Valnerina

 
 

La valle solcata dal fiume Nera è caratterizzata dall’acqua: non solo il fiume omonimo, ma anche il Velino, che gettandosi nel primo crea la cascata delle Marmore, accompagnano il viaggiatore lungo questa strada ed i suoi centri abitati.
La Valnerina offre scorci paesaggistici unici, tra paesini arroccati sulle montagne ed ambiente naturale intatto, tra testimonianze medievali e tracce di modernità (le centrali idroelettriche). La strada statale che collega Terni con Visso segue il corso del fiume, sebbene dall’800 il suo tragitto sia stato in parte deviato proprio per sfruttare la forza idrica per le nascenti fabbriche ternane.
Il segno comune della zona è da ricercarsi proprio nel fiume Nera, che asce dai Monti Sibillini e dopo Visso si inserisce nella suggestiva valle, per ricevere le acque del Velino a Marmore a formare la nota cascata d’acqua. Passa poi per Narni (si può ben dire “battezzandola”, in quanto l’antico toponimo della città Narnia è proprio estensione del fiume Nar) e quindi va verso Orte per convogliarsi al Tevere. Tra i tanti paesini che accompagnano il corso del fiume verso Visso, vale la pena di ricordare Collestatte, Casteldilago, Montefranco, Arrone (interessante anche dal punto di vista artistico), Polino e Ferentillo con le sue suggestive rocche medievali e le mummie (fenomeno storico-geologico interessantissimo e curiosità locale..), fino a giungere - ai confini della zona Spoletina - all’Abbazia di S.Pietro in Valle. Questa abbazia è una delle emergenze artistiche più importanti dell’intera zona, di grande valore storico ed artistico: fondata nell’ VIII° sec. dal Duca di Spoleto, Faroaldo II, costituisce l’unico monumento superstite dell’importante Ducato Longobardo di Spoleto. Nella chiesa, ricostruita tra il X° e l’ XI° sec., sono visibili resti di importanti affreschi rappresentanti Scene dell’Antico e del Nuovo Testamento.


La Valnerina

Questa deliziosa vallata che è bagnata dalle acque del Nera. [...] La strada che porta alla cascata costeggia questa deliziosa vallata, è da questo lato, la sua estremità superiore, che è situata la veduta di cui si tratta. Sulla destra potete vedere a metà Papigno [...] e aulla sinistra, si vede al di là del fiume Nera un sentiero che conduce al nostro paesaggio, e che senza dubbio offre il colpo d’occhio più incantevole che si possa vedere.

John Smith, 1780

 

 
 
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