La provincia nell'ordinamento dello Stato Italiano
Proclamato il Regno d'Italia, si pose subito l'esigenza di realizzare l'unificazione amministrativa. L'azione normativa avviata in tal senso portò all'emanazione della legge 23 marzo 1865, n. 2248, che con le sue disposizioni uniformi a carattere nazionale sull'amministrazione comunale e provinciale, sulla pubblica sicurezza, sulla sanità pubblica, sul Consiglio di Stato, sulla giustizia amministrativa e sui lavori pubblici, rappresenta un complesso legislativo di ampio respiro, coronamento dell'attività di costruzione dello Stato unitario compiuta dalla Destra.
L'istituzione della Provincia di Terni
L'assetto istituzionale dell'Umbria contemporanea si può far risalire ai provvedimenti presi dal commissario generale straordinario per le Province dell'Umbria Gioacchino Napoleone Pepoli, nei pochi mesi del suo governo provvisorio (settembre - dicembre 1860) e soprattutto al decreto 15 dicembre 1860, n. 197.
L'archivio della Provincia di Terni
Come è ormai consolidato dalla disciplina archivistica, l'archivio riflette la storia dell'istituzione che lo ha prodotto: esso non è fonte storica solo per le informazioni che tramanda, ma anche perché, mediante i rapporti significativi che si possono istituire tra le varie serie che lo compongono, consente di conoscere l'istituzione che operava nella società, i suoi condizionamenti, le sue finalità e i modi in cui di fatto si adoperava
La Sezione Chimica
Ispezionò i due molini a cilindro esistenti nella provincia, i pastifici, qualche stabilimento enologico, le fabbriche di acque gassose, sciroppi, i pochi burrifici ed acetifici, nonché le sorgenti di acque minerali Sangemini e Amerino
Avvertenze alla consultazione
L'inventario che qui si pubblica è stato realizzato seguendo questi criteri principali: