora da fare, anche se molto è stato già fatto. Grazie e buon lavoro."
 

UMBRIA WATER FESTIVAL 2013. Il presidente Polli: “un programma di grande qualità nonostante la sensibile diminuzione delle risorse”

 

Intervenendo alla presentazione della nuova edizione di Umbria Water Festival, svoltasi giovedì 9 maggio nella sala del Consiglio provinciale, il presidente della Provincia Feliciano Polli ha parlato di grande sforzo di tutte le istituzioni coinvolte, della Sedicieventi e dei Comuni umbri per realizzare un programma di grande qualità nonostante la sensibile diminuzione delle risorse. “I progetti sono di grande qualità – ha affermato  – e coinvolgono molti territori umbri. Sono autofinanziati e replicabili durante l’anno in modo da dare la possibilità ai territori e all’Umbria di aumentare la capacità attrattiva nei confronti dei turisti contribuendo a superare la logica del mordi e fuggi”. Il presidente ha elogiato la grande collaborazione fra le istituzioni, i territori e i privati coinvolti. “Un fattore importante – ha aggiunto – certamente destinato a durare nel tempo per eventi sempre più integrati che facciano crescere l’Umbria e i territori”.
 

Il presidente Polli: “Rendere l’Umbria più competitiva per affrontare le sfide del futuro”

 

Firmato e presentato nella sala del Consiglio provinciale il protocollo d’intesa tra la Regione Umbria e le Province di Terni e Perugia per il completamento e lo sviluppo della rete regionale di cablaggio in fibra ottica. “Internet – ha affermato il presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli – è un fattore di sviluppo culturale ed economico che offre e potenzia i servizi e dà grandi vantaggi a settori quali il lavoro, l’impresa, la sanità. Sotto quest’ultimo aspetto la banda larga è importantissima per mettere in rete la nuova riforma sanitaria regionale. Estendere a tutti i territori regionali la rete di cablaggio significa fornire strumenti per rendere l’Umbria più competitiva e in grado di affrontare con mezzi moderni le sfide del futuro”.
 

25 aprile. L'intervento del presidente Feliciano Polli

 

" Saluto le autorità, i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma, i cittadini. Circostanze fortunate, un soprassalto di responsabilità delle forze politiche e, soprattutto, il sacrificio di un grande servitore dello Stato, Giorgio Napolitano, hanno evitato che questo 25 aprile diventasse un brutto passaggio di una deriva inarrestabile. Viviamo un clima preoccupante in cui la responsabilità e la democrazia sono scambiate per autoritarismo, mentre la domanda legittima di cambiamento e di soluzione dei problemi assume talvolta i colori più foschi della storia italiana del secolo scorso. La situazione del paese, particolarmente delicata, impone a tutti senso di responsabilità e misura. La politica non è uno stato permanente di guerra di tutti contro tutti, ma un modo di governare la “cosa pubblica”. Così come il cambiamento non è nella contrapposizione tra Parlamento e piazza, ma nell’affermazione dell’imperativo costituzionale del metodo democratico. Quella di Napolitano è una testimonianza esemplare di amore per la Repubblica e di apertura alla speranza che non può restare delusa. Il suo gesto sta conducendo, infatti, alla formazione, “senza indugio”, di un governo. Un governo in grado di affrontare i problemi fondamentali del paese, rispondendo alle difficoltà crescenti e spesso insostenibili delle famiglie e delle imprese. Un governo capace di avviare, quindi, una nuova fase di sviluppo e di ripresa occupazionale, di realizzare le riforme e di costruire un rapporto più autorevole con l’Europa. Con quell’Europa che costituisce un orizzonte insostituibile per un futuro di pace e prosperità. Tutto questo non riguarda solo Roma, il Parlamento, il Governo, i vertici dello Stato. Al contrario, interessa fino all’ultimo lembo di territorio e coinvolge tutti, ciascuno con le proprie responsabilità. Riguarda, quindi, anche noi, la nostra città, la nostra comunità provinciale. Ecco perché il 25 aprile è importante. Non per il ricordo sfocato di un evento lontano che si celebra ogni anno, ma per il forte richiamo a ciascuno a ritrovare, nel disorientamento diffuso, le ragioni di una storia comune e di un comune destino. Obiettivi non scontati né automatici, che possono soltanto scaturire da uno sforzo comune e di un concreto su problemi fondamentali. In primo luogo, la mancanza del reddito e del lavoro che investe milioni di persone, a partire dai giovani. Per questi motivi, perché nel mezzo di una situazione terribilmente difficile, questo 25 aprile ci invia un messaggio ancora più forte dei precedenti. Con il coraggio e la riscoperta della comune responsabilità ce la possiamo fare. Verrà, dopo, il momento in cui ciascuno tornerà al proprio posto, nel solco del proprio orientamento politico-culturale, per quel confronto sui programmi che è il sale della democrazia. Oggi la casa comune brucia e tutti sono chiamati a portare secchi d’acqua. Il nostro paese di momenti difficili ne ha attraversati diversi, alcuni ancora più drammatici dell’attuale; ne è venuto sempre fuori. Anche questa volta ce la farà, e ne uscirà più forte di prima. Ma questo avverrà se davvero lavoreremo nello spirito del 25 aprile del 1945 e degli straordinari anni che seguirono ."

