Società sostenibile

 
 

Se ci si orienta rispetto a questo tipo di lettura delle componenti, degli "ingredienti", che sostanziano il processo verso una società sostenibile, bisogna confrontarsi con le modalità con cui un sistema sociale e politico affronta e risolve le questioni di interesse collettivo. Interessa cioè verificare se tale modello di governo (governance), attiva condizioni nella realtà sociale (tra amministratori, tecnici, imprenditori, associazioni, cittadini organizzati, ecc..), di interdipendenza, di reciprocità, di cooperazione, di corresponsabilità, valorizzando e mettendo in gioco le diverse conoscenze diffuse, i diversi saperi, per determinare scenari di soluzione di problemi e orientamenti di sviluppo, condivisi.
Una risorsa, da "tempo" in azione, è quella della cittadinanza attiva e della espressione, quindi, di nuove forme di partecipazione civica. Un modello di società che possa contenere caratteri ed elementi strutturali tali, da rispondere alle esigenze funzionali di una attuale società sostenibile, non può far a meno di cogliere a pieno la portata degli effetti e dei contributi possibili della cittadinanza attiva. Questa, è un modo inedito di stare nella vita pubblica, è un’attitudine che i cittadini oggi hanno ed esercitano.
La densità di cittadinanza attiva in un dato territorio, misura in qualche modo la qualità di un sistema politico-sociale, la possibilità, cioè, di aggiungere legami sociali, di valorizzare pratiche per la cura di beni comuni, di garantire maggiore certezza dei diritti.
Ora siccome le forme di partecipazione possono essere molto diverse, in quanto ad obiettivi, coinvolgimento, metodo di azione, utilità sociale e collettiva, questa varietà dimostra che la dinamicità e la diversità anche nel sistema sociale è in gioco (e non solo in quello della natura!), con la consapevolezza che queste qualità creano problemi e opportunità.
Le forme, ad es., di espressione di identità locali attraverso conflitti o opposizioni a prima vista configurabili come parziali e limitati, dovrebbero essere colte comunque come una richiesta/esigenza di operare nel concreto, qui e subito, come cura del luogo in cui si vive, come ricerca anche, di elementi di comunità nel vivere sociale.
Sta quindi alle modalità con cui si riesce a calibrare e a gestire, l’interazione e la mediazione degli interessi in gioco tra attori pubblici e non, e la relazione tra bisogni/problemi e opportunità/capacità da mettere in circolo, che si riesce anche in casi configurabili come solamente localistici, a produrre una crescita per la collettività, un contributo alla cooperazione comunitaria, per dirla secondo R.Putnam.

 

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