Il presidente Polli: “Con Umbria Water Festival candidiamo la regione a capitale mondiale dell’acqua”

 

Il presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli presentando oggi alla stampa Umbria Water Festival, che si svolgerà dal 17 al 20 maggio, ha detto che è costituito da 300 progetti che interessano 64 comuni della regione, 33 della provincia di Terni e 31 di quella di Perugia. “La scelta della data odierna per la presentazione ufficiale di questa importante iniziativa – ha affermato il presidente – non è stata causale. Il 22 marzo è infatti la giornata mondiale dell’acqua e con UWF la nostra regione si candida a capitale mondiale dell’acqua. UWF, che ha il patrocinio dell’Unesco, intende proporsi come un appuntamento annuale della durata di una settimana. L’attenzione via via sempre più crescente riscontrata nel territorio è stata sorprendente e conferma la validità dell’idea. Gli eventi in programma sono di altissimo livello. Con UWF si vuole offrire un contributo concreto alla promozione e alla valorizzazione della regione e del suo patrimonio diffuso. E’ stato compiuto un notevole sforzo per fare apprezzare di più e meglio l’Umbria, uno sforzo per i singoli territori e utile anche a costruire il futuro delle nostre comunità. L’iniziativa – ha ricordato Polli - è stata presentata in Olanda alla fiera turistica di Utrecht, alla Borsa italiana del turismo di Milano, a Marsiglia in occasione del IV rapporto dell’Unesco sulle risorse idriche nel mondo e tra breve sarà pubblicizzata anche a Napoli nell’ambito della Borsa mediterranea del turismo.”

 

Per una nuova fase dello sviluppo industriale e tecnologico di Terni

 

Intervento pubblicato del presidente della Provincia di Terni, Feliciano Polli, pubblicato dal quotidiano "Il Messaggero" mercoledì 29 febbraio 2012:

Siamo d’accordo sul fatto che sono soprattutto i momenti difficili, i passaggi di crisi, quelli in cui occorre cogliere le opportunità di cambiamento per dare basi più solide al futuro.
Terni, in questo senso, e in contrasto con una certa visione di questi anni, si trova di fronte ad una nuova stagione di grandi opportunità di sviluppo, forse la più grande fase di trasformazione dagli anni ’70, e questo in un’epoca in cui molti altri centri industriali consolidati del Paese sono usciti drasticamente ridimensionati o addirittura sono scomparsi (Trieste, Genova, Taranto, La Spezia, Piombino, Crotone, Carbonia, ecc.).
Terni, al contrario, ha un nuova opportunità di giocare una importante scommessa per lo sviluppo del manifatturiero, della ricerca, e della valorizzazione del territorio e ciò è dovuto anche ad una serie di decisioni e di scelte affrontate negli anni dalla comunità con determinazione e lungimiranza.
Se sciagurata e industrialmente sbagliata è stata, ad esempio, la chiusura del magnetico, occorre tener presente che da quella vicenda, dalla capacità di mobilitazione e unità dimostrata dalla città, dagli accordi che furono conquistati, dagli investimenti massicci che ne seguirono, è scaturito l’accordo di oggi tra TK AST e Outokumpu che offre prospettive importanti per l’inossidabile e per le altre aziende del gruppo e può offrire ancora grandi opportunità nel titanio, nei semilavorati (lunghi e larghi) e nelle verticalizzazioni, per la presenza nel territorio delle tecnologie di TKAST e TIFAST e dei fornitori ukraini di materie prime.
Così altre importanti prospettive, dopo la altrettanto sciagurata e industrialmente sbagliata decisione di chiudere lo stabilimento di Terni da parte della Basell, possono venire dal rilancio del Polo chimico, proiettato nello sviluppo e nella verticalizzazione della chimica biodegradabile, nonché dal Polo di Nera Montoro, per l’iniziativa di Terni Research e di altre aziende che operano con successo nel campo dell’energia da fonti rinnovabili e nel riciclo.
Nel territorio, in vari settori, dalla green economy all’aeronautico, al nautico, all’informatica e all’I.C.T., operano altre aziende proiettate nel futuro.
Lo scenario sommariamente tracciato prefigura un forte rilancio dell’industria manifatturiera che potrà beneficiare di uno straordinario supporto: il nuovo Polo universitario a forte caratterizzazione tecnologica e di ricerca applicata. Il Polo universitario, costruito nel tempo e oggetto di recenti approfonditi confronti tra Regione, Provincia, Comune e Università, pone al centro la ricerca, punta sulla didattica e presuppone un adeguato livello di autonomia. Dovrà rafforzare il rapporto sinergico con il territorio e con le migliori esperienze accademiche e di ricerca nazionali e internazionali.
A Terni progetti di ricerca sono già attivi nella medicina (genomica, cellule staminali, ecc.) e nell’ingegneria (nanotecnologie, tecnologie per l’aerospaziale, ecc.). Molti altri sono in fase di attivazione, altri ancora potranno scaturire dal legame tra medicina, ingegneria ed economia, favorendo il trasferimento tecnologico, la realizzazione di nuovi prodotti e l’avvio di nuove imprese.
Il distretto tecnologico, il cui rilancio abbiamo fortemente voluto, sostenuto con le risorse comunitarie, dal Governo (375 milioni di euro per i distretti del Centro Nord) e dal sistema bancario, oltre che dall’autofinanziamento delle ricerche, è oggi lo strumento principale per lo sviluppo dell’industria manifatturiera del Paese e di quella ternana ed umbra.
Quanto sta accadendo è particolarmente importante perché, mentre il manifatturiero italiano, pur nelle generali difficoltà, si mostra vitale nelle esportazioni, quello umbro presenta difficoltà e richiede innovazione e sostegno, una forte capacità di ricalibrare l’impegno nella direzione della ricerca e dello sviluppo.
A questo quadro di opportunità va collegata la riforma e la riqualificazione del welfare territoriale, a partire dalla riorganizzazione istituzionale, imperniata su ambiti provinciali che hanno certo bisogno di un nuovo e migliore equilibrio territoriale e demografico e sull’integrazione tra Azienda ospedaliera di Terni ed Università. Si tratta di un tema decisivo per la sanità a Terni e in un territorio molto più vasto, per la Facoltà di Medicina e, quindi, per la qualità e solidità del Polo universitario ternano e per le prospettive della stessa ricerca a Terni.
Per questo insieme di ragioni occorre stringere i tempi sapendo che il ruolo di centralità dell’Azienda ospedaliera è irrinunciabile non solo per Terni ma per tutta l’Umbria se non si vuole che la parte meridionale della regione resti indebolita nella competizione tra i territori.
Concludendo: nessuno pensa a Terni come paradiso o isola felice, ma le opportunità ci sono e vanno colte. Di qui il richiamo che queste note vogliono costituire, a tutti i soggetti istituzionali: Governo, parlamentari, Regione, istituzioni locali, associazioni di categoria, sindacati, ad una lettura lucida delle difficoltà, ma anche delle opportunità, che caratterizzano il presente.
Ma la lettura lucida e lungimirante non basta se non riusciamo ora, qui e insieme, a produrre un grande sforzo di concretezza.
Abbiamo la consapevolezza che gli obiettivi che stiamo perseguendo sono giusti, guardano al futuro e sono coerenti con le linee di sviluppo dell’Italia moderna e competitiva che vogliamo e, soprattutto, sono giusti perché offrono alle giovani generazioni ternane e umbre una prospettiva di lavoro e di futuro.


 

Il presidente Feliciano Polli: "L'economia del territorio in una fase di 'possibile rinascimento' ".

 

Il presidente della Provincia di Terni, Feliciano Polli, ha partecipato alla presentazione del libro di Mario Finocchio, “Storia industriale di Terni”, edito da Federmanager. “Siamo in un momento di ‘possibile rinascimento’ dell’industria ternana”, ha affermato, tra l’altro, il presidente, “per le prospettive che riguardano il futuro della siderurgia e della chimica, oltre che le fonti rinnovabili, i materiali innovativi, la green economy e soprattutto il rilancio dell’università a Terni che mette al centro la ricerca. Tutto questo deve trovare sostegno nella collaborazione tra università, ricerca, aziende, scuole e territorio che si sta ulteriormente rafforzando. La comunità nel suo insieme deve saper cogliere queste opportunità operando le giuste scelte e assumendo decisioni concrete”.

 

Il presidente Polli al convegno “Tecnologia, conoscenza e sviluppo produttivo: per una rinnovata collaborazione internazionale”

 

Il presidente della Provincia di Terni, Feliciano Polli, ha partecipato al convegno “Tecnologia, conoscenza e sviluppo produttivo: per una rinnovata collaborazione internazionale” svoltosi all’Hotel Garden di Terni martedì 21 febbrario. Questo il suo intervento: “Il convegno di oggi ci aiuta a focalizzare il futuro della nostra comunità che negli ultimi 140 anni è cresciuta sulle frontiere più avanzate della tecnologia; dalla siderurgia alla meccanica, alla chimica, all’energia da fonti rinnovabili, alla green economy. Ringrazio il pro-rettore, prof. Burrascano, e il polo scientifico e didattico di Terni, il presidente Quadraccia e il Rotary Club di Terni per avere organizzato un evento prezioso; un servizio ad una comunità, la nostra, immersa nella crisi e oscillante tra l’inerzia e la volontà di prendere il largo sulla via maestra del terzo millennio; la via della scienza e dell’innovazione tecnologica.
In questo itinerario, il rapporto con l’Asia è sempre più importante. Il prof. Soo-Young Lee, che salutiamo e ringraziamo, con gli studi sulle tecnologie dell’intelligenza artificiale, e le loro potenzialità applicative ai sistemi di elaborazione che si vanno diffondendo, ci indica nuovi scenari tecnologici, mentre l’accordo di cooperazione, oggi sottoscritto, dà concretezza all’irrinunciabile e insostituibile esigenza di Terni di guardare al mondo come orizzonte strategico di riferimento. Lo stesso orizzonte è alla base dell’impostazione del nuovo assetto del Polo ternano, oggetto di confronto tra le istituzioni e il territorio e l’Università, la cui presenza a Terni dovrà uscire rafforzata e consolidata.
Della stessa visione strategica e manageriale è protagonista di assoluto valore l’altro relatore, Harald Espenhan, numero uno di TK AST. Per lui parlano i risultati industriali e l’esito positivo dell’accordo TK – Outokumpo che abbiamo particolarmente apprezzato e che ci fa ben sperare per il futuro della siderurgia a Terni.
L’appuntamento di oggi, di alto profilo accademico e istituzionale, arricchito dalla firma dell’accordo del Magnifico Rettore Bistoni e dalle conclusioni della Presidente Marini, rappresenta anche un’occasione straordinaria di riflessione sul dibattito in corso a Terni sullo stesso tema del convegno; un dibattito talvolta angusto e intriso di provincialismo, che ha bisogno di decollare e andare oltre.
Colpisce la polemica sui distretti tecnologici che, tra l’altro, ignora precisi orientamenti del mondo bancario (in particolare Intesa San Paolo) e dello stesso governo italiano impegnato a destinare 415 milioni di euro ai distretti considerati funzionali alla nuova fase di sviluppo del settore manifatturiero. Un settore, quello italiano e umbro, lo voglio sottolineare, che anche in questi giorni mostra notevoli risultati a livello di esportazioni, pur in presenza delle attuali difficoltà.
Grazie, quindi, per questo appuntamento e per le sue indicazioni. Grazie perché, ne sono convinto, l’accordo di cooperazione oggi sottoscritto darà frutti copiosi destinati ad illuminare a lungo la strada del nostro futuro
”.



 

Il presidente Polli: "attivare, attraverso la Regione, le risorse comunitarie disponibili a favore delle imprese e del manifatturiero”.