 

27a edizione del Memorial D'Aloja. Il presidente Feliciano Polli: "Un'occasione per segnalare l'impegno per la valorizzazione del centro remiero e del lago di Piediluco"

 

L’appuntamento è un’occasione per segnalare il rinnovato comune impegno per il Memorial d’Aloja, per Piediluco e per il rilancio del centro remiero, grazie alla nuova dirigenza Fic, che festeggia il suo 125° compleanno, grazie alla forte collaborazione tra la Fic ed il territorio, in particolare Comune, Provincia e operatori turistici. Collaborazione importante anche ai fini della crescita della disciplina sportiva. Il Comune e la Provincia di Terni stanno effettuando interventi di miglioramento: sistemazione campo di gara, pontili, ecc. Questa collaborazione va nella direzione del rinnovo  e dello sviluppo del centro remiero segnata da nazionali che sono già tornate, eventi agonistici, ospitalità di nazionali estere per la preparazione invernale a Piediluco, camp giovanili e master, collaborazioni per iniziative culturali, e turistiche (valorizzazione del lago di Piediluco, del Canale Velino, del fiume Velino, del Parco del Nera e della Cascata delle Marmore). Sono stati avviati lavori e contatti per la presentazione del progetto europeo con la Regione Umbria (pres. Marini) per interventi di valorizzazione ambientale sulla base del progetto di valorizzazione dell’area Terni-Rieti, di cui alla gara conclusa a novembre 2011 siamo in fiduciosa attesa della risposta del Consiglio di Stato al nostro ricorso. In questo ambito il Memorial d’Aloja, giunto alla sua 27esima edizione, assume emblematicamente nuovi e più impegnativi significati. Colgo, quindi, l’occasione per ringraziare tutti i soggetti impegnati, in primo luogo la Fic e il suo presidente Abbagnale, rappresentato dal vice presidente vicario Marcello Scifoni che saluto e ringrazio per la preziosa personale collaborazione e per l'impegno, i rappresentanti locali del canottaggio e gli atleti, gli operatori turistici e quanti a vario titolo sono coinvolti per il successo del Memorial e dell’intera strategia di rilancio di Piediluco e del centro remiero. Un ringraziamento particolare va alla E.On per il contributo all'evento e per la più ampia collaborazione con il territorio. Su questi temi si gioca una nuova grande scommessa. Il Memorial rappresenta il primo banco di prova e lo rappresenta nel modo migliore con un evento di livello internazionale, dal grande fascino e richiamo mediatico. 
 

Il presidente Polli: "La mostra "Sulle ali dell'acqua" un'occasione per ribadire l'importanza di Umbria Water Festival e rendere ancora più attrattiva la prossima edizione"

 

“Un’occasione per rinnovare l’impegno a rendere sempre più attrattivo Umbria water festival e investire sul futuro”. Con queste parole il presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli ha inaugurato la mostra “Sulle ali dell’acqua, scatti aerei da Umbria water festival 2012” che propone nella chiostrina della Biblioteca comunale di Terni una trentina di immagini immortalate lo scorso anno nel corso di Umbria Water  Festival.
Alcuni fotografi ternani, Franco Cervelli, Sergio Coppi, Diletta Fernandez, Studio Ferranti, Alberto Mirimao, Fabrizio Pennacchi, Danilo Vannini, grazie a velivoli messi a disposizione dall’Atc, hanno potuto cogliere dall’alto angoli suggestivi del lago di Piediluco, della Cascata delle Marmore, del fiume Nera.
“Umbria water festival – ha aggiunto il presidente Polli – è stata ideata con l’intento di valorizzare il territorio dell’Umbria candidandola a regione dell’acqua. L’interesse suscitato conferma che avevamo visto giusto.  Sono state più di 300 le iniziative volte a sottolineare il profondo legame dell’Umbria con l’acqua e 64 i comuni umbri che hanno aderito al festival con iniziative didattiche, esposizioni, incontri, attività sportive, escursioni, spettacoli. Senza dimenticare l’attenzione rivolta sin dalla fase progettuale dall’Unesco e da altri soggetti internazionali che hanno offerto fattiva collaborazione”.
All’inaugurazione hanno partecipato anche l’assessore alla cultura del Comune di Terni Simone Guerra, il presidente di Sedicieventi Eugenio Guarducci, il presidente dell’Atc servizi spa Sergio Sbarzella. La mostra, organizzata dalla Provincia di Terni, dal Comune di Terni, dall’Atc in collaborazione con Umbria Water Festival, resterà aperta fino a venerdì 18 gennaio. Subito dopo sarà trasferita all’aviosuperficie di Terni.
 

