Le Officine Bosco di Terni

 
 

La ditta Bosco ha origine a Terni nel 1890 per iniziativa di Antonio Bosco, tecnico torinese, ex dipendente SAFFAT, intenzionato a progettare e costruire i macchinari necessari all'agricoltura locale. Oggi l'area del vecchio stabilimento, situata tra la stazione ferroviaria e Via Curio Dentato, è occupata da un parcheggio, da un Centro Multimediale e da un Istituto professionale; il fondo è accessibile anche se è necessaria un'autorizzazione. L'edificio era inizialmente costituito da una piccola officina meccanica con annessa fonderia di bronzo. Orientata la produzione verso le costruzioni meccaniche, le Officine produssero importanti realizzazioni nel campo industriale. La seconda guerra mondiale provocò la distruzione di alcuni edifici, il cui ripristino fu possibile grazie alla concessione di finanziamenti da parte di alcuni istituti di credito. La crisi del settore meccanico tra il 1958 ed il 1963 comportò la soppressione della fonderia, l'entrata di capitale straniero nella società e la definitiva uscita di scena della famiglia Bosco (1969). Passata in mano alla Società Gestioni e Partecipazioni Statali (GEPI) nel 1972, l'azienda avvia la costruzione di un nuovo impianto a Narni.

 

 
 
 

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