Madonna in trono con il Bambino

 

Un affresco, risalente al1509

 

Un affresco, risaltente al 1509

Il piccolo convento di Stroncone, fondato secondo la tradizione dallo stesso Francesco d'Assisi nel 1213, ospita, nell'oratorio dedicato a S. Antonio da Padova, un affresco, risalente al 1509, di Tiberio Diotallevi, detto di Assisi, raffigurante la Vergine che tiene il Bambino tra le braccia con, a destra, San Girolamo, S. Antonio da Padova e, a sinistra, San Michele Arcangelo e San Bonaventura. Nato ad Assisi intorno al 1470 e morto nel 1524, Tiberio si formò a Perugia dapprima nella cerchia del Pinturicchio, che probabilmente seguì a Roma, poi in quella del Perugino.
Nel caso dell'opera da noi considerata è evidente l'influenza ricevuta dal secondo e, in particolare, dalla Madonna originariamente concepita dal Perugino per la cappella dei Priori e adesso in Vaticano.
Per qualcuno, come lo storico ternano Luigi Lanzi, il dipinto stronconese costituisce il capolavoro dell'artista, per altri, invece, esprimerebbe un intento meramente divulgativo e sarebbe il risultato di un pittore privo forse di originalità ma che, però, ha bene assimilato le tecniche dei maestri umbri della fine del Quattrocento.
I personaggi sono raffigurati in una posa statica, all'interno di un impianto scenografico teatrale e con uno sfondo dato da una veduta marina.

 

Ieronimus e Sanctus

 

Ieronimus e Sanctus

La datazione del lavoro è apposta in basso a destra, accanto ai nomi indicati didascalicamente dallo stesso Tiberio nella cornice entro cui è incastonata la rappresentazione, Sanctus (contratto in Sctus) Ieronimus e Sanctus (Sctus) Antonius de Padua.

 

Michael Arcangelus e Sanctus

 

Michael Arcangelus e Sanctus

Mentre a sinistra Sanctus (Sctus) Michael Arcangelus e Sanctus (Sctus) Bonavetura.

 

Cinto da un lenzuolino

 

Cinto da un lenzuolino

Ma vediamo uno ad uno i soggetti partendo dal centro, e cioè dalla Madonna che sorregge il Bambino. La Vergine in trono, secondo l'iconografia del tempo, sembra stare all'interno di una conchiglia. In alto campeggia la scritta "Ave Maria Gratia Plena Dominus Tecum". Intorno al seggio sono stati inseriti motivi ornamentali con foglie intarsiate dentro ovoli e quattro piccole teste di fauni. La Vergine ha lineamenti delicati, esili sopracciglia, piccole labbra e uno sguardo assorto, tra l'estatico e il trasognato. Il Bambino è in piedi, delicatamente sorretto dalle braccia della madre, cinto da un lenzuolino e con gli occhi rivolti verso la sua sinistra, nella direzione di San Girolamo e di S. Antonio da Padova.

 

E' colto mentre

 

E' colto mentre

San Girolamo è colto mentre legge un libro di orazioni. Ha una fluente barba bianca. Indossa un ampio mantello rosso che gli avvolge il capo ed è sormontato da un cappello tenuto da due corde annodate all'altezza del ventre.

 

Fanno capolino le scarpe

 

Fanno capolino le scarpe

Dalla lunga veste fanno capolino le scarpe.

 

Sant'Antonio da Padova

 

Sant'Antonio da Padova

Accanto a lui, a destra dello spettatore, c'è S. Antonio da Padova con la tonsura e il saio francescano. Nella mano sinistra tiene un libro chiuso da due stringhe e nella destra un frutto.

 

Con la coda rialzata

 

Con la coda rialzata

Alle spalle, si stagliano le guglie della cattedrale verso cui converge il volo delle rondini. La stradina che conduce all'edificio religioso è percorsa da due pellegrini e da un cane con la coda rialzata.

 

Di un pesce

 

Di un pesce

Alla destra dell'aureola del santo si può notare, confusa nel verde degli alberi, la sagoma scura di un pesce.

 

E' una bilancia

 

E' una bilancia

All'estrema destra del trono (a sinistra per il visitatore), si trova San Michele arcangelo con una spada in una mano e una bilancia, con dentro.

 

Simbolo dell'anima

 

Simbolo dell'anima

Un minuscolo corpo, simbolo dell'anima, in preghiera.

 

Una bestia nera

 

Una bestia nera

L'arcangelo ha conficcato la punta della spada in una bestia nera, alata e cornuta, allusiva del male, che calpesta con il suo piede sinistro.

 

Un masso roccioso

 

Un masso roccioso

Dietro San Michele compare una stradina che costeggia un masso roccioso. La percorrono tre persone che sembrano di ritorno dal lavoro nei campi. Una di loro, una donna con il capo ricoperto da un fazzoletto bianco, tiene in braccio un bambino. E' uno scorcio d'ispirazione particolarmente agreste.

 

Della sua autorità

 

Della sua autorità

San Bonaventura da Bagnoregio, il maggiore esponente del pensiero francescano medievale (1221-1274), ha invece una mitra finemente adornata, a conferma della sua autorità, e mostra, nella mano sinistra, un libro aperto. Dalle dita pendono le corde della borsa. La mano destra, invece, con impresso uno stigma caratteristico, regge un bastone culminante con un crocifisso.
Quest'opera, più delle altre, conferma l' indubbia capacità, posseduta dall'artista, di tradurre in termini popolari temi appartenenti alla pittura sacra del tempo.

 
 
 

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