 

Presentato stamattina al Centro per l’Impiego il progetto della Provincia di Terni finalizzato alla formazione professionale e al reinserimento nel mercato del lavoro di chi è in cassa integrazione e in mobilità. Il bando, predisposto dall’assessorato alla Formazione di Palazzo Bazzani, prevede un Preseinvestimento di circa 400.000 euro di risorse del Fondo sociale europeo gestito dall’amministrazione provinciale. Il bando verrà emanato domani mattina, martedì 21 febbraio, ed è rivolto ai lavoratori in mobilità iscritti nelle liste del Centro per l’Impiego e a coloro che nel biennio 2011/2012 sono andati o andranno in cassa integrazione ordinaria e straordinaria. I percorsi di formazione, gestiti tramite agenzie formative, prevedono una durata minima di 101 ore e massima di 250, le domande possono essere inviate fino al 12 marzo con una successiva scadenza al 1° aprile e successivamente entro il 1° di ogni mese fino ad esaurimento delle risorse. Il presidente della Provincia Feliciano Polli e l’assessore alle Politiche formative e del Lavoro Fabio Paparelli hanno sottolineato il carattere innovativo del progetto. “E’ un ulteriore passo in avanti – hanno detto – della Provincia sul versante della formazione, dell’occupazione e del sostegno alle imprese”. “Noi – ha dichiarato il presidente Polli – stiamo facendo la nostra parte, ora auspichiamo che vengano fatti passi concreti soprattutto per attivare, attraverso la Regione, le risorse comunitarie disponibili a favore delle imprese e del manifatturiero”.
 

Il presidente Polli: “Il nuovo modello del Polo di Terni passa per la ricerca e l’innovazione con il coinvolgimento concreto del credito”

 

Il presidente della Provincia Feliciano Polli ha diramato la seguente nota sull’università a Terni e sulle prospettive del polo ternano: “In questi giorni è in atto un’accelerazione per la definizione degli assetti dell’Università di Perugia e in particolare del Polo ternano. Il futuro dell’Università, contenuto in parte nella riforma Gelmini, ma soprattutto dettato dai profondi cambiamenti internazionali in atto, indica la scienza e la tecnologia, e quindi la ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico, come elementi chiave della competitività e dello sviluppo, in un legame nuovo tra università, impresa e territorio. Questa idea è al centro dell’attuale discussione sul nuovo assetto del Polo di Terni tra le istituzioni locali e regionali, l’università e la comunità. La priorità della ricerca (distretto tecnologico, piattaforme tecnologiche, poli di ricerca, ecc) impone un salto di qualità anche alla didattica che rappresenta un elemento imprescindibile. Il tutto strettamente collocato all’interno di questa struttura di Polo che dovrà essere capace di rendere virtuoso il rapporto tra ricerca, didattica e mondo delle imprese per un moderno e competitivo assetto industriale ed economico del territorio. La modernità e concretezza di questa impostazione trova riscontro a livello nazionale, in particolare nell’intervista ad Enrico Cucchiani pubblicata ieri, domenica 12 febbraio, sulle pagine economiche del Corriere della Sera. In quella intervista, dal titolo “Il credito non mancherà, puntiamo sui distretti tecnologici”, il consigliere delegato di Intesa San Paolo, proprio con riferimento allo sviluppo e alla volontà dichiarata dall’Istituto di essere “banca di sistema”, intesa come agente di cambiamento del sistema stesso, pone al centro l’obiettivo di sostenere e accompagnare le imprese italiane nella loro espansione in Italia e soprattutto all’estero, puntando in particolare sullo sviluppo di nuovi poli di eccellenza in partnership con le migliori università e centri di ricerca. Questa intervista ci conforta e ci stimola; ci conforta perché dimostra la validità dell’impostazione e perché conferma l’interesse del mondo del credito a sostenere questo modello di sviluppo; ci stimola a fare presto per giungere ad una rapida definizione della presenza universitaria a Terni, in particolare con Ingegneria, Economia, Scienze della formazione e Medicina, per la quale occorre una rapida ed efficace integrazione con l’azienda ospedaliera di Terni (legge 517), sottoscrivendo in tempi stretti la convenzione tra la Regione e l’Università”.
 

Il presidente Feliciano Polli: “il Palazzo del Gusto strumento d’eccellenza per il rilancio del territorio provinciale”

 

Il Palazzo del Gusto dev’essere uno strumento d’eccellenza per il rilancio del territorio provinciale ed è con questo spirito che sottoscriviamo con il Comune di Orvieto e la Fondazione Cassa di risparmio di Orvieto un protocollo d’intesa che testimonia l’impegno serio e fattivo delle istituzioni per una strategia mirata, oltre che alla promozione turistica, alla valorizzazione dei prodotti enogastronomici”. Il presidente della Provincia Feliciano Polli ha così commentato la firma della convenzione per il Palazzo del Gusto tra Provincia di Terni, Comune di Orvieto e Fondazione Cassa di risparmio di Orvieto. “La sottoscrizione dell’accordo – ha aggiunto Polli – costituisce un ulteriore incentivo alla costruzione di una prospettiva per il futuro del territorio. Vogliamo – ha concluso il presidente - che alla guida della struttura ci siano personalità di spicco e di grande professionalità”.

 

Il presidente Polli: “Con la cancellazione delle Province i cittadini sarebbero allontanati dalle scelte nel territorio”.

 

«Le Province sono diventate il mostro da dare in pasto all’opinione pubblica,il rappresentante simbolo della casta quando anche abolendole i problemi resteranno tutti e anzi si aggraveranno». Lo ha affermato il presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli tornando sulle prospettive legate alla manovra del Governo. Parlando con l’Ansa, Polli sottolinea che non è possibile fare una riforma della pubblica amministrazione «a pezzi, partendo da quello più piccolo». «C’è comunque bisogno – ha aggiunto - di un ente intermedio rispetto alle Regioni per le quali si rischia di aggravare la situazione. Con in più il pericolo di allontanare anche territorialmente le decisioni dai cittadini». Polli ha quindi ricordato che il costo della macchina statale è pari al 52% del Pil e «non ce lo possiamo più permettere». «Non è comunque intervenendo sulle Province- ha proseguito –che si può far credere di risolvere i problemi. Quando invece quello della casta e dello Stato centrale sono ben superiori. Serve una riforma dell’intero sistema con la quale si stabilisca chi fa cosa». Secondo il presidente della Provincia c’è poi la questione delle politiche degli investimenti in una fase di crisi. «C’è il rischio di azzerare tutto – ha sottolineato - perché il lavoro dei nostri enti non si sostituisce certo istantaneamente. Le Province, secondo uno studio della Bocconi, sono l’unico ente che porta avanti le politiche del territorio e del turismo, un punto di riferimento istituzionale. Senza poi dimenticare – ha concluso il presidente – che siamo stati eletti democraticamente dai cittadini in organi previsti dalla Costituzione».

