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Un lago incantevole, incassato tra le montagne ed articolato in più bracci, è ciò che rimane del grandioso Lacus Velinus un tempo esteso nella valle reatina. Due sono i suoi immissari: i fiumi Nera ed il Velino, gli stessi “colpevoli” della formazione della cascata delle Marmore. Sulle sue rive si allunga il pittoresco paese omonimo, dominato dall’alto dai resti di una Rocca albornoziana. Il lago ha l’aspetto (inconsueto per queste latitudini) di uno specchio d’acqua delle Alpi, allungato e circondato - sovrastato - dal verde delle montagne, tra cui quella dell’Eco è la più notevole.
Il centro è in estate una sorta di “mare privato” dei ternani: sulle sue acque si svolgono manifestazioni sportive e folcloristiche (il Memorial remiero “Paolo D’Aloia” e la Festa delle acque, tra l’altro), e la popolazione aumenta in modo considerevole durante la bella stagione. La chiesa di S.Francesco (XIII° sec.) è sicuramente l’edificio più interessante all’interno del paese, insieme ai resti della Rocca, a memoria del sistema di fortificazioni volute dall’Albornoz nel XIV° sec. a segnare i confini dello Stato della Chiesa.

Piediluco

Questo lago è situato tra le montagne degli Appennini; che elevandosi tutti intorno formano numerosi rami irregolari e bagna la piccola città di Piediluco, sulla montagna, alle spalle della città ci sono alcuni resti di una fortificazione gotica. E’ navigabile per la comodità di trasporto dei raccolti. Il pesce è molto abbondante e di numerose specie, soprattutto le trote sono eccellenti. Aqui si trovano da noleggiare piccoli battelli di pescatori e delle guide [...] le guide non mancheranno di farvi mettere i piedi a terra su un piccolo promontorio di fronte alla città, là essi intonano con un lungo megafono delle canzoni il cui eco rinvia nove o dieci sillabe pronunciate molto lentamente.

John Smith, 1780