Il presidente Feliciano Polli: "Il 2013 sarà un anno decisivo per ridare fiato all'economia locale"

 

Il presidente Feliciano Polli e la giunta provinciale si sono incontrati con i giornalisti per un bilancio di fine anno e i consueti auguri per il 2013: “E’ stato un anno – ha affermato - molto difficile, terribile, che, nonostante tutto, ha contribuito, con le vicissitudini riguardanti la soppressione delle Province, a fare scattare la consapevolezza di quanto sia importante, determinante, la realtà istituzionale provinciale non solo per il nostro territorio ma per l’intera regione. Un’Umbria più unita – ha continuato - è in grado di affrontare meglio il futuro. Per questo siamo stati impegnati con determinazione nella salvaguardia di una città, di un territorio, di una regione. Un’Umbria riorganizzata può aprirsi al mondo, alle sfide che ci attendono  e Terni, con il suo polo di ricerca, può essere il volano fondamentale dello sviluppo. La Provincia di Terni è la parte dinamica di un’Umbria che si affaccia su altri territori. Mi auguro che la necessaria riforma del sistema istituzionale del Paese venga affrontata in termini seri e tempestivi senza alcun disegno di cancellazione delle Province. Il 2013 sarà per noi un anno decisivo per il superamento della crisi e per ridare fiato alle economie locali e alle imprese”.
Sulla conferenza stampa si guardi nel sito l’apposito comunicato stampa
 

Il presidente Feliciano Polli: "Il sen. Ilo Mariotti esponente di una classe politica generosa, aperta al nuovo, dotata di visione, animata di passione e ideali".

 

Il presidente Feliciano Polli ha così ricordato la figura del sen. Ilo Mariotti nel corso di un convegno svoltosi venerdì 14 dicembre nella sala del Consiglio provinciale: "Sono onorato di essere con voi questo pomeriggio e di partecipare a questa importante occasione di riflessione, in ricordo di un uomo la cui azione politica e la cui tensione ideale e morale costituiscono per tutti noi un punto di riferimento.
Ringrazio la famiglia che ha voluto che Ilo Mariotti fosse ricordato nella sala consiliare che l’ha visto per lungo tempo protagonista.
Saluto e ringrazio i relatori, testimoni della vicenda umana e politica del sen. Mariotti, uomo vero, di una generazione che ha contribuito a fare dell’Italia un grande paese, moderno e democratico.
Una generazione che, nel dopoguerra, ha gettato le basi per le nuove istituzioni e fatto rinascere la politica nei territori e nelle comunità.
Significativo l’incontro di Ilo Mariotti con la politica, a livello locale, con l’on. Filippo Micheli, alla ricerca di giovani per la Democrazia cristiana. Parliamo di lui nei giorni in cui siamo stati impegnati, con successo, a preservare la Provincia dalla soppressione con una deroga che ne avrebbe confermato l’esistenza. La mancata conversione del decreto, mettendo in discussione il previsto riordino, lascia aperta la vicenda delle Province. Il nostro impegno continua.
Le Province servono, i tre livelli Regioni, Province, Comuni sono presenti in tutta Europa. La loro eliminazione peggiorerebbe il funzionamento del sistema istituzionale, aumentandone il costo come testimoniato dallo stesso ministro Patroni Griffi, penalizzando drasticamente la partecipazione democratica.
Resto, tuttavia, convinto che si debba realizzare una profonda riforma della Pubblica amministrazione, nella sua globalità, per renderla più efficiente e molto meno costosa.
Siamo qui per ricordare una figura di rilievo della nostra comunità e per riflettere su una fase importante della nostra storia.
Lo faranno degnamente i relatori, che desidero ringraziare. Mi piace ricordare che Ilo Mariotti ha rappresentato nel dopoguerra la nuova classe politica del Paese, una classe politica giovane, forse inesperta, ma indubbiamente capace, generosa, aperta al nuovo, dotata di visione, animata di passione e ideali.
Mariotti è stato protagonista di una politica che rinasceva e si esprimeva con il confronto duro a livello di idee e anche ideologico, confronto che, lui, al di là dell’aspetto burbero, sapeva, però, temperare con rigore culturale e con il rispetto per gli avversari e i loro valori.
Uomini come lui hanno costituito la vera scuola di partito, di quel partito in cui alcuni di noi si sono formati.
La crisi di oggi viene talvolta attribuita alla responsabilità di quella generazione, di quegli uomini. Nulla di più falso. In realtà, a loro va riconosciuto il merito di avere saputo governare lo straordinario sviluppo economico, sociale, culturale e civile dell’Italia, all’indomani della guerra e della dittatura fascista.
Il loro esempio deve essere di aiuto nell’affrontare le grandi difficoltà dell’oggi e nella costruzione di un futuro che non ci è affatto precluso, ma che dobbiamo conquistare, così come essi, allora, seppero fare".
 