 

Il presidente Polli: “necessaria una riforma della pubblica amministrazione non dettata da spinte demagogiche”.

 

La riforma delle Province può infatti essere fatta solo per via costituzionale ed è questo il messaggio inviato dall’Upi al presidente della Repubblica”. Lo ha affermato il presidente Feliciano Polli a proposito di quanto previsto dal decreto del governo Monti. “Le Province e anche le Regioni sono disponibili a discutere sulla riforma della pubblica amministrazione, ma questo non può essere fatto a pezzi, bensì in modo organico e condiviso, altrimenti si va incontro ad un peggioramento della situazione in termini di servizi e probabilmente anche di costi. Le condizioni che si stanno creando permettono di evitare azioni dettate da spinte demagogiche e di fare una riforma della pubblica amministrazione di cui il paese ha effettivamente bisogno. Il governo Monti deve adesso cogliere questa occasione per instaurare un rapporto diverso con le autonomie locali. Noi, come Provincia, continueremo nell’impegno anche sulla riforma endoregionale in Umbria, convinti che a livello nazionale, così come a livello locale, occorra rendere più stringente l’eliminazione di enti, agenzie e strutture non direttamente scelte dai cittadini. In Italia sono attualmente oltre 7.000, spesso rappresentano sprechi di risorse e non essendo organi elettivi non rispondono praticamente a nessuno”.

 

Il presidente Polli: "le Province sono gli enti maggiormente capaci di sviluppare politiche per il territorio"

 

Nell’ultima seduta del Consiglio provinciale si è nuovamente discusso sul ruolo delle Province anche alla luce di quanto avvenuto recentemente in Commissione regionale Affari istituzionali dove l’Idv si è espresso favorevolmente al trasferimento delle competenze delle strade ma negativamente rispetto all’estensione delle deleghe sui parchi. Il presidente Feliciano Polli, nel suo intervento, ha ricordato che “sul ruolo delle Province è da tempo aperto un dibattito serio e qualificato, nell’ambito del riordino della pubblica amministrazione per migliorarne l’efficienza e ridurne i costi. Tale dibattito è stato recepito nell’impostazione proposta dalla Regione dell’Umbria per la riforma endoregionale che prevede la riassegnazione delle competenze agli organi elettivi secondo un principio di omogeneità. Che le Province siano importanti e non costituiscano uno spreco per il paese è stato ribadito anche dal recente studio della Bocconi che ha evidenziato la sostanziale incomprimibilità dei costi per le attività svolte ed ha rilevato come le Province siano gli enti con maggiori capacità di sviluppare politiche per il territorio”.

 

Il presidente Polli: “Ci attendiamo dall’Università di Perugia un impegno coerente per il polo ternano”

 

Concludendo i lavori del forum “La valutazione delle sedi universitarie” svoltosi venerdì 25 novembre a Palazzo Gazzoli di Terni, alla presenza di personalità del mondo accademico e istituzionale e della stessa presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini, il presidente della Provincia Feliciano Polli ha affermato che “per i contenuti delle analisi, la qualità del dibattito e degli interventi pienamente condivisibili del prof. Burrascano e della presidente Marini, il convegno è risultato un’importante riunione operativa che ha ripuntualizzato indirizzi, in cui è collocata l’Università di Perugia, da seguire nel nuovo scenario internazionale e in quello nazionale disegnato dalla legge 240 Gelmini. L’intervento della presidente Marini – ha detto il presidente – ha bene inquadrato funzioni e ruolo dell’Università nell’ambito delle prospettive della Regione dell’Umbria e insieme il ruolo del polo ternano, polo che ha prodotto un’esperienza di successo e che potrà essere determinante nel futuro della stessa Università di Perugia. In questo ambito – ha proseguito Polli – e con i vincoli che la stessa legge pone a livello di valutazione per sede (accreditamento iniziale e fasi successive periodiche di valutazione), perché il polo ternano possa avere un futuro ed essere all’altezza delle esigenze qualitative di livello europeo, diventa irrinunciabile e insostituibile la presenza dei dipartimenti e del conseguente potere decisionale, della disponibilità di risorse dedicate alla ricerca nonché di docenti appositamente assegnati alla struttura. Con riguardo alle esperienze prodotte e alle caratteristiche della presenza universitaria a Terni, che interessa la sanità, ingegneria, economia, scienze della formazione, diventa assai importante la capacità di incentivare ricerca e tutto quanto dalla ricerca stessa possa scaturire in termini di sviluppo. Per questo è necessario che, accanto ai dipartimenti, si realizzino adeguate strutture di ricerca. Pur nel rispetto dell’autonomia dell’Università, riteniamo – ha aggiunto il presidente Polli – che ciò debba essere preso in seria e concreta considerazione dalla stessa Università nell’interesse proprio, della provincia di Terni e dell’intero territorio regionale. E’ per noi di grande conforto l’impegno corale delle istituzioni locali, della comunità locale e della stessa Regione dell’Umbria sia in termini di impostazioni generali, sia nel sostegno finanziario. Ci aspettiamo che il Senato accademico nel suo insieme e, in particolare, il rettore Bistoni, che ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo del polo ternano, si impegnino fino in fondo per costruire questa prospettiva determinante per il futuro della stessa regione. I tempi sono molti stretti. E’ necessario – ha sottolineato il presidente – che il confronto instauratosi tra istituzioni e Università prosegua rapidamente con spirito costruttivo e con esiti positivi e con la consapevolezza che le decisioni che saranno assunte segneranno in modo decisivo il significato della presenza e del peso dell’Università in Umbria e nel paese e il futuro della stessa comunità regionale."

