Narni

 
 

Su un colle ad olivi, domina la piana di Terni e la valle del Nera. Insediamento prima umbro, poi romano, ed infine medievale, epoca a cui fa tutt’oggi riferimento l’impianto urbano del suo centro storico. L’elemento più universalmente noto del suo passato romano non si trova all’interno delle mura cittadine, bensì sulla Flaminia, a custodia del Fiume Nera: il Ponte d’Augusto: costruito nell'anno 27 a.c. dagli ingegneri dell'Imperatore Augusto per la realizzazione della Via Flaminia. E' un manufatto imponente, che all'epoca era lungo ben 160 metri.
L'arcata oggi rimasta in piedi misura circa 30 metri. La sua notorietà nell’ambito del Grand Tour è dovuta anche ad un dipinto che lo rappresenta, realizzato dal Corot, e che oggi si trova al Louvre.
Narni dette i natali, tra gli altri, all’imperatore Cocceio Nerva ed al condottiero Gattamelata.
L’antico centro storico lo si può abbracciare da lontano con lo sguardo. Le sue torri svettano contro il cielo, all’ombra della possente Rocca albornoziana (XIV° sec.).
La città medievale conserva ancora la antica divisione territoriale nei tre Terzieri ( le locali contrade) di Mezule, Fraporta e S.Maria, che assumono un’importanza particolare non solo nell’ambito delle manifestazioni della celebre Corsa all’Anello (palio equestre della seconda Domenica di Maggio).
Il Palazzo Comunale ospita una serie di testimonianze storiche del passato all’interno del proprio androne: notevoli bassorilievi e sculture romane ed alto medievali, provenienti dall’intero territorio comunale. Nella sala consiliare dell’edificio si conserva invece la splendida Pala del Ghirlandaio: l’ Incoronazione della Vergine, vero e proprio capolavoro del Rinascimento italiano.
Alla possente Rocca fu affidato, invece, il compito di controllo e di difesa della città e del territorio, divenendo polo di sviluppo per il futuro quartiere del Monte.
Le mura riquadrano come elegante cornice il volto di Narni, lasciando i compiti di comunicazione alle antiche Porte: Polella, Pietra, del Votano, Porta delle Arvolte, Porta Romana, Porta della Fiera e della Rocca.
Nel Rinascimento molti antichi edifici vengono trasformati in palazzi nobiliari, gli antichi orti assumono l’aspetto di gentili corti.
Anche nella pittura si ritrovano i segni della rinnovata cultura: la seconda metà del secolo XV vedrà la presenza di artisti di levatura "internazionale" quali Pier Matteo d’Amelia, Antoniazzo Romano, Lorenzo Vecchietta, Lo Spagna.

 

 
 
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