 

Il presidente Polli:"La riforma della sanità regionale potrà esercitare forza attrattiva sui territori limitrofi"

 

Il presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli ha espresso soddisfazione per l’approvazione da parte del Consiglio regionale della riforma sanitaria umbra.
Si tratta – ha affermato - di una riforma particolarmente importante e complessa che pone al centro obiettivi fondamentali, quali quello del salvaguardia e del miglioramento qualitativo del livello dei servizi al cittadino, utilizzando le risorse del Sistema sanitario nazionale, fortemente ridimensionate, senza tuttavia gravare ulteriormente sui cittadini e sul bilancio regionale. La riforma prevede un profondo processo di razionalizzazione ponendo al centro la prevenzione e i servizi sul territorio. Questa riforma, che dovrà essere rapidamente e coerentemente attuata, considerando l’integrazione tra le aziende ospedaliere e l’Università, potrà ancora rendere più attrattiva la sanità regionale verso i territori limitrofi”.
 

Il Presidente Polli: “Il 4 novembre ci indica la strada per il paese e per la nostra comunità”.

 

Il presidente Feliciano Polli è intervenuto alla commemorazione della giornata del 4 novembre: “Il 4 novembre ci ricorda la vittoria e la festa delle forze armate. Nel 2012 è una data ancora più importante, dopo il centocinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia. Anno indimenticabile, segnato dalla riscoperta di una storia comune e di un comune destino. A questo risultato il presidente Napolitano ha dato un forte contributo, così come, con mano ferma, un anno fa, ha indicato la via per allontanarci dal baratro in cui stavamo precipitando.
Ora dal baratro siamo più lontani, abbiamo messo in sicurezza i conti, godiamo di maggiore credibilità e autorevolezza a livello internazionale. Registriamo, tuttavia, grandi difficoltà per famiglie e imprese, pesanti livelli di disoccupazione, in particolare giovanile, mentre la ripresa dello sviluppo appare ancora lontana. Dobbiamo resistere, convinti che siamo un paese migliore di quanto pensiamo e di quanto spesso appare, in un’Europa che mostra maggiore consapevolezza. Centocinquanta anni di storia e i nostri militari all’estero raccontano un  paese solido. Un paese che per farcela deve, però, liberarsi di pigrizie e corporativismi, della corruzione e della delinquenza organizzata. Un  paese con un sistema politico debole e alla fine di un ciclo, che rischia di scivolare verso soggetti più adatti a gestire la protesta che a costruire la proposta. Gli anticorpi non bastano, senza un nuovo e migliore sistema elettorale e senza proposte di governo credibili.
Il 4 novembre ricorda la storia, ma ci invita a riflettere e ci indica la strada per il paese e, anche,  per la nostra comunità messa in discussione nella sua consistenza, nel ruolo e nel suo futuro.
Non abbiamo vie diverse da quella di lottare uniti, sapendo che questi tempi non concedono tregue. Dobbiamo guardare avanti senza paure e senza pigrizie. Ma anche senza l’ingenuità di chi confonde le riforme, che servono, con le spinte populistiche e le decisioni ingiustificate.
Abbiamo molte importantissime questioni aperte, tra le quali quella dell’Ast e del Polo chimico. Intorno ad esse ed intorno alla vicenda della Provincia, si gioca il futuro di una città e di una regione che rischiamo di essere risucchiate indietro, indebolite e, successivamente, riassorbite in una macroregione; destinate all’irrilevanza.
Per questo dobbiamo lottare oggi e, fino in fondo, senza riserve e senza diserzioni, nella consapevolezza che la partita è difficilissima ma possiamo ancora farcela”.
 