 

Il presidente Polli: "la Cascata delle Marmore patrimonio mondiale dell'Unesco"

 

Si è svolto a Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma, il convegno su “Tevere e Regione Tiberina: dalla progettualità partecipata per la coesione sul territorio all’agenda di sviluppo”, promosso dalla Provincia di Roma, dal Consorzio Tiberina e dalla Società Geografica Italiana e al quale hanno partecipato i rappresentanti della Regione Lazio, delle province di Roma, Terni, Perugia, Viterbo e Rieti, dei Comuni, tra cui Roma, dell’Anci e dell’Unesco. Il presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli ha concluso i lavori sottolineando l’importanza di un’azione coordinata per la tutela e la valorizzazione del Tevere e del suo bacino. Il presidente ha colto l’occasione per illustrare il Contratto di fiume per il Tevere avviato dalla Provincia di Terni, in collaborazione con la Regione Umbria, che ha una suscitando particolare attenzione nei presenti che hanno visto in questa iniziativa un primo passo verso la concretizzazione degli studi, degli indirizzi e dei progetti sviluppati fino ad ora per il bacino del Tevere. Analogo interesse ha riscosso la comunicazione del presidente della Provincia circa gli sviluppi, ormai in stato avanzato, delle progettazioni e degli interventi riguardanti il Contratto di fiume del Nera e lo studio di fattibilità (che verrà individuato entro novembre) per lo sviluppo e la valorizzazione a fini turistici dell’area Terni-Rieti (Valnerina, Cascata delle Marmore, Lago di Piediluco, Velino, Valle Santa). Il presidente Polli ha condiviso inoltre la proposta del Consorzio Tiberina di chiedere il riconoscimento dell’Unesco per il Tevere, comunicando di aver già incontrato, per un primo contatto, il professor Giovanni Puglisi, presidente della Commissione nazionale italiana dell’Unesco per l’inserimento della Cascata delle Marmore nel patrimonio mondiale dell’Unesco. Il presidente infine, interpretando un’esigenza ormai ampiamente maturata, ha proposto di passare in tempi rapidi ad una fase più concretamente operativa con la definizione di un’agenda strategica e di una governance incisiva ed autorevole composta da Regioni, Province e Comuni e da altri soggetti tra cui il Consorzio Tiberina, la Società Geografica Italiana e i rappresentanti delle Università più direttamente impegnate nel progetto. “Dare concretezza in tempi rapidi a questo grande disegno che vede al centro il Tevere e il suo bacino – ha concluso Polli – rappresenta un importante elemento di sviluppo e valorizzazione dei territori e delle sei regioni interessate, in particolare Umbria e Lazio”.

 

Sviluppo e occupazione/ Il presidente Polli: “indispensabile un supplemento di impegno e discontinuità”

 

Il presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli è intervenuto alla presentazione, svoltasi alla Camera di Commercio di Terni, dei dati dell’indagine Excelsior sulle previsioni occupazionali delle aziende del settore privato dell’industria e del terziario.
L’indagine – ha affermato il presidente – nata dalla consolidata collaborazione tra Provincia di Terni e Camera di Commercio, è importante perché consente finalmente di analizzare dati aggiornati. Fa molto riflettere e desta preoccupazione la previsione di un calo occupazionale, seppure inferiore rispetto a quello della Provincia di Perugia, superiore alla media nazionale. Il calo colpisce le aziende manifatturiere con più di 50 dipendenti mentre, per lo sviluppo del nostro territorio, noi puntiamo proprio alla crescita del manifatturiero e dell’agroalimentare. A questo proposito, nel mese di giugno, abbiamo organizzato un importante convegno-progetto. Bisogna adesso tradurre in fatti concreti quanto è emerso in quella sede. Stiamo lavorando molto, in questa direzione, anche insieme alla Camera di Commercio e gli effetti si vedranno presto. È importante che venga assicurato un sostegno proprio alle piccole e medie imprese di successo, tra cui quelle della chimica verde. La conferenza Stato-Regione sulla Novamont, svoltasi a Roma, è stata positiva. Si tratta di puntare sulla chimica verde, sull’energia da fonti rinnovabili, sull’agroalimentare. L’Università è chiamata ad attrezzarsi, a strutturarsi organicamente nel territorio per fornire ai giovani la capacità di creare nuove imprese. L’imprenditoria giovanile va sostenuta fino in fondo. Un serio ostacolo alla ripresa viene, poi, dalla situazione in cui versa il settore creditizio. Come Provincia di Terni, stiamo cercando di indirizzare in maniera coerente i fondi delle politiche di sviluppo e della formazione. In questi giorni – ha aggiunto il presidente- mi ha molto colpito l’impegno per il rafforzamento del ruolo dell’Europa, il potenziamento del fondo salva-stati, la ricapitalizzazione delle banche. La lettera d’intenti presentata dall’Italia è stata accolta bene, ma questo non basta perché occorre passare ai fatti altrimenti, come ha paventato l’ex governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, si corre il rischio di subire un effetto boomerang. La situazione complessa, che risente delle difficoltà che sta attraversando il Paese e della mancanza di politiche nazionali industriali e di sviluppo, richiede a tutti noi un indispensabile supplemento di impegno e di discontinuità. Penso – ha concluso il presidente Polli – che l’incontro di oggi possa rappresentare un’occasione di riflessione per affrontare questa fase”.

 

Investimenti Eon nel Ternano.Il presidente Feliciano Polli sentito dal Sole 24 Ore

 

Il quotidiano Il Sole 24 Ore, nell’inserto Centro Nord di mercoledì 26 ottobre 2011, ha dedicato a pag. 19 un articolo, a firma di Giovanni Ruggiero, agli investimenti della Eon, multinazionale dell’energia, nel Ternano. Si accenna, in particolare, al protocollo di intesa con la Provincia di Terni per oltre un milione di euro in tre anni. Si tratta di un progetto che si prefigge di contribuire alla tutela, alla conservazione e all’incremento della fauna ittica dei laghi interessati dal processo produttivo idroelettrico nel territorio, dei bacini idrografici. Viene riportata, tra l’altro, anche una dichiarazione del presidente della Provincia, Feliciano Polli, in cui si sottolinea come l’intesa raggiunta sia importante “non solo perché realizzata in frangenti di crisi economica globale, ma soprattutto perché consente da una parte di salvaguardare gli ecosistemi acquatici (laghi di Piediluco e Corbara e i bacini del Nera e del Velino) e dall’altra di tutelare e valorizzare il territorio anche al fine di una ricaduta turistica ed in definitiva occupazionale”.
 

