Scaraventati nel futuro / I significati dell’opera

 
 
Domina su tutta la figura di Cristo glorioso e giudice
Cristo giudice

L’atmosfera pacata e solenne dell’interno del Duomo si interrompe di colpo entrando nella Cappella di S. Brizio, dove ci si trova immersi in uno spazio traboccante di colori e di immagini che danno vita al più grande dramma della storia umana: l’Apocalisse.
Gli affreschi suscitano un forte impatto emotivo e proiettano improvvisamente il visitatore nel futuro, facendogli vedere in anticipo, come da un'enorme finestra che si affaccia sull’eternità, quello che accadrà nella vita ultraterrena.
La Cappella Nova è un unico grande affresco diviso in scene, attraversato da un filo conduttore, il combattimento finale tra Bene e Male.
Nel loro susseguirsi da un principio ad una fine, le vicende seguono l’ordine descritto nella Sacra Scrittura:

  • Venuta dell’Anticristo
  • Fine del mondo
  • Resurrezione della carne
  • Giudizio Universale: Inferno e Paradiso

Domina su tutto la figura di Cristo glorioso e giudice, protagonista degli eventi del cielo e chiave di lettura di tutto il ciclo pittorico. Situato in alto, nella volta, la sua posizione non è casuale, in quanto sovrasta il punto focale della Cappella rappresentato dall’altare.
Questo è il luogo liturgico per eccellenza dove viene celebrata l'Eucaristia, supremo sacramento escatologico ed "atto di mediazione" tra il mondo terreno e il mondo ultraterreno.
Per la Chiesa il rinnovarsi del sacrificio di Cristo sulla croce, celebrato nel sacro rito, è la promessa della vittoria sul male, della resurrezione finale e della vita eterna, realtà queste che i credenti possono pregustare nelle scene degli affreschi e a cui la liturgia eucaristica li conduce.
Le decorazioni della Cappella Nova acquistano così un profondo senso cultuale perché sono funzionali alla liturgia, la esaltano e ne illuminano il significato religioso, rappresentando un bellissimo esempio di "arte liturgica".
Cristo giudice, vertice di un triangolo formato con le scene dell'Inferno e del Paradiso ai lati dell'altare, ricorda che tutta l'umanità si troverà alla fine di fronte a Lui per essere sottoposta ad un giudizio che vedrà gli uomini o salvati o dannati, a secondo di dove si saranno schierati sulla terra, se con la Chiesa o fuori della Chiesa: nel potere della Santa Messa che si celebra sull'altare, sta, infatti, l'unica possibilità di salvezza per l'uomo.
“Non c’è salvezza senza Eucaristia”, annunciano gli affreschi della Cappella Nova, “non c’è salvezza al di fuori della Chiesa”.

 

 
 
 
 

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