Il presidente Feliciano Polli: "Puntare sull'agricoltura, settore in forte crescita in cui c'è spazio per i giovani, per la creazione di nuove imprese".

 

Intervenendo al convegno “Imprese agricole e giovani: esperienze confronto”, organizzato dalla Coldiretti Terni e dall’Istituto tecnico agrario statale “A. Ciuffelli” di Todi e svoltosi alla Camera di Commercio di Terni, il presidente Feliciano Polli ha elogiato la visione innovativa della Coldiretti che – ha detto – “sta producendo effetti nel nostro panorama economico-sociale”. “In momenti come l’attuale – ha proseguito il presidente – è importante ragionare sul futuro cercando una via diversa dal passato. Un futuro che deve guardare all’impresa non al lavoro scontato”. Riferendosi alla vicenda delle acciaierie, il presidente Polli ha aggiunto: “sul manifatturiero non intendiamo assolutamente mollare, ma dobbiamo prestare grande attenzione al settore agro-alimentare come ha sottolineato lo stesso Mario Monti al forum svoltosi di recente a Cernobbio. I dati parlano chiaro: quello dell’agricoltura è un settore in aumento anche nella nostra regione. La nostra agricoltura occupa un posto di rilievo nell’economia regionale. In questo ambito possiamo e dobbiamo fare ancora di più. Serve coraggio, insieme alla speranza. Un ambito in cui si dà spazio alla qualità dei prodotti, ai giovani, alla creazione di nuove imprese competitive”.
 

Summit a Roma sull'AST. Il presidente Polli: "Il governo ha condiviso la necessità di salvaguardare l'integrità del sito ternano"

 

L’incontro di oggi è stato importante perché ha registrato la condivisione da parte del governo nazionale delle posizioni di istituzioni e sindacati ternani e umbri”. Lo ha dichiarato poco fa il presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli all'uscita dell’incontro, svoltosi a Roma, sulla vertenza Ast. “Il vertice – ha aggiunto – è servito a porre il confronto nei termini giusti e nelle sedi appropriate ed ha evidenziato che il governo italiano ha condiviso le posizioni espresse dalla comunità ternana e umbra. Il governo ha infatti dichiarato ad Outokumpu la propria contrarietà ad una vendita che smantelli il sito ternano ed ha ribadito la necessità di salvaguardare l’integrità delle acciaierie. Si è aperto un confronto serio e serrato su una posizione chiara e puntuale che lo stesso governo ha dichiarato di voler sostenere fino in fondo nelle sedi europee preposte e che chiama tutti a proseguire su questa strada con determinazione e impegno come fatto fino ad ora”.
 

Il presidente Feliciano Polli: "La proposta di Outokumpu rischia di compromettere il futuro dell'AST"

 

L’ultima proposta di Outokumpu rischia di compromettere il futuro dell’Ast”.
Lo ha affermato il presidente Feliciano Polli in merito alla proposta di vendita della fabbrica ternana. “E’ necessario – ha aggiunto il presidente - spingere con grande forza e determinazione a tutti i livelli, perché Governo italiano e Unione europea la respingano. Invece di affrontare i temi della concorrenza, si tenta, infatti, di ridurla eliminando un possibile forte competitore come il sito di Terni. E’, al contrario, necessario garantire all’AST una prospettiva sul mercato internazionale importante e certa che passa, innanzitutto, per la sua salvaguardia”.
 

Acciaierie. Il presidente Feliciano Polli esprime forte preoccupazione per la possibile vendita della TK AST.

 

Il presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli ha espresso forte preoccupazione per le notizie riguardanti la proposta presentata dai finlandesi di Outokumpu alla Commissione europea dell'antitrust di procedere alla vendita della Thyssen Krupp Acciai Speciali Terni. “La questione – ha dichiarato Polli - rimane ancora aperta nonostante l’impegno e le attenzioni che ci sono state a livello nazionale e comunitario e nonostante l’importanza che lo stabilimento ternano riveste dal punto di vista industriale a livello locale, regionale e nazionale. Occorre un impegno forte e incisivo del governo al massimo livello di responsabilità, a partire dal tavolo convocato giovedì a Roma dal ministro per lo Svilippo economico Corrado Passera per garantire una prospettiva certa e credibile per il sito produttivo ternano. L'esecutivo - ha aggiunto Polli - deve farsi sentire a Bruxelles. Stamo parlando di un sito, come quello ternano, altamente competitivo con performances importanti”.

 
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