Presentazione

 
 

La pubblicazione di questo Inventario costituisce un utile strumento di lavoro e di indagine per tutti coloro che intendano ricostruire e comprendere appieno la vita, non soltanto istituzionale, nel territorio ternano dal 1927 al 1979. In più di 1.800 pezzi, tra buste e registri, sono racchiusi momenti di storia amministrativa e sociale significativi per valutare meglio le trasformazioni verificatesi nel nostro contesto. Si va, infatti, dalla realizzazione di grandi edifici pubblici, come il palazzo progettato dall'architetto Cesare Bazzani, ancora sede della Provincia di Terni, alla politica assistenziale, dai rapporti con la Società Terni, le Officine Bosco, lo Jutificio Centurini, al piano di rinnovo e meccanizzazione delle tecniche agricole. Man mano che si va avanti negli anni ci si accorge di come e di quanto sia mutato il ruolo dell'Ente, con l'attribuzione di nuove competenze e responsabilità e, soprattutto, l'affermazione di una rilevante funzione di carattere politico. L'attento vaglio di delibere, progetti, atti contrattuali, attesta la volontà di recepire le esigenze della cittadinanza e la capacità di volgerle ad una loro piena attuazione. Tra l'altro, non sfuggiranno di certo notevoli interventi in ambito scolastico, socio-sanitario, culturale, con la creazione, nel 1959, del Centro Provinciale di Sanità, del Reparto Provinciale di Igiene e Profilassi Mentale, trasformatosi nel 1963 in Centro ispirato a proposte allora all'avanguardia, oppure, con l'acquisto – lungimirante – nel 1962 di villa Franchetti, divenuta Villalago di Piediluco. Per non parlare delle opere infrastrutturali, della ricostruzione, all'indomani dell'evento bellico, di importanti arterie stradali, di ponti che erano stati distrutti o, comunque, seriamente danneggiati dai bombardamenti. E giustamente un uomo come Fabio Fiorelli, che ha saputo imprimere un segno indelebile al suo mandato amministrativo, non ha mancato, poco tempo prima della morte, di sottolineare come ogni problema sia stato affrontato e inquadrato secondo un'ottica programmatoria ben definita. C'è memoria, quindi, molta memoria, in queste carte e, insieme, il senso di un'azione svolta nell'interesse dell'intera collettività. Leggerle, valutarle, può aiutare a capire meglio il transito alla postmodernità e la natura delle scelte che si stanno compiendo per garantire un futuro di concretezza e non di aleatorietà alla realtà provinciale.

Andrea Cavicchioli
Presidente della Provincia di Terni

 

 

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