Amelia
Antico insediamento delle popolazioni umbre prima e municipio romano poi.
In conseguenza della crescita della città e della potenza dei popoli vicini, primi fra tutti gli Etruschi, si resero necessarie opere di fortificazione, quali le Mura Poligonali (VI-IV sec a.C.).
Alcuni storici affermano che Ameria diventò municipio romano nel 338 a.C. subito dopo la guerra latina, altri intorno al I sec a.C. Grande importanza ebbe la via Amerina che univa Nepet (Nepi) con Chiusi passando per Todi e Perugia.
Durante la dominazione romana Amelia godette di un periodo di magnificenza come testimoniano i resti delle terme, le cisterne, il thesaurus e altri numerosi reperti tra cui il più interessante rinvenuto in loco è senza dubbio la statua bronzea del condottiero romano Germanico.
Divenuta comune, fu saccheggiata dalle truppe dell'imperatore Federico II (1240). Entrata definitivamente nella sfera d'influenza della Chiesa. Tra i personaggi illustri dell'epoca moderna cui la città diede i natali, ricordiamo il pittore quattrocentesco Piermatteo d'Amelia, formatosi alla scuola del Lippi; e il vescovo Alessandro Geraldini, il primo vescovo d'America.
Porta Romana è il più centrale, imponente e moderno dei 5 ingressi alla città. Risale al XVI sec. Da notare le antiche porte lignee che vengono chiuse in occasione delle Rievocazioni Storiche degli Statuti del 1346.
Recenti lavori di rifacimento della pavimentazione di via della Repubblica hanno riportato in luce ampi tratti della Pavimentazione d'epoca romana visibili attraverso apposite finestre: trattasi del "cardo", l'asse viario che attraversa la città da nord a sud.
Sotto piazza Matteotti si consiglia di visitare le monumentali Cisterne Romane, raro esempio di opera idraulica costruita intorno alla seconda metà del II sec. d.c.
Nel Palazzo Comunale si trova la pala della Madonna con Bambino di Piermatteo d'Amelia, uno dei maggiori pittori del quattrocento umbro, noto soprattutto per aver affrescato la Cappella Sistina prima di Michelangelo.
Poco distante, il Teatro Sociale, servito da modello (per la pianta e lo sviluppo architettonico) al celeberrimo teatro veneziano della Fenice.
Il Duomo, interamente ricostruito dopo l'incendio del XVII sec., si trova sul punto più bello della città. All'interno di una cappella, a pianta ottagonale, si può ammirare una pala con Madonna con Bambino e San Bartolomeo eseguita da Taddeo Zuccari (sec XVI).
Scendendo per via Farrattini, si può ancora ammirare Palazzo Farrattini, copia in miniatura del Palazzo Farnese a Roma. Fu commissionato ad Antonio da Sangallo il Giovane nella prima metà del XVI sec.; nelle cantine resti di mosaici romani; di fronte al palazzo, più in basso del livello stradale, resti riferibili forse a terme romane.
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