Ordinanza del presidente Polli per rimuovere e smaltire i rifiuti dell'incendio alla Ecorecuperi

 

Il presidente della Provincia di Terni, Feliciano Polli, ha emanato un’ordinanza per la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti dell’incendio del 2 luglio 2009 alla Ecorecuperi di Vascigliano di Stroncone. L’atto individua la discarica di località Valle, nel comune di Terni e di proprietà della TK-Ast, come sito idoneo per lo smaltimento e prevede che il Comune di Stroncone “predisponga, coordini ed esegua le operazioni di raccolta ed avvio in discarica dei rifiuti”. Si stabilisce inoltre che i Comuni di Terni, Narni e Stroncone “predispongano, coordinino ed eseguano le operazioni di raccolta ed avvio in discarica dei fieni contaminati”. Il rogo, protrattosi per diversi giorni, aveva prodotto rifiuti all’interno del capannone industriale e contaminato i foraggi nei territori di Stroncone, Narni e Terni.

 

Il presidente Feliciano Polli: "Umbria Water Festival, iniziativa pensata per valorizzare, attraverso l'acqua, il patrimonio ambientale dell'intera regione"

 

“Umbria Water Festival” entra nella fase operativa. L’iniziativa, coordinata a livello istituzionale dalla Provincia di Terni, punta alla promozione turistica e culturale dell’Umbria attraverso la valorizzazione dell'acqua e si svolgerà dal 17 al 20 maggio 2012.
“La manifestazione”, ha affermato il presidente Feliciano Polli, “continua il lavoro svolto a partire da ottobre 2010 e riguardante i contratti di fiume (per il Nera e il Tevere) e quelli di paesaggio (che coinvolgono San Gemini, Acquasparta, Montecastrilli, Avigliano Umbro). Stiamo organizzando sistemi territoriali che collaborino tra loro”.
“E' la dimostrazione",  ha continuato il presidente Polli, "di come i territori della nostra regione e le istituzioni possano trovare punti di convergenza su progetti di alto livello capaci di promuovere l’Umbria in modo originale e innovativo in ambito internazionale. Si è stretta, in tal senso, una collaborazione anche con l’Unesco e una rappresentanza dell’Umbria Water Festival è stata invitata a partecipare il 22 marzo p.v. alla presentazione a Marsiglia del Rapporto mondiale sull’acqua”.

 

Il presidente Polli: “con i soli tagli e con le tasse non si va da nessuna parte o, peggio, rischiamo di avviarci verso una terribile recessione"

 

Il presidente della Provincia di Terni, Feliciano Polli è intervenuto, in rappresentanza dell’UPI (Unione delle Province italiane) nazionale, venerdì 23 settembre all’assemblea sulla manovra economica organizzata alla sala dei Notari di Perugia dalla Conferenza delle Regioni, dall'UPI e dall'ANCI (Associazione nazionale dei Comuni).
“La manifestazione unitaria sugli effetti della manovra economica del Governo, con il dibattito vero, sincero, e non ambiguo, che si sta sviluppando, rappresenta”, ha affermato il presidente Polli, “una boccata d’ossigeno e di speranza e, soprattutto, fornisce un importante riferimento per le comunità e per l’intero paese. Dobbiamo, però, insistere; andare fino in fondo.”
“La manovra del Governo”, ha proseguito il presidente, “ha prodotto effetti inaccettabili non solo per i tagli che comporta, ma anche perché priva di un concreto, indispensabile, piano di rilancio dell’economia. Le previsioni per il 2012 del Centro studi della Confindustria, infatti, danno una percentuale di crescita del PIL di appena lo 0,2%. La crescita piatta sarebbe una vera iattura che si aggiunge al debito pesantissimo e alla sempre più scarsa credibilità a livello internazionale del nostro Paese. Senza crescita rischiamo di non venirne fuori. Dobbiamo agire sugli investimenti e sulle riforme. Le Province, con le Regioni e Comuni, sono storicamente i principali investitori nei territori (70% degli investimenti pubblici). Le regole del patto di stabilità hanno, negli ultimi anni, compresso la possibilità di effettuare pagamenti per le opere realizzate. Nel triennio 2008/ 2010 il patto di stabilità interno ha causato una diminuzione del 23,15% delle spese in conto capitale. Si tratta di una criticità segnalata più volte anche dalle relazioni della Corte dei Conti al Parlamento. In futuro sarà peggio. Tra le proposte dell’UPI c’è un piano triennale 2012/ 2014 per lo sblocco di almeno il 10% dei residui passivi in conto capitale, escludendoli dal patto di stabilità interno. Tale misura comporterebbe vantaggi per i bilanci degli enti e per i pagamenti alle imprese, molte delle quali in grande difficoltà, del corrispettivo per i lavori effettuati e inciderebbe positivamente sull’occupazione, visti i livelli sempre più allarmanti, sul pagamento delle imposte, sulla ripresa della domanda interna. Per l’anno 2012 questo provvedimento produrrebbe uno sblocco di 2,1 miliardi di euro per i pagamenti; i vantaggi si verificherebbero già negli ultimi mesi del 2011.
Un’altra proposta è la creazione di un piano triennale 2012/ 2014 di investimenti per infrastrutture con una disponibilità di 6 miliardi di euro (2 miliardi di euro l’anno) per Regioni, Province e Comuni. Per le Province si tratta di intervenire, soprattutto con ristrutturazioni e manutenzioni ordinarie e straordinarie, sui 5180 edifici scolastici che hanno 2,5 milioni di utenti, con manutenzioni, sugli oltre 130mila km. del sistema stradale, sulla tutela del territorio, evitando così dissesti idrogeologici, e sulla valorizzazione dello stesso, che è peraltro l’altra parte dello sviluppo.
Siamo convinti che questi interventi non bastano, ma sicuramente aiutano. Poi occorre altro, molto altro, soprattutto a livello di riforme strutturali. Con i soli tagli e con le tasse non andiamo da nessuna parte o, peggio, rischiamo di avviarci verso una terribile recessione. Questa opinione è sempre più diffusa in ambienti qualificati e, in particolare, è stata recentemente ribadita con grande fermezza dallo stesso Presidente Napolitano. La nostra voce, quella che oggi si alza da Perugia in modo forte, chiaro e unitario, può essere decisiva. L’augurio è che l’intero Paese possa acquisire piena consapevolezza della gravità della situazione e della esigenza di intervenire in modo incisivo per una svolta decisiva e indispensabile.
 

Umbria Water Festival/ Il presidente Feliciano Polli: "promuovere l'Umbria come regione dell'acqua"

 

L’Umbria è una regione senza sbocchi sul mare ma ricca di risorse idriche. La Cascata delle Marmore, ammirata e descritta da viaggiatori, scrittori, artisti d’ogni epoca, con la sua voluminosa e fragorosa massa ne è giustamente l’emblema.
Attraversata da corsi d’acqua di cui il più importante è il Tevere, ospita laghi come il Trasimeno, il quarto più grande d'Italia, Piediluco, Corbara, l’oasi di Alviano.
Le sue sorgenti di acque minerali sono rinomate e apprezzate da millenni e quelle termali, con le loro proprietà benefiche e curative, richiamano ogni anno un gran numero di persone.
Da questo contesto e da questo straordinario patrimonio prende le mosse l’iniziativa “Umbria Water Festival” che intende promuovere a livello nazionale e internazionale l’Umbria come “la regione mondiale dell’acqua”. Si tratta del primo festival internazionale esclusivamente dedicato all’acqua come risorsa da salvaguardare e valorizzare.
La Provincia di Terni, che l’ha fortemente voluto, ha il ruolo di coordinare il Comitato promotore di cui fanno parte la Regione dell’Umbria, la Provincia di Perugia, le Camere di Commercio di Terni e di Perugia, con l’apporto scientifico dell’Università di Perugia e in collaborazione con l’Unesco. Qualificati soggetti privati sono stati chiamati a portare il loro contributo organizzativo.
L’evento si svolgerà annualmente tramite un nutrito programma articolato e strutturato in diverse aree tematiche (dalle energie rinnovabili alla scienza, dal termalismo alla meteorologia, dall’ecosostenibilità alla didattica e alla spiritualità) e con visite guidate, mostre, iniziative culturali per approfondire maggiormente la conoscenza del territorio.
L’appuntamento umbro sarà presentato, nella prima metà di marzo del prossimo anno, nell’ambito del World Water Forum che si svolgerà a Marsiglia. In quella occasione saranno resi pubblici i dati del quarto rapporto mondiale sull’acqua.
Saranno coinvolti anche gli istituti scolastici con la seconda edizione del concorso “Acqua per Tutti, Tutti per l’Acqua!”, indetto dall’Unesco in collaborazione con il POST e Umbracque nell’ambito del World Water Monitoring Day. Tutto questo nel solco di un diffuso protagonismo delle istituzioni e delle comunità locali nell’organizzazione degli eventi. Questo progetto avrà anche la fondamentale funzione di valorizzare i sistemi territoriali già individuati all’interno dei “contratti di paesaggio”, degli ecomusei e dei “contratti di fiume”, strumenti di programmazione negoziata ai fini della riqualificazione e dello sviluppo del territorio.
 

Contestazioni a Mons. Paglia.Polli e Di Girolamo:"fondamentale l'impegno a lavorare tutti per il bene comune"

 

Con riferimento all’intervento del Vescovo di Terni, Narni e Amelia, Mons. Vincenzo Paglia, in occasione del consiglio provinciale straordinario del 29 agosto u.s., ci sembrano infondate le critiche che gli sono state mosse. Le considerazioni espresse da Mons. Paglia si affiancano, infatti, alle nostre preoccupazioni e al nostro impegno per il futuro del territorio, con giudizi negativi espliciti sui provvedimenti del Governo sui temi all’o.d.g. del consiglio.
Molte delle argomentazioni e delle valutazioni espresse dal Vescovo non sono nuove e appartengono al dibattito in atto in città e nel territorio tra le forze politiche e sociali, con apporti e contributi tesi all’individuazione di soluzioni utili alla ripresa e allo sviluppo del territorio. Vengono, peraltro, da persona fortemente legata alla città e il cui impegno ha portato risultati rilevanti quali, ad es., quelli recentemente raggiunti sulla ricerca con le cellule staminali. Cogliamo l’occasione, inoltre, per sottolineare l’importante impegno della stessa diocesi sulle tematiche di grande rilievo sociale quali, ad es., quelle dell’accoglienza, attraverso la Caritas, degli immigrati provenienti dal Nord Africa e, tramite il fondo di solidarietà della Ceu, dell’assistenza alle famiglie disagiate.
L’attuale situazione particolarmente difficile dal punto di vista della crisi (cassa integrazione, disoccupazione, in particolare giovanile), della chimica, della siderurgia, del tessuto economico e imprenditoriale e, più in generale, dello sviluppo richiama tutti, nella ricchezza della dialettica e della libertà delle opinioni, all’impegno a cercare soluzioni da condividere e realizzare concretamente.
Questa esigenza, particolarmente sentita e urgente, vale anche per il riordino complessivo del sistema istituzionale del Paese (Comuni, Province o città metropolitane, regioni, Stato centrale) e della riforma endoregionale dell’Umbria.
Senza una rapida soluzione di questi problemi è messa in discussione la stessa tenuta del Paese e, per quanto ci riguarda, la possibilità della nostra regione di raggiungere livelli adeguati di sviluppo. Tutto questo, che potremmo sintetizzare in un grande sforzo per la ricerca del bene comune, richiama ciascuno alle proprie responsabilità, alla tolleranza, al rispetto delle opinioni.

Feliciano Polli
Presidente della Provincia di Terni
Leo Di Girolamo
Sindaco del Comune di Terni

 

Soppressione Provincia. Il Presidente Polli: "non si può liquidare di colpo un patrimonio costruito da generazioni"

 

Intervento del Presidente della Provincia di Terni, Feliciano Polli,
in occasione della seduta straordinaria e congiunta del Consiglio provinciale
e del Consiglio comunale di Terni del 29 agosto 2011


