Premessa
di Raffaele Tamiozzo
Relazione svolta dall'autore il 26 ottobre 2000, in occasione della esposizione, in coincidenza con la ricorrenza giubilare, nella Biblioteca Casanatense di Roma, della preziosa stampa ottocentesca, incisa da Salvatore Busuttil (1798 - 1854), composta da 35 acqueforti acquarellate e ritoccate a mano, per una lunghezza di ben 14 metri, raffigurante la Solenne processione vaticana del Corpus Domini diretta da uno de' Cerimonieri di Sua Santità Gregorio XVI, importante acquisizione statale perfezionata nel 1999 presso la libreria Antiquaria Panini di Modena, destinata alle collezioni della predetta Biblioteca.
Per solennizzare l'istituzione della Santa Eucaristia la Chiesa all'origine scelse il primo giovedì dopo l'ottava di Pentecoste e chiamò detta festività «col dolcissimo nome di Corpo del Signore», come efficacemente si esprimeva nell'anno 1879 nella sua monografia sul Corpus Domini don Giacomo Scurati, sacerdote del Seminario di S. Calocero di Milano.
Attualmente la festa si celebra di domenica ma per molti secoli, a partire dalla sua istituzione, era una festività tipica del giovedì.
La festività deriva dalla antica messa in Coena Domini che si celebrava il giovedì santo ma che, nel tempo, aveva finito per perdere la sua originaria identità di rito religioso in ricordo dell'Ultima Cena in quanto vi erano confluiti altri momenti celebrativi, come la consacrazione dei santi olii e soprattutto la comprensibile, maggiore attenzione dei fedeli per la meditazione sulla Passione del Salvatore; insomma con il tempo si era venuto sempre più attenuando il significato connesso alla istituzione del sacramento dell'Eucarestia.
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