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Note di Paolo Nardon

Guardando il portale del Duomo di Terni, realizzato da Ceccobelli in occasione del Giubileo é facile lasciarsi andare al gioco delle suggestioni. Cosa rappresentano quelle fenditure che scalfiscono profondamente il portale posto all’interno della cornice marmorea riccamente scolpita, una fiamma riverberarante, il materializzarsi di un’aura, un’emanazione divina, un albero? Tutte queste cose insieme, ma forse, soprattutto l’albero che nella religione cristiana viene chiamato a rappresentare la fonte della Vita ed é simbolo di Dio. Qualcuno potrebbe ritenere eccessivamente superficiale stabilire un rapporto così diretto tra il significato simbolico religioso dell’albero e la metafora artistica adottata dall’artista, ma tale corrispondenza è comunque ricca di suggestioni e di rimandi. Sembra darci ragione la scritta che attraversa longitudinalmente la porta e recita: "Io sono la porta, chi passa per me sarà salvo”. D'altronde i lavori di questo artista sono spesso pervasi da una forte componente spirituale; pittura e scultura spesso si confondono e si trasmutano, rimandando ad una profondità insondabile, a luoghi misteriosi e inaccessibili che si devono varcare come una soglia mistica, per percepire allusivamente lo spazio del divino che (senza voler essere blasfemi) è molto affine allo spazio dell’arte. E quando l’artista é in grado di evocarlo esso non manca di rivelarsi con la forza di un’apparizione.

Bruno Ceccobelli (nato a Todi (PG) nel 1952, vive e lavora a Todi)