Oggi è un giorno importante per la nostra comunità, chiamata ancora una volta a lottare duramente per guadagnare il proprio futuro; questa volta per la difesa della Provincia di Terni, che si vorrebbe cancellare con un provvedimento irrazionale, senza senso.
Colpire i piccoli Comuni e le Province è un errore gravissimo perché, oltre a non produrre alcun risparmio, finisce per penalizzare fortemente identità radicate e valori consolidati.
Saluto e ringrazio tutti i presenti per quanto già fatto in spirito di grande unità e consapevolezza; i frutti si cominciano ad avvertire. Ringrazio soprattutto per quanto ognuno potrà fare nei prossimi, decisivi, giorni. Esprimo la più calorosa gratitudine, per la generosa partecipazione, ai tantissimi cittadini che, a tutti i livelli, si sono impegnati in una battaglia che non è affatto di retroguardia, come qualcuno vorrebbe far credere, ma di fondamentale importanza per il futuro della nostra comunità.
Essi hanno dimostrato di avere compreso fino in fondo l’importanza della posta in gioco, con le gravissime ripercussioni della manovra del Governo sulla nostra provincia e sull’intera regione, cresciute nelle autonomie.
Dalle autonomie ha, infatti, avuto origine il grande patrimonio di partecipazione e di civiltà che ci caratterizza e che noi abbiamo il dovere di custodire e sviluppare per le generazioni che verranno.
Consentitemi di dire, come Presidente della Provincia di Terni, che sono orgoglioso di tutto questo, così come sono orgoglioso della storia della Provincia e dell’Umbria, regione autentica, articolata, laboriosa e pluralista che ha capito le insidie di un’operazione sommaria e ingiustificata, destinata ad incidere negativamente sui già bassi livelli di crescita della regione.
Ragioni solide per le quali non ci stiamo!
Non intendiamo essere liquidatori imbelli e timorosi, per colpe insussistenti, di un patrimonio, costruito da generazioni e consolidato con il lavoro e l’ingegno, che oggi all’improvviso viene ritenuto inutile fardello da rimuovere.
Smantellare semplicisticamente l’attuale assetto politico-istituzionale e, quindi, declassare la città capoluogo, il territorio, le categorie, le associazioni, i cittadini e le imprese, significa anche indebolire drasticamente la capacità di affrontare i problemi terribilmente complessi riguardanti la chimica (Basell, ecc.), la siderurgia, lo sviluppo del tessuto imprenditoriale, la cassa integrazione, la disoccupazione, in particolare quella giovanile e tutto il resto, dall’Università alla ricerca, ai servizi, ridimensionando le possibilità di ripresa e le ambizioni per il futuro.
La nostra posizione, forte e determinata, non ci qualifica affatto come conservatori. Non siamo, però, così ingenui e autolesionisti da ritenere che per affrontare meglio le sfide del futuro la prima cosa da fare è mollare il nostro patrimonio.
È emblematica e rivelatrice la vicenda del salvataggio della Provincia di Sondrio voluto da «grandi innovatori e modernizzatori del Paese», in primo luogo dal ministro Tremonti; nessuno si è scandalizzato, neppure gli specialisti dell’antipolitica.
Significa forse questo che dobbiamo affrontare la sfida del futuro restando immobili, in un Paese immobile, che non riesce a realizzare le indispensabili riforme?
Assolutamente no!
Vogliamo essere, al contrario, protagonisti di una grande riforma del nostro Paese e del suo ordinamento istituzionale e di una riforma strutturale della nostra regione. Colgo l’occasione, visto che è presente la Presidente Catiuscia Marini, per lanciare un appello affinché i lavori di questa riforma vengano affrontati rapidamente e con grande determinazione.
Per questo motivo, sin dall’inizio del mandato, ci siamo posti l’obiettivo del riordino del sistema istituzionale regionale, della semplificazione, dell’efficienza e del costo della Pubblica Amministrazione, a partire dalla Provincia di Terni. Riordino reso ancora più urgente dai tagli della manovra alle Regioni e alle Autonomie, dagli effetti del federalismo lento e strampalato che viene avanti.
Abbiamo sostenuto la Carta delle Autonomie, riforma, da troppo tempo in Parlamento, indispensabile per chiarire «chi fa che cosa» attraverso la puntuale individuazione delle funzioni fondamentali di Comuni, Province, città metropolitane nonché dell’amministrazione regionale e statale, in un processo di riordino complessivo.
All’interno della Carta delle Autonomie deve trovare soluzione la razionalizzazione delle Province, che noi rivendichiamo, auspicando che venga affrontata coinvolgendo direttamente le Regioni, così come previsto dalle tre diverse proposte presentate in Parlamento in luglio da Pdl, Lega e Pd.
Spetta al Parlamento portare rapidamente a termine una riforma che tutti, le Province per prime, attendono.
Tale provvedimento, per produrre gli effetti sperati, dovrà essere accompagnato da norme che stabiliscono il superamento di enti e agenzie strumentali (ATO, ATI, consorzi e società varie), con l’assegnazione ai Comuni e alle Province delle competenze esercitate.
La norma consentirebbe un risparmio immediato e consistente e, nel contempo, una più completa razionalizzazione del sistema istituzionale, affidando tutte le competenze agli organi elettivi.
La strada che proponiamo, e alla quale in tanti abbiamo molto lavorato in questi giorni, è quindi quella di evitare provvedimenti parziali, squilibrati, privi di benefici dal punto di vista economico e delle riforme, puntando su percorsi rapidi di riforma organica. Per questo è necessario lo stralcio delle norme ordinamentali, in particolare degli articoli 15 e 16 della manovra, e la revisione dell’art. 133 della Costituzione, spostando le competenze dallo Stato alle Regioni per la modifica o la soppressione delle circoscrizioni provinciali che non raggiungono limiti dimensionali adeguati all’esercizio delle funzioni di area vasta, nonché per la soppressione delle Province nelle quali sono istituite le città metropolitane, attese ormai da troppo tempo.
Passando attraverso le Regioni, il processo non sarà calato dall’alto. Si potranno, quindi, considerare meglio le esigenze delle comunità e dei territori senza inseguire la retorica dell’antipolitica, ma realizzando riforme efficaci, dando così risposte di buon governo ai cittadini e alle imprese.
Tale percorso impone anche la rapida approvazione della Carta delle Autonomie da parte del Senato e l’approvazione definitiva da parte della Camera.
In conclusione, ritengo che sulle riforme debba valere l’accorato appello del Presidente Napolitano ad evitare scorciatoie, a «parlare il linguaggio della verità» e ad agire di conseguenza con risposte efficaci e in tempi brevi.
Consapevoli che, nella situazione in cui ci troviamo, non ci saranno prove d’appello per nessuno. Non lo consentirebbero i cittadini, sempre più esasperati e lontani dalla politica e dalle istituzioni, né, tanto meno, un mondo sempre più globalizzato e capace di leggere e colpire, lo dico ancora con le parole del presidente Napolitano, approcci «angusti e strumentali» ai problemi strutturali del nostro Paese non più sostenibili.


Feliciano Polli
Presidente della Provincia di Terni


 
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